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Cronache

‘Ora ti diamo una lezione’. Così è morto cuoco 19enne

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E’ stato picchiato a più riprese in tre fasi diverse, per cinque minuti consecutivi. Una aggressione violenta a calci, pugni, ginocchiate al volto e una serie di colpi sferrati probabilmente anche con un oggetto contundente. Così ha perso la vita Eddine Bader Essefi, 19 anni, la sera del 25 aprile in zona Barca a Bologna. Per la sua morte sono stati arrestati dai carabinieri Badreddine Krimi, 31enne di origine tunisina, conosciuto nel quartiere come Bader (come la vittima, ndr) e suo cognato Charlie Sarcinelli, 29enne bolognese. Entrambi, già indagati subito dopo la morte del 19enne, rispondono di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

Durante la prima dell’aggressione, avvenuta nei pressi di un locale in piazza Giovanni XXIII e davanti a diverse persone, mentre Krimi colpiva la vittima con dei pugni gli avrebbe anche urlato “Io ti ammazzo”, come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare del giudice Domenico Truppa. La lite fra Bader e Krimi, che diversi testimoni hanno descritto come sotto l’effetto di alcol, sarebbe iniziata dalla richiesta della vittima di lasciare in pace altri giovani ai quali il 31enne aveva, secondo quanto riassume il Gip, “provocatoriamente” offerto del denaro.

Dopo le prime botte Bader avrebbe tentato di allontanarsi, ma il pestaggio è proseguito, poco lontano, con l’arrivo di Sarcinelli in sella a uno scooter. Il 29enne avrebbe sferrato pugni alla nuca del 19enne e in quel momento, la vittima “si è trovato a fronteggiare” due persone “nello stesso momento”. Secondo quanto ricostruito, la morte del giovane non sarebbe stata voluta dai due indagati, che avrebbero agito per “dare una lezione” a Bader, ma senza avere coscienza che ne avrebbero causato il decesso. Importanti, per le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal pm Andrea De Feis, sono state le immagini, acquisite dai sistemi di videosorveglianza della zona, e anche le testimonianze raccolte sul posto, come quella della fidanzata 15enne della vittima, che ha assistito alle prime fasi del pestaggio, anche in via Colombi, e di uno degli amici più stretti del 19enne.

Fatali per il giovane, in base ai primi risultati dell’autopsia, sarebbero state le conseguenze di una emorragia interna a seguito di un trauma fra testa e collo, causato probabilmente da colpi sferrati con un oggetto contundente. Nei giorni scorsi, nelle case dei due arrestati, sono state eseguite perquisizioni: alcuni oggetti sono stati portati via dai carabinieri, fra questi anche un casco. Krimi, la sera del 25 aprile, era presente anche nel punto dove il 19enne fu trovato a terra esanime dai sanitari del 118. In quella circostanza, avrebbe riferito ai soccorritori, “in modo del tutto falso” secondo quanto spiega il Gip, di essere intervenuto in aiuto del ragazzo perché questi era in preda ai fumi dell’alcol. Gli investigatori sono invece convinti che fosse “certamente consapevole” che le gravi condizioni del 19enne erano state causate dalle botte inferte da lui e dal cognato.

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Cronache

Operazione antimafia a Lecce: oltre 100 carabinieri in azione contro clan locali

Maxi operazione antimafia a Lecce coordinata dalla Dda: oltre 100 carabinieri eseguono misure cautelari per associazione mafiosa e altri reati aggravati.

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Dalle prime ore della mattinata è in corso una vasta operazione antimafia condotta dai carabinieri di Lecce su coordinamento della Direzione distrettuale antimafia. Il blitz coinvolge oltre 100 militari, supportati da unità speciali e mezzi aerei, impegnati nell’esecuzione di numerose misure cautelari.

Le accuse e il ruolo della Dda

Le misure disposte dal Gip riguardano soggetti fortemente indiziati di associazione mafiosa e di altri gravi reati aggravati dal metodo mafioso. L’indagine rientra nel più ampio lavoro della Dda per il contrasto ai gruppi criminali radicati nel territorio salentino.

