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Pallone d’oro: Messi verso l’ottava incoronazione

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Ancora lui, ma non potrebbe essere altrimenti. Sull’onda del Mondiale vinto da trascinatore con l’Argentina, Lionel Messi è il favorito per l’assegnazione del Pallone d’Oro 2023, il premio individuale più prestigioso del calcio, che sarà assegnato domani a Parigi, con la prospettiva dell’ottava incoronazione per il giocatore del Miami. Le carte in mano alla Pulce sembrano troppo alte perchè qualche rivale possa soffiargli il trofeo che l’anno scorso era andato a Karim Benzema, anche se rispondono ai nomi di Kylian Mbappé ed Erling Haaland, il primo capocannoniere dei Mondiali in Qatar e il secondo trascinatore del Manchester City del triplete. Anche in campo femminile, tutto lascia credere che la preferita per il trofeo possa essere la Aitana Bonmatì.

La catalana, definita da Pep Guardiola “l’Iniesta del calcio femminile”, oltre ai Mondiali in Oceania ha messo in bacheca la Champions League e il campionato nazionale, il quarto consecutivo, con la maglia del Barcellona. Tra le altre candidate, potrebbero salire sul podio con lei la connazionale Olga Carmona del Real Madrid e la tedesca Alexandra Popp, del Wolfsburg. Nonostante le modifiche del regolamento, adottate per evitare che nell’albo d’oro maschile finiscano sempre gli stessi nomi – Messi e Cristiano Ronaldo dominano dal 2008, unici intrusi Luka Modric nel 2018 e Benzema nel 2022 – l’argentino è riuscito ancora una volta ad emergere con le sue prodezze, tanto che sempre Guardiola suggerisce di creare due premi, uno per lui e l’altro per il resto della crema calcistica mondiale.

Purtroppo per l’Italia, tra i 30 candidati c’è un solo azzurro, e nerazzurro, Nicolò Barella, mentre il campionato di serie A è rappresentato dal suo compagno Lautaro Martinez, campione del mondo, e i campioni d’Italia del Napoli Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia. Nel gala organizzato al teatro dello Chatelet verranno assegnato altri riconoscimenti, il Trofeo Kopa per il miglior giovane della stagione, per il quale tutti pensano a Jude Bellingham, e il trofeo Yascin dedicato al miglior portiere, che dovrebbe andare al portiere dell’Argentina, Emiliano Martinez.

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Max Allegri e la tentazione araba: possibile futuro all’Al-Ahli

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Massimiliano Allegri potrebbe presto abbracciare una nuova sfida professionale in Arabia Saudita. L’ex allenatore di Juventus, Milan e Cagliari sarebbe fortemente tentato dall’offerta dell’Al-Ahli, uno dei club più ambiziosi della Saudi Pro League. Una prospettiva che segna una potenziale svolta per un tecnico che, fino ad oggi, ha sempre privilegiato l’Italia e la Serie A.

Un contratto allettante e nuovi stimoli

Il fascino dell’Al-Ahli non risiede solo nella ricchezza economica del contratto che potrebbe eguagliare, se non superare, quello di Stefano Pioli all’Al-Nassr, dove percepisce circa 20 milioni di euro netti all’anno. Allegri, che in bianconero ha guadagnato quasi 10 milioni netti a stagione, ha recentemente risolto anticipatamente il suo contratto con la Juventus, incassando una buonuscita. La possibilità di allenare campioni del calibro di Firmino, Mahrez, Mendy e Kessié rappresenta un ulteriore motivo di attrazione per il tecnico livornese.

La sfida di una rosa stellare

All’Al-Ahli, Allegri ritroverebbe anche vecchie conoscenze della Serie A come Demiral e Ibanez, oltre a Gabri Veiga, giovane talento spagnolo che due anni fa rifiutò il Napoli per trasferirsi in Arabia. La squadra, nonostante investimenti significativi, non è andata oltre il quinto posto in campionato, una posizione che ha messo in discussione la guida tecnica di Matthias Jaissle, in panchina dal 2023. Allegri potrebbe insediarsi a partire da giugno, con un possibile interregno affidato all’italiano Gabriele Cioffi per i prossimi mesi.

