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Cronache

Nuovo divorzio, mai più 12 anni per una separazione

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Anche per il nuovo divorzio voluto dalla riforma Cartabia si accorciano i tempi. Ci sarà un unico procedimento per separazione e divorzio. Entro 90 giorni il giudice istruttore dovrà fissare la prima udienza, anche se aumenteranno i documenti da presentare. Dovrà essere fatta, come già avviene, una paronamica sulla situazione reddituale ma sarà prevista una condanna per risarcimento danni per il genitore o il coniuge che dovesse eventualmente celare i propri redditi. Altre novità sono che le coppie con figli dovranno presentare un piano genitoriale con tutte le attività dei minori e un piano di visite; inoltre anche i minori verranno ascoltati per i provvedimenti che li riguardano. Gli esperti del settore sembrano non avere dubbi sull’unificazione di separazione e divorzio, semmai i problemi nasceranno – fanno notare – su come i tribunali riusciranno effettivamente a smaltire i carichi di lavoro. Sulla carta, sottolineano, i tempi si dimezzano, ma nella realtà bisognerà vedere “in corso d’opera”.

“Di sicuro non capiterà più che soltanto per una separazione – dice l’avvocata della Casa Internazionale della Donna di Roma Domenica Santarcangelo – ci vorranno 12 anni come avvenuto per una coppia romana. Ora stiamo iniziando la pratica di divorzio”. Quando il divorzio si “complica” come in questo caso dove il marito dapprima ha accettato di lasciare l’abitazione a moglie e figlie, poi ha cambiato idea costringendo tutti ad una coabitazione forzata, sono quindi seguite violenze in casa e controdenunce da parte della moglie. La vicenda si è conclusa con l’intervento del forze dell’ordine che lo hanno costretto a lasciare il tetto coniugale “I figli – dice Santarcangelo – li vedo diventare adulti nel corso della separazione. Attualmente per una separazione senza particolari problemi tra coniugi servono circa 3 anni. Speriamo con la nuova normativa si arrivi in un anno e mezzo”. Molte coppie hanno deciso di aspettare marzo per presentare l’istanza e approfittare delle nuove normative.

“Nella mia esperienza l’80% dei separazioni – sottolinea l’avvocata della Casa Internazionale delle Donne – avviene per violenza domestica. Quindi in questo caso come si regola il tribunale? La riforma prevede una forma di tutela particolare con dei percorsi specifici, ma bisogna vedere come intende organizzarsi il Tribunale. Quali sono gli strumenti che ha messo in campo? Devo depositare le denunce o bastano le dichiarazioni delle parti? Devo presentare una prova testimoniale?” .

Anche l’avvocato Barbara Felici di Differenza Donna ricorda che nella riforma “c’è un canale a parte per i fascicoli che meritano un attenzionamento perchè con allegazioni di violenza di genere. Questo ci permette di accedere ad un canale diverso. Bisogna vedere come sarà attuato. Ci fa buon sperare che si possa partire dal racconto della donna, ma solo in corso d’opera vedremo se questo processo improntato sulla celerità si concilia con l’accertamento dei diritti”. Non ha alcun dubbio su un’unica istanza per separazione e divorzio la fondatrice della Rete per la Parità, Rosa Oliva: “Tra l’altro pochi sanno che in Polonia, Paese molto cattolico e conservatore, praticamente non esiste la separazione ma si va direttamente al divorzio. Ben vengano tempi più brevi ma ho delle perplessità nell’ascoltare anche i figli minori”.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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