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Nuovo scandalo in casa Tory, Scotland Yard arresta deputato per stupro

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Nuovo scandalo a sfondo sessuale nel Parlamento britannico e nel gruppo del Partito conservatore del premier Boris Johnson. Un deputato, il cui nome resta per ora coperto dal riserbo investigativo, e’ stato arrestato da Scotland Yard nell’ambito di un’indagine su presunti episodi di stupro e molestie risalenti a un periodo compreso fra il 2002 e il 2009, a quanto riferisce in esclusiva il tabloid Sun. Non e’ chiaro se l’esponente politico sia al momento in carcere, agli arresti domiciliari o sia stato nel frattempo rilasciato su cauzione. Il giornale ha comunque appreso da fonti di polizia che l’indagine e’ tuttora in corso. Mentre a stretto giro il chief whip, Chris Heaton-Harris, ministro capogruppo incaricato di sorvegliare la disciplina nel gruppo di maggioranza alla Camera dei Comuni, ha fatto sapere d’aver sospeso l’interessato e di avergli indicato di non partecipare ad alcuna seduta parlamentare fino a quando l’investigazione non verra’ conclusa. L’anonimo deputato sarebbe la punta dell’iceberg di un elenco di oltre 50 parlamentari di Westminster toccati da sospetti di abusi sessuali o comportamenti impropri in base a denunce raccolte negli ultimi tempi alla Camera, stando ai media. Nel quadro di episodi di varia gravita’ al centro al momento di ulteriori approfondimenti e che – secondo la stampa – riguarderebbero esponenti sia di maggioranza sia d’opposizione, inclusi tre membri in carica del governo Tory di Johnson e due ministri ombra della compagine guidata dal leader laburista Keir Starmer.

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Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

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Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

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L’ambientalista indigeno Victorio Dariquebe assassinato nell’Amazzonia peruviana

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Un ambientalista indigeno, Victorio Dariquebe, è stato assassinato in una comunità amazzonica del Perù sudorientale dove lavorava come guardia forestale: lo riferiscono le autorità locali. L’uomo, dell’etnia Harakbut-Wachiperi, è stato aggredito nei pressi della riserva naturale di Amarakaeri, nella provincia di Manú.

“Riaffermiamo il nostro impegno affinché questo crimine non rimanga impunito e i responsabili siano individuati e ricevano tutto il peso della legge”, ha affermato il governo peruviano in una dichiarazione firmata da diversi ministeri. L’ambientalista “ha fatto un ottimo lavoro nella conservazione della riserva di Amarakaeri”, ha sottolineato l’Associazione interetnica della giungla peruviana (Aidesep) in un comunicato sui social, secondo cui Dariquebe “aveva ricevuto minacce”.

I popoli originari del Perù combattono l’estrazione illegale e si oppongono a una recente legge approvata dal Congresso che, a loro avviso, incoraggia la deforestazione. Secondo l’ong Global Witness, dal 2012 nel Paese sono stati uccisi almeno 54 difensori delle terre e dell’ambiente, di cui più della metà appartenevano a popolazioni indigene.

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Ucraina, Copenaghen: daremo a Kiev tutti gli F-16 concordati

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La Danimarca invierà all’Ucraina tutti gli aerei da caccia F-16 concordati in precedenza dai leader dei due paesi, ha detto l’ambasciatore danese Ole Egberg Mikkelsen. Parlando con l’emittente ucraina Liga, Mikkelsen ha detto che i jet saranno sicuramente consegnati a Kiev e che si tratta dell’intera flotta di F-16 della Danimarca, che ora è in fase di dismissione. Mikkelsen non ha tuttavia specificato il numero esatto di caccia che saranno inviati all’Ucraina. L’ambasciatore ha spiegato che la Danimarca sta dismettendo la sua flotta perché Copenaghen riceverà presto una nuova generazione di aerei, gli F-35.

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