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Cronache

Ogni attacco degli hacker costa più di 4 milioni alle grandi aziende

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Sempre piu’ numerosi e soprattutto sempre piu’ costosi. Gli attacchi hacker pesano sui bilanci delle aziende con un prezzo medio che nel 2020 ha raggiunto la media di 4,24 milioni di dollari per ogni incidente e che per il settore sanitario raggiungono addirittura una media di 9,23 milioni di dollari ciascuno. Le cifre sono riportate nell’ultimo Cost of a Data Breach Report di IBM Security basato su un’analisi di reali violazioni di dati subite da oltre 500 organizzazione che in Italia ha interessato 21 aziende nel 2020. Nel nostro Paese il costo complessivo delle violazioni di dati era finora arrivato a 3,03 milioni di euro e il costo per ogni informazione rubata a 135 euro, un valore raddoppiato negli ultimi 10 anni. Sempre in Italia i settori piu’ colpiti da attacchi informatici sono stati i servizi finanziari (171 euro per informazione rubata), il settore energetico (165 euro) e quello farmaceutico (164 euro). I giorni per identificare e contenere una minaccia informatica sfiorano la soglia dei 250, anche se il trend e’ in leggera discesa. A livello globale il settore sanitario ha subito i data breach piu’ costosi (9,23 milioni di dollari), seguito dal settore finanziario (5,72 milioni di dollari) e farmaceutico (5,04 milioni di dollari). Tra i diversi paesi le violazioni di dati piu’ costose si sono verificate negli Stati Uniti con 9,05 milioni di dollari per incidente, seguiti dal Medio Oriente (6,93 milioni di dollari) e dal Canada (5,4 milioni di dollari). Un ruolo importante, secondo l’indagine, nell’incremento del fenomeno lo ha avuto il rapido passaggio delle attivita’ lavorative verso lo smart-working che sembrerebbe aver causato le violazioni piu’ costose: oltre 1 milione di dollari in piu’ in media quando il lavoro remoto e’ stato indicato come causa dell’evento dalle aziende analizzate, rispetto alle violazioni con altri vettori (4,96 dollari contro 3,89 milioni di dollari per ogni violazione) . Le credenziali utente rubate sono state la causa principale delle violazioni. Allo stesso tempo, i dati personali (come nome, e-mail, password) sono stati tra le informazioni piu’ comunemente esposte, presenti nel 44% delle violazioni analizzate. Intelligenza artificiale, security analytics e crittografia sono stati i primi tre fattori di mitigazione delle violazioni.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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