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Cronache

Papa Francesco, elogio a Napoli: una città allegra e generosa

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“Napoli in qualche modo mi ricorda Buenos Aires. Perche’ mi parla del Sud. Ed io sono proprio del Sud. Ho viaggiato nel Mediterraneo, il mare nostrum, e ho visto con i miei occhi gli occhi dei migranti. Ho visto la paura e la speranza, le lacrime e i sorrisi carichi di attese troppo spesso tradite”. Inizia cosi’ la lunga intervista esclusiva che Papa Francesco ha rilasciato al Il Mattino, per i 130 anni del quotidiano partenopeo. Un lungo dialogo che parte da Napoli e abbraccia diversi temi, primo fra tutti i migranti. “Quando penso al Mediterraneo, a Lesbo, a Cipro, a Malta, a Lampedusa, penso che le terre che questo mare bagna sono proprio quelle in cui Dio si e’ fatto uomo – dice il Pontefice -. Gesu’ e’ nato qui, questa che e’ stata la sua culla si sta trasformando in un cimitero senza lapidi, un mare mortuum. E cosi’ penso anche che non dobbiamo dimenticare che il futuro di tutti sara’ sereno solo se sara’ riconciliato con i piu’ deboli”. Per Papa Francesco “e’ facile spaventare l’opinione pubblica instillando la paura dell’altro. Piu’ difficile e’ parlare di incontro con l’altro, denunciare lo sfruttamento dei poveri, le guerre spesso largamente finanziate, gli accordi economici fatti sulla pelle della gente, le manovre occulte per trafficare armi e farne proliferare il commercio”. E parlando del conflitto in Ucraina: “Servono passi concreti per mettere fine alla pazzia della guerra in Ucraina e alle tante altre guerre in atto nel mondo – sottolinea -. Abbiamo bisogno di creativita’ nella costruzione della pace, non di visioni ideologiche bloccate. C’e’ bisogno di soluzioni globali, di gettare le basi di un dialogo sempre piu’ allargato, per tornare a riunirsi in conferenze internazionali per la pace, dove sia centrale il tema del disarmo. Dobbiamo guardare alle generazioni che verranno. I fondi che continuano a essere destinati agli armamenti dovrebbero essere convertiti allo sviluppo, alla salute e alla nutrizione, all’istruzione, alla conversione ecologica”. “Questo e’ oggi un tempo di prova, un tempo di scelta. Il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare cio’ che e’ necessario da cio’ che non lo e’. E’ il tempo di reimpostare la rotta – sottolinea -. Napoli e’ in qualche modo un paradigma della questione meridionale in Italia. Ma il tema del Sud e’ universale. Riguarda la diseguaglianza. La questione meridionale e’ una questione universale, riguarda il futuro di tutto il mondo. Per questo con la Laudato si’ ho chiesto di pensare a uno sviluppo sostenibile e integrale, nuovi modi di intendere l’economia e il progresso, e ho sottolineato le grandi responsabilita’ della politica, della economia, di ognuno di noi”. E aggiunge: “Per questo piu’ volte ho chiesto ai gruppi finanziari e agli organismi internazionali di credito di permettere ai Paesi poveri di garantire i bisogni primari della loro gente e di condonare quei debiti tante volte contratti contro gli interessi di quegli stessi popoli”. E il Pontefice parla di quanto accaduto nelle Marche: “La drammatica alluvione rappresenta l’ulteriore conferma che la sfida del clima merita la stessa attenzione del Covid e della guerra. Occorre cambiare totalmente registro e smettere di imporre, a livello generale, strutture monopolistiche che gonfiano i prezzi e finiscono col tenersi il pane dell’affamato”.

“L’allegria. Il pensare positivo. La resilienza. La generosità. Sono queste le doti di Napoli che ammiro di più. Insieme alla capacita’ di vedere davvero i poveri, di guardarli negli occhi e di non restare indifferenti. Penso che dai napoletani ci sono tante cose da imparare”. Cosi’ Papa Francesco in una intervista esclusiva rilasciata al Il Mattino.  Molti i temi trattati nell’intervista: dalle difficolta’ dei Sud del mondo alla piaga della malavita organizzata, dal sacrificio di don Peppe Diana e Giancarlo Siani al rapporto tra Napoli e Buenos Aires, fino alla devastazione dell’ambiente, con un particolare riferimento alla Terra dei fuochi e a quanto accaduto tra giovedì e venerdì nel Centro Italia.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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