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Pandemia, Remuzzi al Neuromed: contro il virus un sano stile di vita

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“L’esperienza della pandemia ci ha insegnato alcune regole fondamentali che potranno essere seguite in futuro per evitare di ripetere gli stessi errori”. Il professor Giuseppe Remuzzi, ricercatore di fama mondiale e Direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, ha riassunto così il senso della sua conferenza “Covid-19: perché è successo e come evitare che possa succedere di nuovo”, tenutasi nell’ambito del “Secondo Marc Verstraete memorial lecture”, organizzato dall’I.R.C.C.S. Neuromed in memoria dell’omonimo ricercatore belga che fu uno dei principali protagonisti nella lotta alle malattie cardiovascolari.

Tra le regole citate da Remuzzi ce n’è una apparentemente semplice, ma che in molti casi ha fatto la differenza tra la vita e la morte: il virus ha mietuto vittime soprattutto in chi soffriva di patologie croniche, molte delle quali evitabili attraverso corretti stili di vita. Per questo motivo, uno stile di vita sano, con una corretta alimentazione e una adeguata attività fisica, è in grado di ridurre il rischio di obesità, ipertensione e altre condizioni patologiche, diventando in questo modo una efficace barriera contro i danni del coronavirus.

 

Nel corso della Marc Verstraete Memorial Lecture, il Direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano ha tracciato gli insegnamenti che dobbiamo trarre dalla pandemia:

“Il COVID ci ha insegnato l’interdipendenza della specie umana con tutte le altre specie dell’intero pianeta”

Una lezione di base, da cui partire per costruire un nuovo concetto di salute globale: il ruolo dell’ambiente e del rapporto uomo-animale, cruciale quando si parla di malattie infettive come il coronavirus, che tutti i dati mostrano come sia derivato dal cosiddetto salto di specie. “La specie umana è strettamente connessa – ha spiegato Remuzzi – con l’ambiente e con le altre specie viventi. Solo integrando profondamente questo concetto nella nostra strategia potremo disegnare un progetto completo, che ci metterà in grado di prevenire, e affrontare se necessario, nel modo più veloce e corretto la prossima emergenza sanitaria.

Naturalmente il ricercatore ha parlato degli errori commessi a livello internazionale. Errori nella comunicazione tra strutture sanitarie, oppure una certa superficialità, se non spocchia, dei ricercatori occidentali verso informazioni scientifiche preziose che già arrivavano dall’oriente.

E poi i tanti problemi nella comunicazione pubblica.

“Forse una delle cose più importanti che dovremmo trasmettere al pubblico è il concetto di una medicina in continua evoluzione”

Ciò che un ricercatore dice oggi potrebbe essere smentito dopo qualche giorno. Non c’è uno ‘sbaglio’, come il pubblico potrebbe dire di fronte ad un cambiamento di approccio: semplicemente siamo di fronte a un processo di aggiornamento costante alla luce di nuove evidenze”.

Ma in alcuni casi c’è da lottare contro vere e proprie bugie. “Dobbiamo chiederci fino a quando si possono dire bugie. In un mondo libero possiamo immaginare che chiunque sia libero di farlo, pur sapendolo. Ma se la bugia mette a rischio la salute delle persone, o addirittura arriva a farle morire, ad esempio dicendo che non bisogna vaccinarsi perché il vaccino è peggio della malattia, questo non si dovrebbe fare. Teniamo conto che è appena stato pubblicato un lavoro su Lancet Infectious Diseases che dimostra come nel solo 2021 il vaccino abbia evitato la morte di venti milioni di persone. Di fronte a questo dato, la discussione sul vaccino dovrebbe essere chiusa. Non ci dovrebbe più essere un conduttore che cerca il confronto tra qualcuno che sia ‘pro’ e uno che sia ‘contro’. Nel caso dei vaccini, con questi dati alla mano, non c’è più una ‘altra campana’ da sentire”.

 

L’IRCCS Neuromed
L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano ed internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano una alleanza rivolta a garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.

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Esteri

Mosca, 2 morti per attacco ucraino con droni a Belgorod

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E’ di due morti il bilancio di un attacco ucraino con droni nella regione russa di Belgorod. Lo annuncia il governatore Vyacheslav Gladkov. – “In seguito al rilascio di due ordigni esplosivi, un edificio residenziale privato ha preso fuoco – ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov -. Due civili sono morti, una donna che si stava riprendendo da una frattura al femore e un uomo che si prendeva cura di lei”.

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Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

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Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

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Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

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La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

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