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Cronache

Offensiva anarchica per Cospito, un agente ferito a Roma

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Offensiva anarchica – in Italia e all’estero – in solidarietà con Alfredo Cospito, da 101 giorni in sciopero della fame nel carcere di Sassari. Se il 41 bis ha interrotto da oltre tre mesi le comunicazioni con l’esterno del 55enne – tra le ‘menti’ della Federazione anarchica informale – dal mondo di fuori i suoi compagni continuano a mandargli segnali di vicinanza: scritte, striscioni, cortei e presidi, ma anche azioni incendiarie contro sedi diplomatiche. Dopo quella ad Atene dello scorso 2 dicembre ai danni del primo consigliere dell’ambasciata Susanna Schlein, oggi è stata presa di mira l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino, mentre a Barcellona è stato colpito il consolato. In serata un agente è rimasto ferito a Roma quando un gruppo si è staccato dalla manifestazione in solidarietà con Cospito ed ha cercato di forzare il cordone di polizia. Ci sono stati lanci di bottiglie e fumogeni, una persona è stata fermata. E’ il culmine della settimana di mobilitazione promossa agli anarchici per “il fratello e compagno” Alfredo, come viene definito in un post apparso sui siti d’area dal titolo ‘Hic et nunc’, che si può interpretare come un invito ad alzare il livello di scontro, una vera e propria chiamata alle armi: “per un compagno che stanno torturando e uccidendo nei loro lager – si legge – non abbiamo fatto nulla. Serviranno a poco e niente qualche giorno di scontri con gli sbirri. Serve il “Qui e ora”! Qui e ora si deve aprire un nuovo capitolo della storia degli anarchici in Italia. O si fa l’anarchia o si va tutti a casa!”. Le fibrillazioni di questa galassia sono all’attenzione costante di intelligence e forze di polizia. Le azioni condotte erano annunciate ed hanno seguito la tradizionale strategia del doppio livello: quello movimentista con manifestazioni e proteste e quello terroristico, con veri e propri attentati contro target associati alle campagne di lotta, in questo caso per la liberazione di Cospito. Altra caratteristica del mondo anarchico è l’internazionalizzazione delle battaglie: e proprio in Grecia, Germania e Spagna, dove sono state messe nel mirino le sedi diplomatiche italiane, i militanti della A cerchiata hanno solidi rapporti con i compagni italiani. Non sono mancate le iniziative sul territorio nazionale: nella notte sono stati incendiati alcuni cavi di un ripetitore su una collina di Torino: sul posto campeggiava la scritta “Fuori Cospito dal 41 bis”. A Spoleto tentativo di incendio del cancello della villa di un imprenditore; anche in questo la rivendicazione riporta alla solidarietà con il detenuto. Cortei si sono svolti oggi a Trieste – dove ci sono state tensioni con le forze dell’ordine – e a Torino. Domani alle 15 annunciato un presidio davanti al carcere di Sassari. Alfredo Cospito, intanto, è arrivato al 101/o giorno di sciopero della fame per protestare contro la detenzione dura cui è sottoposto a Sassari, dove sta scontando condanne per la gambizzazione nel 2012 del dirigente di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi e per l’attentato del 2006 alla Scuola allievi Carabinieri di Fossano. Ha perso 40 chili e nei giorni scorsi e caduto nella doccia fratturandosi il setto nasale. In seguito all’aggravarsi delle sue condizioni di salute, il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, ne ha chiesto il trasferimento con urgenza. Il 7 marzo è attesa la discussione in Cassazione sul ricorso del legale di Cospito contro il 41 bis. Lunedì il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponderà in commissione Giustizia della Camera ad un’interrogazione sul caso. Da parte sua, il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, ha difeso la linea dura: “i magistrati non si intimoriscono. Lo Stato non si piega. La normativa speciale contro il terrorismo non arretra”, ha detto in riferimento alla busta con proiettile indirizzata al procuratore generale Francesco Saluzzo, che sostiene l’accusa del processo d’appello bis all’anarchico.  