Le alternative e il richiamo arabo

Il fascino dell’Al-Ahli sembra superare altre proposte recenti ricevute da Allegri, come quella della Federazione belga per la guida della Nazionale o l’offerta dell’Al-Shabab, altro club saudita che ha poi scelto Fatih Terim. Non trovano conferma, invece, le voci che lo vorrebbero vicino alla panchina della Roma.

Un nuovo capitolo per Allegri

L’eventuale approdo all’Al-Ahli rappresenterebbe una sfida completamente nuova per Allegri, che finora ha costruito la sua carriera all’interno di contesti europei. La Saudi Pro League, grazie ai suoi investimenti e ai campioni di fama mondiale, offre un palcoscenico inedito per un allenatore abituato a gestire grandi giocatori, da Cristiano Ronaldo ai numerosi talenti che potrebbe trovare nella rosa dell’Al-Ahli.

Se la tentazione araba dovesse trasformarsi in realtà, il calcio internazionale si preparerebbe ad accogliere un nuovo protagonista in uno dei tornei emergenti più discussi degli ultimi anni.

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Contratto da record, Haaland al City per sempre

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Un contratto da record per un attaccante che in meno di tre stagioni ha già riscritto svariati primati, non solo della sua squadra, il Manchester City, ma della stessa Premier League: nove anni e mezzo, è questa la durata del nuovo accordo che legherà Erling Haaland ai Citizens fino al 2034. Mai nella storia del calcio inglese (e mondiale) un giocatore aveva sottoscritto un contratto così lungo: lo scorso agosto l’attaccante Cole Palmer aveva posto la firma su un accordo simile con il Chelsea, ma di soli nove anni. Haaland, il cui precedente accordo con gli attuali campioni d’Inghilterra sarebbe scaduto nel 2027, ha aggiunto altri sei mesi, intrecciando il suo destino a quello del City fino a quando avrà 34 anni.

Tutto ciò, assieme a una frase del norvegese dopo l’annuncio (“sono del City al 100%, non importa cosa accadrà”) fa capire che la voglia di esserci è stata, così come per Pep Guardiola (ora alle prese con un doloroso divorzio, non dal club ma da sua moglie Cristina), più forte di tutto, anche del pensiero, o incubo, di una possibile retrocessione a tavolino che potrebbe essere inflitta al City per la vicenda delle 115 infrazioni e violazioni del Fair Play Finanziario del calcio inglese. La sentenza è prevista ad aprile, ma a Manchester sponda City sembrano non volerci pensare, così offrono 60 milioni alla Juventus per Cambiaso e ignorano le ironie di Jurgen Klopp, pronto ad offrire birra a tutti se al club di proprietà dello sceicco Mansur venisse revocato qualche titolo.

“Sono davvero molto felice di aver firmato e di poter trascorrere ancor più tempo in questo grande club – la soddisfazione di Haaland -. Il Manchester City è un club speciale, pieno di persone fantastiche, con tifosi straordinari, l’ambiente per tirar fuori il meglio da tutti. Soprattutto grazie a Pep, il migliore allenatore al mondo, con il quale si impara sempre qualcosa di nuovo ogni giorno”. Dopo il rinnovo in novembre di Guardiola, che però ha prolungato solo fino al 2026 (con opzione per un’altra stagione), ora Haaland: le uniche due buone notizie per il City degli ultimi mesi, duranti i quali la squadra è precipitata in una crisi nerissima dalla quale solo ora sembra riemergere. Già fuori dalla corsa al titolo (-12 dalla capolista Liverpool con una partita in meno da giocare), attardato anche in Champions League, Guardiola rischia seriamente di chiudere la stagione senza titoli.

