Collegati con noi

Corona Virus

Parte AstraZeneca,Ue frena su acquisti bilaterali

Pubblicato

del

Nel Lazio il primo e’ stato un oculista, in Piemonte un carabiniere e in Toscana una docente universitaria. Con le prime somministrazioni di AstraZeneca e’ ufficialmente partita la ‘fase 2′ del piano vaccinale in Italia, quella che prevede l’uso del siero destinato – come indicato dall’Aifa – preferibilmente agli under 55. Ma per una vera accelerazione bisognera’ ancora attendere un arrivo piu’ massiccio di dosi che consentira’ di entrare in quella che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiamato la “fase espansiva” del piano vaccinale. Nel frattempo ci sono governatori, come quello del Veneto Zaia, che insiste sulla volonta’ di comprare vaccini all’estero. “I negoziati paralleli con le aziende con cui la Commissione europea ha contratti di pre-acquisto non sono in linea con la nostra strategia – la puntualizzazione dell’Ue -. Per vaccini prodotti da altre aziende, Regioni o Stati membri possono concludere i contratti”. “Le Regionisono autorizzate a comprare farmaci anche in paesi stranieri – la replica del governatore -. Non c’e’ nessuna legge che vieti l’acquisto; ovviamente dev’essere autorizzato, in questo caso dal Ministero della Sanita’”. Per il momento l’Italia ha ricevuto dall’azienda britannica 249.600 dosi, alle quali se ne aggiungeranno da domani altre 292.800. Oltre mezzo milione di sieri destinati, in primis, a insegnanti e forze dell’ordine, categorie in cima alla lista dei vaccinandi. In una circolare inviata dal Viminale a tutti i prefetti si annuncia, infatti, l’avvio della fase vaccinale per le forze dell’ordine anche se la somministrazione e’ subordinata alla “volontaria adesione”. I dubbi sollevati da alcun sindacati della categoria sull’efficacia di AstraZeneca hanno spinto il sottosegretario Paolo Sileri a ribadire la sicurezza del siero inglese. Il primo passo, dunque, e’ stato fatto, ma ora bisognera’ mettere in moto l’intera macchina organizzativa, dal coinvolgimento dei medici di base all’utilizzo di strutture ad hoc, come l’hub di Fiumicino inaugurato questa mattina e che, a regime, potra’ somministrare fino a 2.000 vaccini al giorno. Operazioni che, realisticamente, potranno essere portate avanti solo quando la disponibilita’ di vaccini sara’ adeguata. Proprio oggi l’Unione Europea, che continua a mantenere alta la pressione su AstraZeneca, ha annunciato che la societa’ inglese aumentera’ la consegna delle dosi a 40 milioni, di cui circa 7,5 milioni destinate all’Italia. Per il momento, dunque, gli hub restano fermi e i medici di famiglia al palo, in attesa della piu’ corposa vaccinazione di massa. Altro nodo da sciogliere e’ quello anagrafico. Aumenta, di giorno in giorno, il fronte dei favorevoli all’innalzamento dell’eta’ per la somministrazione fino ai 65 anni, come avviene gia’ in Germania. “Auspichiamo – e’ il parere dell’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato – che possa essere rivista la raccomandazione sul vaccino AstraZeneca anche in seguito alle raccomandazioni dei tecnici Oms. La limitazione dei 55 anni comporta per noi delle difficolta’ operative molto rilevanti in quanto si suddividono intere categorie professionali e lavorative”. Intanto, proprio oggi, sul tema vaccini si e’ tenuta una videoconferenza tra il commissario europeo Thierry Breton e il responsabile della gestione dell’emergenza in Italia, Domenico Arcuri. Sul tavolo le possibili strade per accrescere la produzione dei vaccini, anche con la riconversione di impianti, destinati a produzioni di altri prodotti per la salute umana e animale. E, sempre dall’Europa, arrivano buone notizie per l’arrivo di altri vaccini. In settimana, infatti, potrebbe arrivare la firma con l’americana Novavax, il cui vaccino e’ in fase di revisione all’Ema.

Advertisement

Corona Virus

Covid: tra Natale e Capodanno scendono casi, stabili le morti (31)

Pubblicato

del

In Italia scendono i contagi mentre i decessi restano sostanzialmente stabili nella settimana tra Natale e Capodanno: dal 26 dicembre all’1 gennaio sono stati registrati 1.559 nuovi positivi, in calo rispetto ai 1.707 del periodo 19-25 dicembre, mentre le morti sono state 31 rispetto ai 29 casi nei 7 giorni precedenti. E’ quanto si legge nel bollettino settimanale sul sito del ministero della Salute. Lombardia e Lazio, seguite dalla Toscana, sono le regioni che hanno riportato più casi. Le Marche registrano il tasso di positività più alto (11,4%). Ancora una riduzione del numero di coloro che si sottopongono a tamponi: scendono da 44.125 a 34.532 e il tasso di positività cresce dal 3,9% al 4,5%.