Blitz in corso, attesa per ulteriori dettagli

L’operazione è ancora in pieno svolgimento e ulteriori informazioni verranno rese note nel corso della mattinata. I carabinieri stanno operando in diverse aree del territorio, con un dispositivo di sicurezza rafforzato.

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Cronache

Turista americano cade nella tromba delle scale e muore in un b&b di Genova

Un turista di 71 anni, originario dell’Oregon, è morto in un b&b nel centro di Genova dopo una caduta nella tromba delle scale. Indagini in corso da parte dei carabinieri, il pm dispone l’autopsia.

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Un turista statunitense di 71 anni, originario dell’Oregon e in vacanza con la moglie, è morto nel tardo pomeriggio a Genova dopo essere precipitato nella tromba delle scale dal quarto piano di un bed and breakfast situato nel centro cittadino. Secondo una prima ricostruzione, si sarebbe trattato di una caduta accidentale avvenuta subito dopo che l’uomo era uscito dalla stanza.

La ringhiera rotta nell’impatto

Dai primi rilievi è emerso che l’anziano, inciampando, avrebbe perso l’equilibrio cadendo oltre la ringhiera, che si sarebbe rotta nell’impatto. La caduta è stata immediatamente segnalata dal personale della struttura. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso, e i carabinieri, che hanno avviato gli accertamenti.

Indagini in corso e autopsia disposta

Il pubblico ministero di turno ha aperto un fascicolo per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto. Nelle prossime ore verrà disposta l’autopsia, mentre i militari proseguono le verifiche sulla stabilità della ringhiera e sulla sicurezza della scala interna. La moglie dell’uomo è stata ascoltata per fornire ulteriori elementi utili all’indagine.

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Cronache

Madre trovata morta in mare, il figlio di 8 anni scoperto senza vita in casa: tragedia a Calimera

A Calimera, in provincia di Lecce, un bambino di 8 anni è stato trovato morto poche ore dopo il ritrovamento in mare del cadavere della madre. Indagano i carabinieri. Comunità sotto shock.

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Un bambino di 8 anni è stato trovato morto nella tarda serata a Calimera, in provincia di Lecce. Il piccolo è stato rinvenuto senza vita nella camera da letto dell’appartamento in via Montinari, dove viveva con la madre. Secondo quanto si apprende, sul corpo del minore sarebbero presenti alcune ferite, circostanza che sarà oggetto di approfondimento da parte degli inquirenti. Il ritrovamento è avvenuto dopo la denuncia presentata dall’ex marito della donna, preoccupato per la scomparsa di entrambi.

Il cadavere della madre recuperato a Torre dell’Orso

Poche ore prima, nel pomeriggio, il corpo della madre – una donna di 35 anni originaria della provincia di Reggio Calabria – era stato individuato in mare a Torre dell’Orso, località costiera distante circa venti chilometri dal comune di Calimera. Il cadavere era stato segnalato ai soccorsi, dando il via alle procedure di identificazione e alle prime verifiche sulla dinamica del decesso.

Le prime verifiche e l’allarme dell’ex marito

La donna, secondo quanto riferito, non aveva accompagnato il figlio a scuola nella mattinata, elemento che ha contribuito a destare preoccupazione. L’ex marito, non riuscendo a mettersi in contatto né con la donna né con il bambino, ha presentato denuncia ai carabinieri. Da quel momento sono scattate le ricerche che hanno portato prima al ritrovamento del corpo della 35enne e poi alla tragica scoperta del figlio in casa.

Indagini in corso e comunità sotto shock

Le indagini, affidate ai carabinieri, sono in pieno svolgimento per ricostruire le ultime ore di vita della donna e del bambino e chiarire la dinamica della doppia tragedia. Sul posto sono intervenuti anche gli amministratori locali: in via Montinari è arrivato il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, per manifestare la vicinanza dell’intera comunità a una famiglia precipitata in un dolore profondo.

La piccola cittadina del Salento è sgomenta per l’accaduto, due decessi avvenuti nel giro di poche ore che hanno gettato nell’incredulità l’intero territorio.


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