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Cronache

Omicidio Cucchi, sul banco dei testimoni il maresciallo dei carabinieri Speranza: feci due annotazioni, la seconda sotto dettatura

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Ancora il tema delle annotazioni di servizio ‘sostituite’ è stato al centro dell’udienza di oggi del processo che vede cinque carabinieri, tre dei quali accusati di omicidio preterintenzionale per la morte di Stefano Cucchi, il geometra romano morto nell’ottobre 2009 in ospedale, una settimana dopo il suo arresto per droga. Sul banco dei testimoni e’ ritornato il maresciallo dei carabinieri Davide Antonio Speranza, firmatario di due annotazioni di servizio che contengono l’indicazione delle condizioni di Stefano Cucchi la notte del suo arresto. Già un problema si ha nell’indicazione del giorno della redazione: la prima annotazione datata 16 ottobre 2009, in realta’ fu “redatta dopo la morte di Cucchi, mentre la datai qualche giorno prima perchè pensai si trattasse di un atto che avrei dovuto redigere alla fine del servizio”; la seconda datata 27 ottobre 2009 “dettata dal maresciallo Mandolini”, uno degli imputati di calunnia e falso. Una circostanza, quella dell’annotazione sotto dettatura, già raccontata da Speranza ai pm che lo sentirono come persona informata sui fatti il 18 dicembre scorso.

Stefano Cucchi

“Quando Mandolini lesse la nota disse che non andava bene e che avrei dovuto cestinarla – ha detto Speranza – perche’ avremmo dovuto redigere una seconda annotazione in sostituzione. Io quella nota non la feci sparire, anche perche’ gia’ protocollata. Il contenuto fu dettato da Mandolini, alla presenza di Nicolardi (altro imputato di calunnia. Ndr)”. Importante il contenuto delle due annotazioni, soprattutto per quel che riguarda le condizioni di Cucchi quella notte. Nella prima annotazione, infatti, si legge che “alle 5.25 la nostra Centrale operativa ci ordinava di andare in ausilio al militare di servizio alla caserma della Stazione di Tor Sapienza in quando il sig. Cucchi era in stato di escandescenza”; nella seconda si legge che “e’ doveroso rappresentare che durante l’accompagnamento, il prevenuto non lamentava nessun malore, ne’ faceva alcuna rimostranza in merito”. Del fatto che le due annotazioni fossero diverse e che la seconda era stata fatta sotto dettatura – cosa non menzionata ne’ davanti al Pm Barba (rappresentante dell’accusa nel primo processo) ne’ in Corte d’assise nel primo dibattimento – Speranza ha sostenuto che fu “perche’ ho ritenuto fosse irrilevante. Adesso che e’ uscito tutto sui giornali, ci ho pensato su”. Prima del maresciallo Speranza c’e’ stata la conclusione dell’esame del dirigente della Squadra mobile di Roma, Luigi Silipo, il quale ha continuato a parlare del contenuto di una serie di intercettazioni effettuate per la nuova inchiesta sui depistaggi che ci sarebbero stati – secondo l’impostazione accusatoria – nella compilazione degli atti.

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Cronache

Vance: felice di averlo visto ieri, lo ricorderò per sempre

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“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.

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Cronache

Figli violenti tra Napoli e Portici, due arresti dei carabinieri

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Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.

I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.

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Malore durante gita di Pasqua, donna di Pozzuoli muore in agriturismo in Irpinia

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Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.

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