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Botte in carcere a Ivrea, annullata sospensione sette agenti

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Il Tribunale del Riesame ha annullato la sospensione dal servizio per sette agenti della polizia penitenziaria del carcere di Ivrea (Torino). Erano stati sospesi per un anno dal tribunale eporediese, su richiesta della procura, in merito ad un’indagine su presunti maltrattamenti all’interno della casa circondariale d’Ivrea. Un’inchiesta, con una quarantina di indagati, partita dalla denuncia di due detenuti. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dai legali dei sette agenti contro la sospensione dal servizio.

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Camorra: faida Napoli, ordine d’arresto per 16 pregiudicati

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Colpo dopo colpo nella seconda faida di Scampia e Secondigliano a Napoli che negli anni ha ispirato libri e fiction. Con omicidi che hanno segnato la vita della citta’ di Napoli dal 2004 al 2012. Fino a quando boss e gregari sono stati arrestati e via via si sono pentiti. Ed e’ grazie alle loro dichiarazione che la Dda di Napoli ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un’ordinanza a carico di sedici pregiudicati, molti dei quali gia’ in carcere, per otto omicidi della faida dei cosiddetti ‘girati’. Un gruppo di uomini – e donne – che hanno prima appoggiato il clan Di Lauro contro gli Amato-Pagano nella guerra del 2004 e poi si sono ‘girati’ con loro e contro i vecchi alleati formando un clan autonomo, la Vinella Grassi. Ad indagare dal 2007 ad oggi i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.

Il primo omicidio della cosiddetta ‘girata’ fu quello di Giuseppe Pica del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007. Omicidio per il quale sono destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare Rito Calzone, Enzo Notturno, Carmine Pagano, Cesare Pagano, tutti gia’ detenuti per camorra e omicidi. Poi l’omicidio di Francesco Cardillo, del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007, per il cui omicidio e’ stato arrestato Salvatore Frate. Il delitto di Lucio De Lucia, clan Di Lauro, ucciso il 21 marzo del 2007, su ordine di Cesare Pagano e dal killer Rito Calzone. La morte violenta di Patrizio De Vitale, dei ‘girati’ ucciso il 31 maggio del 2007, su ordine di Marco Di Lauro e materialmente da Nunzio Talotti, suo braccio destro e amico del cuore. Entrambi sono gia’ detenuti per omicidio.

Luigi Giannino, della Vinella Grassi ucciso il 13 giugno del 2007, per ordine di Marco Di Lauro e da Nunzio Talotti, Mario Buono, Raffaele Musolino e Vincenzo Di Lauro, anch’egli, come il fratello Marco, istigatore del delitto. Salvatore Ferrara, del clan Di Lauro ucciso il 25 settembre del 2007 per ordine dei boss, cognati tra loro, Raffaele Amato e Cesare Pagano. A fare fuoco furono Salvatore Petriccione e Luca Raiano. Luigi Magnetti, della Vanella Grassi, ucciso il 25 settembre del 2007, considerato uno dei boss dei ‘Girati’. Fu ucciso, secondo il gip che ha emesso l’ordinanza su ordine di Raffaele Amato, Carmine Pagano e Cesare Pagano. A fare fuoco Renato Napoleone e Davide Francescone. Carmine Fusco, affiliato ai Di Lauro, ucciso il 9 febbraio del 2008. L’ordine parti’ dal boss Raffaele Amato e a sparare furono Salvatore Petriccione, Luca Raiano e Fabio Magnetti.

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I cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare con Mattarella e Meloni

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla terrazza del Pincio per celebrarere i cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare. Il cielo di Roma e’ stato scenario di una parata di velivoli dell’Aeronautica militare. Ben 74, tra elicotteri, giganti dell’aria per il trasporto di uomini e mezzi, aerei per il trasporto di malati, caccia intercettori e da combattimento, hanno sorvolato, secondo un ordine di schieramento in cielo, la zona – la Terrazza del Pincio e piazza del Popolo – dove si svolgeva la celebrazione per il primo centenario dell’Aeronautica. E poi la chiusura con i tre sorvoli, uno dei quali in formazione a rombo, delle Frecce Tricolori che hanno colorato il cielo di verde, bianco e rosso, mentre dalla folla saliva verso di loro l’applauso, come in una sorta di reciproco abbraccio.

 

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