E sarebbe una (amara) novità considerate le ultime annate trionfali dei suoi. Arrivato nell’estate 2022 dal Borussia Dortmund, fin qui il bomber vichingo – 25 anni in luglio – ha segnato 111 gol in 126 partite, in tutte le competizioni, conquistando due Premier League, una FA Cup e una Champions League. Vittorie di squadre rese possibili anche grazie alla sua strepitosa media-gol: una rete ogni 91′ in campionato, ogni 92′ in Europa, addirittura ogni 71′ in coppa nazionale.

Dopo una prima stagione inglese semplicemente sensazionale, 52 reti, lo scorso anno Haaland ha “rallentato” andando a segno solo 38 volte, e quest’anno è secondo nella classifica marcatori della Premier, con 16 gol (21 in tutte le competizioni), due in meno di Mohamed Salah. Una prolificità che in due anni e mezzo gli ha già consentito di essere terzo nella classifica dei migliori marcatori Citizens in Premier, dietro a Sergio Aguero (184) e Raheem Sterling (91). E c’è già chi calcola – qualora riuscirà a mantenere questa costanza di rendimento – in quale stagione Haaland supererà il record di marcature (260) in Premier stabilito da Alan Shearer: se all’ex attaccante del Newcastle sono servite 441 gare nella massima divisione inglese, ad Haaland ne potrebbero bastare 200, e già nel 2029/30 il primato sarebbe suo. Ben prima della scadenza naturale del nuovo accordo, nel quale l’ingaggio è rimasto top-secret.

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Okoye indagato per scommesse, nei guai portiere dell’Udinese

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C’è anche il nome del portiere tedesco dell’Udinese, naturalizzato nigeriano, Maduka Okoye, 25 anni, nel fascicolo aperto dalla Procura di Udine dopo la segnalazione di un flusso di scommesse anomale collegate al match Lazio-Udinese dello scorso 11 marzo. Okoye, attualmente infortunato perché operato al polso, è stato iscritto nel registro degli indagati assieme al titolare di una pizzeria frequentata abitualmente dai giocatori e occasionalmente anche dai dirigenti della società friulana. L’accusa nei confronti dei due indagati è quella di truffa.

Al vaglio della magistratura ci sono in particolare le puntate sulle ammonizioni. L’inchiesta si snoda ora su un doppio binario, perché, oltre ai magistrati udinesi, a voler fare luce sull’accaduto è anche la procura della Figc, che ha già aperto un fascicolo. Sarebbe stato proprio l’organo di giustizia sportiva della Federcalcio, dopo una segnalazione, a informare mesi fa la Procura di Udine alla quale ora ha richiesto gli atti per potere andare avanti nella propria indagine.

La segnalazione sarebbe giunta dalla Snai per una serie di scommesse per importi rilevanti legata all’ammonizione dell’estremo difensore bianconero durante la partita vinta a Roma per 2-1. Okoye venne ammonito dall’arbitro al 19′ della ripresa per perdita di tempo. Durante le indagini ci sono state perquisizioni negli immobili frequentati dagli indagati ed è stato copiato il contenuto delle chat dei telefoni cellulari. Da quanto è emerso, come riporta il Messaggero Veneto, potrebbe esserci stato un accordo verbale tra le parti siglato durante uno dei tanti momenti conviviali.

A parte le possibili conseguenze penali, nel caso Okoye venisse riconosciuto colpevole anche dalla giustizia sportiva, rischierebbe una condanna a partire da 4 anni di esclusione da tutte le competizioni. Nei giorni scorsi, l’Udinese aveva tesserato il portiere norvegese Selvik. Si era pensato a una mossa preventiva vista la lunga indisponibilità di Okoye dopo l’operazione: in realtà l’iscrizione nel registro degli indagati risale già a metà dicembre ed è probabile che il club friulano abbia voluto cautelarsi nel caso di futuri provvedimenti da parte della giustizia sportiva.

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