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Nuova sparatoria in Texas, 5 morti e 21 feriti

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Nuova sparatoria in Texas. A sole quattro settimana dalla strage di El Paso, un uomo apre il fuoco a casaccio da un veicolo in movimento fra le cittadine di Midlan e Odessa dopo essere fuggito a un normale controllo stradale. Il bilancio è di cinque morti e almeno 21 feriti, fra i quali ci sarebbe anche un bimbo di 17 mesi raggiunto in pieno viso da un colpo di arma da fuoco. Il killer, un uomo bianco sui 30 anni, e’ stato ucciso nel parcheggio del cinema Cinergy di Odessa dopo uno scontro armato con gli agenti di polizia. I dettagli dell’incidente non sono ancora chiari: non si conoscono le motivazioni che hanno spinto il ragazzo ad aprire il fuoco. La polizia solo dopo qualche ora ha fatto sapere di ritenere “ci siano due sparatori in due diversi veicoli”. Lo afferma la polizia di Midland, in Texas, sottolineando che i due veicoli in questione sono un Toyota e un van del Us Postal Service, le poste americane.

Con il passare dei minuti la situazione si e’ pero’ chiarito: l’uomo fuggito al controllo stradale con la sua vettura color oro avrebbe successivamente sequestrato un furgoncino per la consegna della posta. Le indagini sono al momento in corso e la polizia locale puo’ contare sull’appoggio dell’Fbi. E’ stato aggiornato e segue gli sviluppi Donald Trump, in queste ore a Camp David. La nuova sparatoria e’ destinata ad alimentare il dibattito sulle armi negli Stati Uniti. Beto O’Rourke, il candidato democratico alla Casa Bianca del Texas, e’ stato il primo a intervenire e lanciare un messaggio chiaro: “dobbiamo dire basta a questa epidemia” delle armi. Gli fa eco la candidata Kamala Harris: “Dobbiamo agire, Io sono stanca. L’America e’ stanca”.

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Musk rifiuta di eliminare da X video dell’attacco a Sidney

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Elon Musk ha reagito all’ordine di un tribunale australiano di eliminare da X i video dell’attacco nella chiesa di Sidney dopo che il commissario per la eSafety dell’Australia ha chiesto un’ingiunzione. Il miliardario patron di Tesla ha risposto con un post sulla sua piattaforma accusando il premier Anthony Albanese di “censura”. “La nostra preoccupazione è che se qualsiasi Paese è autorizzato a censurare i contenuti di tutti i paesi, allora cosa impedirà a qualsiasi paese di controllare Internet?”

Musk ha detto che X farà appello contro l’ingiunzione australiana. “Abbiamo già censurato il contenuto in questione per l’Australia, in attesa di ricorso legale, ed è archiviato solo su server negli Stati Uniti”, ha aggiunto. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha affermato che Musk è cieco di fronte all’angoscia causata dai video. “Faremo ciò che è necessario per affrontare questo miliardario arrogante che pensa di essere al di sopra della legge, ma anche al di sopra della comune decenza”, ha detto Albanese all’emittente pubblica Abc. “L’idea che qualcuno vada in tribunale per il diritto di pubblicare contenuti violenti su una piattaforma mostra quanto il signor Musk sia fuori dal mondo”, ha aggiunto.

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L’ambientalista indigeno Victorio Dariquebe assassinato nell’Amazzonia peruviana

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Un ambientalista indigeno, Victorio Dariquebe, è stato assassinato in una comunità amazzonica del Perù sudorientale dove lavorava come guardia forestale: lo riferiscono le autorità locali. L’uomo, dell’etnia Harakbut-Wachiperi, è stato aggredito nei pressi della riserva naturale di Amarakaeri, nella provincia di Manú.

“Riaffermiamo il nostro impegno affinché questo crimine non rimanga impunito e i responsabili siano individuati e ricevano tutto il peso della legge”, ha affermato il governo peruviano in una dichiarazione firmata da diversi ministeri. L’ambientalista “ha fatto un ottimo lavoro nella conservazione della riserva di Amarakaeri”, ha sottolineato l’Associazione interetnica della giungla peruviana (Aidesep) in un comunicato sui social, secondo cui Dariquebe “aveva ricevuto minacce”.

I popoli originari del Perù combattono l’estrazione illegale e si oppongono a una recente legge approvata dal Congresso che, a loro avviso, incoraggia la deforestazione. Secondo l’ong Global Witness, dal 2012 nel Paese sono stati uccisi almeno 54 difensori delle terre e dell’ambiente, di cui più della metà appartenevano a popolazioni indigene.

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Ucraina, Copenaghen: daremo a Kiev tutti gli F-16 concordati

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La Danimarca invierà all’Ucraina tutti gli aerei da caccia F-16 concordati in precedenza dai leader dei due paesi, ha detto l’ambasciatore danese Ole Egberg Mikkelsen. Parlando con l’emittente ucraina Liga, Mikkelsen ha detto che i jet saranno sicuramente consegnati a Kiev e che si tratta dell’intera flotta di F-16 della Danimarca, che ora è in fase di dismissione. Mikkelsen non ha tuttavia specificato il numero esatto di caccia che saranno inviati all’Ucraina. L’ambasciatore ha spiegato che la Danimarca sta dismettendo la sua flotta perché Copenaghen riceverà presto una nuova generazione di aerei, gli F-35.

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