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Cronache

Nuova ispezione dei carabinieri del Nas al San Giovanni Bosco, si va verso la chiusura dell’ospedale delle formiche

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Il San Giovanni Bosco di Napoli andrebbe chiuso, ripulito, bonificato da cima a fondo e restituito ai napoletani. Nel frattempo si farebbe tutte le inchieste penali, amministrative, contabili per scoprire quale scandalosa gestione si nasconde dietro la vergogna delle formiche che invadono reparti, letti, pazienti. Perchè come dice il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, quello che sta fustigando pesantemente le vergogne della sanità campana “la vicenda è stata gestita in maniera insoddisfacente dalla direzione dell’ospedale. Al di là delle ipotesi di sabotaggio la bonifica strutturale non è più rinviabile. Fare pulizia dentro e fuori, aspettiamo ancora il presidio di polizia”. Oggi c’è stato l’ennesimo sopralluogo dei militari del nas dopo l’ennesima denuncia e le immagini rese note della invasione di formiche nel reparto di rianimazione. I militari hanno fatto il loro lavoro. Ascoltato un po’ di medici e infermieri e sono andati via. Relazioneranno al magistrato inquirente che ha in corso una delicata inchiesta sul San Giovanni Bosco.

 

 

“Al di là delle ipotesi di sabotaggio occorre intervenire con un’azione massiva che permetta di dichiarare con assoluta sicurezza che la presenza di formiche è debellata. La nostra proposta resta una bonifica che proceda attraverso la chiusura alternata dei reparti. Qualora gli insetti dovessero ripresentarsi, sarà cura delle autorità competenti risalire ai sabotatori e punirli duramente” scrive il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli in una nota per la stampa.

 

“La pulizia deve avvenire dentro e fuori l’ospedale. Mi riferisco alla presenza dei parcheggiatori abusivi che continuano a delinquere nello spiazzo esterno. Da tempo ho richiesto al questore l’istituzione di un presidio di polizia all’interno del nosocomio. E’ necessario ripristinare legalità e decoro in una struttura che deve tornare ad essere un presidio sanitario all’altezza dei bisogni dei pazienti”.

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Cronache

Bambino di 4 anni annega nel parco acquatico di Castrezzato: tragedia e indagini in corso

Tragedia in un parco acquatico a Castrezzato: muore un bambino di 4 anni. Inchiesta della Procura di Brescia per valutare eventuali responsabilità. I dati sugli annegamenti infantili.

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Le speranze si sono spente nella serata di domenica: il bimbo di 4 anni ricoverato in condizioni gravissime dopo essere caduto in una piscina del parco acquatico di Castrezzato, nel bresciano, non ce l’ha fatta. A darne comunicazione sono stati i medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il piccolo era stato trasferito in elicottero e ricoverato in terapia intensiva pediatrica.

Il bambino era in compagnia del padre, che lo ha perso di vista nel primo pomeriggio di venerdì. Dopo alcuni minuti di ricerca, il genitore ha notato il corpicino esanime galleggiare in acqua. I soccorsi sono stati tempestivi, ma le condizioni cliniche sono apparse da subito disperate.

Inchiesta della Procura: si indaga sulle responsabilità

Il parco acquatico è gestito da una società privata. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Brescia, con il pubblico ministero Caty Bressanelli che ha affidato ai Carabinieri l’ascolto dei genitori e dei bagnini presenti al momento della tragedia. Si indagherà su eventuali negligenze nei controlli e nelle misure di sicurezza, anche se il dramma pare essere figlio della fatalità.

La famiglia, residente a Rovato, era già stata altre volte in quel parco. Il bambino, secondo quanto emerso, non sapeva nuotare. Resta da chiarire quanto tempo sia rimasto in acqua prima dell’intervento dei soccorsi.

I numeri drammatici degli annegamenti tra i più piccoli

Secondo l’Osservatorio per la prevenzione degli annegamenti, ogni anno in Italia muoiono circa 330 persone per annegamento. Il 53% delle vittime ha meno di 12 anni. Si parla di circa 41 decessi l’anno tra bambini e adolescenti, con un’incidenza altissima tra i maschi (81%).

Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità, sottolinea: “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi”. Il pericolo non risparmia nemmeno pozze d’acqua o stagni. “L’acqua esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino”, afferma Vincenzo Ferrara, che ha curato il rapporto.

(L’immagine in evidenza non è reale ma è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale) 

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Cronache

Ragazzo fugge da Volante a Marina di Ravenna mentre la polizia interviene per salvare una 15enne aggredita

Fuga ripresa in un video virale.

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Nella notte tra venerdì e sabato, a Marina di Ravenna, un ragazzo è riuscito a sfuggire al controllo della polizia dopo aver sfondato il finestrino di una Volante. La scena è stata ripresa e pubblicata dal gruppo Facebook Welcome to favelas, diventando rapidamente virale.

Poliziotti costretti ad allontanarsi per soccorrere una minorenne

Il giovane era stato inizialmente fermato con l’accusa di aver compiuto furti tra le auto in sosta, ma non era stato arrestato. Era stato collocato in attesa di identificazione all’interno dell’auto di servizio, proprio mentre due agenti sono stati costretti ad allontanarsi urgentemente.

Il motivo? Poco distante, una 15enne era stata aggredita a colpi di catena e lasciata a terra sanguinante da un 27enne di origine egiziana, che aveva anche rapinato i cellulari a due ragazzi. L’intervento della pattuglia è servito a evitare il linciaggio dell’uomo e a prestare i primi soccorsi alla giovane ferita, per cui i medici hanno stilato una prognosi di 20 giorni.

Nessun arresto per la rapina: non c’era più la flagranza

La dinamica della serata, resa caotica dalla contemporaneità dei due episodi, ha portato a un paradosso giudiziario: la Procura non ha potuto convalidare l’arresto del 27enne per rapina aggravata e lesioni, in quanto fuori dalla flagranzadel reato. Una decisione che alimenta polemiche e interrogativi.

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Cronache

Iran a Usa, rappresaglie senza limiti se colpite Khamenei

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L’Iran è pronto a scatenare rappresaglie asimmetriche “senza limiti e senza restrizioni” di sorta laddove gli Usa dovessero prendere di mira l’86enne ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica. L’avvertimento, dopo gli attacchi americani delle ultime ore contro tre impianti nucleari iraniani, viene da “un alto funzionario” di Teheran citato in forma anonima dal sito della Reuters. Si tratta “della più rossa delle linee rosse”, ha ammonito la fonte, aggiungendo che “qualunque mossa contro il supremo leader chiuderebbe la porta a ogni negoziato e innescherebbe una risposta senza limiti e senza restrizioni”.

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