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Oliviero Toscani ricoverato a Cecina in gravi condizioni

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Oliviero Toscani (nella foto Imagoeconomica in evidenza), 82 anni, è ricoverato da oggi al pronto soccorso all’ospedale di Cecina (Livorno). Secondo quanto si apprende le condizioni del fotografo sarebbero molto gravi. Toscani, che risiede nella vicina Casale Marittimo (Pisa), è stato ricoverato stamattina per l’aggravamento delle sue condizioni di salute a distanza di due anni dalla diagnosi di una malattia incurabile, l’amiloidosi, che era stata resa pubblica dallo stesso fotografo nell’agosto scorso.

È stato lo stesso Toscani, 83 anni il prossimo 28 febbraio, in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 28 agosto scorso, a rendere nota la sua malattia, l’amiloidosi, e a rivelare di essere sottoposto a una cura sperimentale. “In un anno ho perso 40 chili. Neppure il vino riesco più a bere: il sapore è alterato dai medicinali” le sue parole.

E ancora: “Non si sa” quanto tempo resti da vivere, “certo che vivere così non mi interessa. Bisogna che chiami il mio amico Cappato – ha detto in quell’occasione -, lo conosco da quando era un ragazzo. Ogni tanto mi vien voglia. Gliel’ho detto già una volta e lui mi ha chiesto se sono scemo”. “Mi viene da ridere: la bellezza è che non avevo mai pensato di trovarmi in questa situazione, è una nuova situazione che va affrontata – così sempre al quotidiano Toscani -. La bellezza è che non ti interessano più patria, famiglia e proprietà, la rovina dell’uomo”.

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Cadavere nella neve, è anziano probabilmente colpito da infarto

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Lo hanno trovato senza vita, coperto dalla neve, a Volturara Irpina, in provincia di Avellino. Probabilmente è stato un infarto fulminante a causare la morte di un 77enne che di buon mattino era uscita di casa per la consueta passeggiata nel centro del paese. A dare l’allarme sono stati gli avventori di un bar che hanno notato il corpo dell’uomo quasi completamente coperto dalla neve. Quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto insieme ai carabinieri della Compagnia di Solofra l’anziano era già morto.

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Emergenza maltempo in Campania: oltre 400 Interventi dei Vigili del Fuoco

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La Campania è stata colpita da un’ondata di maltempo che ha messo a dura prova la regione, con oltre 400 interventi effettuati dai Vigili del Fuoco nelle ultime ore. Dalla notte scorsa, forti raffiche di vento e nevicate hanno interessato diverse province, causando numerosi disagi e situazioni di emergenza.

Le zone maggiormente colpite includono le province di Salerno, in particolare tra il Cilento e l’Agro Nocerino-Sarnese, Caserta, Napoli, e l’avellinese, dove le nevicate hanno causato problemi significativi. Tra gli interventi più rilevanti, si segnala il soccorso di otto persone bloccate dalla neve sul Monte Cervati, in provincia di Salerno.

Il gruppo, composto da sette adulti e una bambina, era rimasto isolato in un rifugio a causa della neve. Le squadre dei Vigili del Fuoco, con l’ausilio di un gatto delle nevi del comando di Avellino, hanno lavorato senza sosta per portarli al sicuro. L’operazione di soccorso si è conclusa con successo nelle prime ore del mattino, quando le persone sono state trasportate a valle in sicurezza.

La situazione continua a essere monitorata attentamente, con le autorità impegnate a gestire le criticità legate al maltempo. I cittadini sono invitati a prestare la massima attenzione e a seguire le indicazioni delle autorità competenti per garantire la propria sicurezza e quella degli altri.

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L’estradizione negata e la liberazione di Abedini-Najafabani: il caso che ha coinvolto Italia, Stati Uniti e Iran

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Quando intorno all’una del pomeriggio di ieri la porta della sua cella nel carcere di Opera si apre per comunicargli che non verrà estradato negli Stati Uniti, Mohammad Abedini-Najafabani resta incredulo. Il 38enne ingegnere iraniano, accusato dagli Usa di aggirare l’embargo per fornire componenti elettronici a duplice uso civile e militare ai pasdaran iraniani, fatica a comprendere immediatamente la notizia. Dopo qualche istante, accenna un sorriso e scoppia in lacrime.

Ad anticipare il comunicato ufficiale del ministro della Giustizia Carlo Nordio, è il suo avvocato, Alfredo De Francesco, che lo raggiunge in carcere poco dopo la decisione. I due parlano brevemente, ma Abedini-Najafabani chiede di mantenere la riservatezza su quanto discusso. Poche ore dopo, il cittadino iraniano viene trasferito a Linate, dove un volo diretto a Teheran, organizzato dall’Aise, lo riporta in patria.

La decisione di liberare Abedini-Najafabani è giunta dopo che la V Corte d’Appello di Milano ha revocato la custodia cautelare su richiesta del ministro Nordio. Il Guardasigilli ha motivato la scelta sulla base dell’articolo 718 del codice di procedura penale, che consente la revoca della custodia cautelare qualora non sussistano le condizioni necessarie per l’estradizione.

La vicenda ha subito un cambio di rotta significativo rispetto a poche settimane fa, quando Nordio stesso aveva sollecitato la custodia cautelare del cittadino iraniano. Tuttavia, nel frattempo, l’avvocato De Francesco aveva portato avanti argomentazioni giuridiche che mettevano in dubbio la doppia imputabilità delle accuse americane, requisito indispensabile per l’estradizione.

La vicenda si intreccia con tensioni diplomatiche tra Italia, Stati Uniti e Iran. Abedini-Najafabani era stato arrestato il 16 dicembre su mandato statunitense, pochi giorni dopo il fermo immotivato in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala. La sua liberazione è avvenuta nelle settimane successive, contribuendo a sbloccare una situazione delicata.

Dal punto di vista giuridico, l’accusa degli Stati Uniti, che includeva l’associazione a delinquere e il supporto a un’organizzazione classificata come terroristica, non trovava piena corrispondenza con i reati previsti dall’ordinamento italiano. Questo ha rappresentato un elemento decisivo nella scelta di Nordio di esercitare la facoltà ministeriale di bloccare l’estradizione.

L’avvocato De Francesco, che ha seguito il caso con discrezione e determinazione, ha sottolineato come il suo cliente avesse sempre confidato nella giustizia. «Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto questo percorso, accompagnandoci con la preghiera», ha dichiarato il legale.

Il caso di Abedini-Najafabani segna un momento di grande complessità nelle relazioni internazionali e solleva interrogativi sull’equilibrio tra giustizia e diplomazia. La decisione di Nordio evidenzia la delicatezza del ruolo del diritto internazionale in situazioni che coinvolgono accuse controverse e paesi con interessi divergenti.

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