Continua a leggere

Corona Virus

A Pompei via al numero chiuso, guerra ai bagarini

Pubblicato

del

“Pompei non può essere associata al turismo di massa, ma deve avere come obiettivo quello della qualità”. Gabriel Zuchtriegel stringe tra le mani il suo biglietto nominativo, quello che da oggi è obbligatorio per entrare negli scavi che dirige dal febbraio 2021. È una delle novità introdotte all’interno del parco archeologico. La più importante riguarda il numero chiuso per gli ingressi giornalieri, che non potranno mai superare quota 20mila. Nel periodo di maggiore afflusso (dal primo aprile al 31 ottobre), poi, saranno anche previste specifiche limitazioni a seconda delle fasce orarie: dalle 9 alle 12 massimo 15mila ingressi; altri 5mila da mezzogiorno alle 17.30. L’acquisto dei ticket è consentito sul posto e online. “Alla base – spiega ancora Zuchtriegel – ci sono soprattutto motivi di sicurezza, sia dei visitatori, sia di tutela del patrimonio. Partiamo in questo periodo di bassa stagione per sperimentare tale misura, i cui numeri saranno poi esaminati con calma in vista delle giornate di maggiore afflusso”.

Obiettivo è anche combattere il fenomeno del bagarinaggio, che portava i turisti ad acquistare biglietti rivenduti a prezzi maggiorati e con l’aggiunta di “servizi” già compresi nel costo abituale del ticket. Altro proposito è puntare a distribuire i visitatori anche sugli altri siti del parco (Boscoreale, Torre Annunziata, Villa dei Misteri, Civita Giuliana e Stabia). Gli scavi di Pompei introducono le novità del numero chiuso e del biglietto nominativo dopo un’estate da record, che ha fatto registrare flussi mai visti in passato, con oltre quattro milioni di visitatori e punte di oltre 36.000 presenze in occasione di una delle prime domeniche del mese (quelle a ingresso gratuito). Questa mattina Zuchtriegel ha deciso di seguire personalmente l’avvio del cambiamento insieme con Prefettura, vigili del fuoco e consulenti dei lavoratori insieme ai quali è stata ravvisata la necessità di prevedere una gestione in piena sicurezza del sito Unesco.

“Abbiamo avuto in autunno, estate e primavera – sottolinea ancora il direttore – giornate in cui il limite dei 20.000 ingressi è stato superato: ci siamo resi conto di dover garantire a tutti i visitatori una esperienza di qualità. Pompei non deve essere un sito per il turismo di massa. Abbiamo un territorio meraviglioso e ci impegneremo a canalizzare maggiormente i flussi, ma anche gli investimenti, la ricerca e la valorizzazione di questi luoghi. Questo non è una misura contro la crescita. Anzi, noi puntiamo sulla crescita”. Nessuna gara sui numeri, come avviene in particolare in occasione delle domeniche ad ingresso gratuito: “La nostra priorità è la sicurezza – conclude Zuchtriegel -. E in caso di emergenza, abbiamo pensato di assicurare uscite controllate ai visitatori. Attenzione, siamo orgogliosi dei dati che abbiamo raggiunto in questi anni: spesso eravamo al primo posto nelle giornate di ingressi gratuiti. Questa classifica è carina, ma logica ci impone di scegliere la conservazione del nostro patrimonio: non vorremmo mai che qualche classifica finisca per danneggiarlo”.

Continua a leggere

Corona Virus

Casi di Covid in calo, 8.660 in 7 giorni e cresce la variante Xec

Pubblicato

del

Calano i contagi da Covid-19 in Italia. Nella settimana dal 17 al 23 ottobre si registrano 8.660 nuovi casi rispetto ai 11.433 della rilevazione precedente mentre i decessi sono 116 a fronte di 117. Il maggior numero di nuovi casi è stato registrato in Lombardia (2.693), Veneto (1.206), Piemonte (998) e Lazio (928). Mentre continua la corsa della variante Xec. E’ quanto emerge dal bollettino aggiornato e dal monitoraggio settimanale a cura del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Nell’ultima settimana sono stati effettuati 89.792 tamponi, in calo rispetto ai 94.880 della precedente rilevazione, e scende anche il tasso di positività, da 12% a 9,6%.

L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 15 ottobre è pari a 0,84 rispetto a 1,06 del 9 ottobre. È in lieve diminuzione, in quasi tutte le regioni, l’incidenza settimanale: la più elevata è stata in Lombardia (27 casi per 100mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (con 0,2 casi per 100mila abitanti). Al 23 ottobre, si legge, “l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 3,7%, stabile rispetto alla settimana precedente (3,8% al 16 ottobre). In lieve diminuzione l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,9% (76 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (1,0% al 16 ottobre)”. In base ai dati di sequenziamento nell’ultimo mese si osserva la co-circolazione di differenti sotto-varianti di JN.1 attenzionate a livello internazionale, con una predominanza di KP.3.1.1. In crescita, inoltre, la proporzione di sequenziamenti attribuibili a Xec (17% nel mese di settembre contro il 5% del mese di agosto).

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto