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Politica

Note su rete filoPutin, relazione Copasir dopo viaggio Usa

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Nuove audizioni, trasferte a Washington e Bruxelles e quindi una relazione al Parlamento sull’attivita’ svolta. E’ questa la road map che attende l’indagine conoscitiva “sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica” avviata il 4 maggio scorso dal Copasir. Una attivita’ a ritmi serrati durante la quale sono state raccolte varie testimonianze sul ruolo svolto in queste ultime settimane sia da soggetti russi sia da personaggi che avrebbero fatto da cassa di risonanza delle linee del Cremlino nella guerra all’Ucraina. Agli atti dell’indagine sono finite anche una serie di note, provenienti da diversi ambiti: materiale che sarebbe stato acquisito nel corso delle diverse audizioni svolte fin qui dal Comitato. Nomi e cognomi di una presunta ‘rete’ che si sarebbe attivata, sfruttando i media, per attaccare i politici che sostengono le posizioni di Kiev. Alcuni dei nomi citati hanno reagito via social come il reporter Maurizio Vezzosi che definisce quanto emerso come un “goffo tentativo di delegittimazione ad ogni costo”, mentre l’economista Alberto Fazolo su Facebook afferma di provare “compassione per i servizi d’intelligence costretti a fare certe cialtronate”. L’ obiettivo del Comitato, come piu’ volte ribadito dal presidente Adolfo Urso, e’ fare chiarezza su una eventuale minaccia ‘ibrida’ rappresentata dalla Russia, che tenterebbe di influenzare il dibattito nei Paesi occidentali, attraverso propaganda, disinformazione, fake news su media e social. Proprio su questo punto il Copasir, insieme alla Commissione di vigilanza Rai, sta approfondendo in particolare il tema degli ospiti in tv, giornalisti ed esperti russi che potrebbero essere espressione diretta del Cremlino. L’indagine avviata nei primi giorni del mese scorso fa seguito infatti all’approfondimento gia’ avviato sul tema, anche attraverso lo svolgimento delle audizioni del direttore dell’Aise Giovanni Caravelli, del direttore dell’Aisi Mario Parente, del presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella e dell’amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes. Quest’ultimo davanti ai parlamentari avrebbe preso atto del tema sollevato ragionando sulla necessita’ di rivedere il format dei talk, specie su temi complessi quali quello della guerra, evitando le contrapposizioni urlate per lasciare piu’ spazio agli approfondimenti. Ulteriori elementi potrebbero essere acquisiti nelle missioni che il Comitato fara’ a Washington dal 12 giugno. Negli Usa sono in programma incontri con gli “omologhi” alla Camera e al Senato. Successivamente il Copasir fara’ tappa a Bruxelles dove avverra’ un confronto con gli organismi e i gruppi di lavoro che in ambito comunitario sono impegnati sulle medesime tematiche. Se il calendario verra’ rispettato, non e’ escluso che in tempi relativamente brevi si possa arrivare ad una sintesi dell’attivita’ svolta che finira’ in una relazione per il Parlamento. L’attivismo della rappresentanza diplomatica russa in Italia e’, comunque, da tempo monitorato anche dal controspionaggio dell’Aisi. Il Comitato, parallelamente all’indagine conoscitiva, ha da qualche giorno avviato “le procedure informative previste” dell’attivita’ svolta dall’avvocato Antonio Capuano nei “confronti di alcune rappresentanze diplomatiche presenti nel nostro Paese su temi inerenti la sicurezza nazionale”. Ex deputato di Forza Italia tra il 2001 ed il 2006, Capuano e’ balzato alle cronache negli ultimi giorni come un consigliere ‘ombra’ di Salvini per la politica estera. “Abbiamo chiesto una informativa nello specifico – afferma il presidente del Comitato, Adolfo Urso in una intervista ad Avvenire – sulla attivita’ svolta da Capuano su mandato di alcune ambasciate, per verificare la puntuale azione svolta dal nostro sistema di intelligence. E’ Capuano ad aver affermato di mantenere rapporti consolidati con le ambasciate di alcuni Paesi – segnatamente la Russia e la Cina – che esercitano notoriamente una strategia di pressione e condizionamento”.

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Il Papa, Cop28 Dubai porti decisa transizione energetica

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“Non possiamo rinunciare a sognare che la Cop28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”. Lo afferma papa Francesco nella sua esortazione apostolica “Laudate Deum”, nei capitoli dedicati alle “Conferenze sul clima: progressi e fallimenti” e a “Cosa ci si aspetta dalla Cop28 di Dubai?”.

“I negoziati internazionali non possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globale”, lamenta il Pontefice. E ricordando che “gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (Cop28)”, sottolinea che “dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perché significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico”.

“Nonostante i numerosi negoziati e accordi, le emissioni globali hanno continuato a crescere – osserva ancora Francesco -. È vero che si può sostenere che senza questi accordi sarebbero cresciute ancora di più. Ma su altre questioni ambientali, dove c’è stata la volontà, sono stati raggiunti risultati molto significativi, come nel caso della protezione dello strato di ozono. Invece la necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica, quella solare, abbandonando i combustibili fossili, non sta procedendo abbastanza velocemente”.

Secondo il Papa, “se c’è un sincero interesse a far sì che la Cop28 diventi storica, che ci onori e ci nobiliti come esseri umani, allora possiamo solo aspettarci delle forme vincolanti di transizione energetica che abbiano tre caratteristiche: che siano efficienti, che siano vincolanti e facilmente monitorabili. Questo al fine di avviare un nuovo processo che sia drastico, intenso e possa contare sull’impegno di tutti”. “Ciò non è accaduto nel cammino percorso finora – aggiunge -, ma solo con un tale processo si potrebbe ripristinare la credibilità della politica internazionale, perché solo in questo modo concreto sarà possibile ridurre notevolmente l’anidride carbonica ed evitare in tempo i mali peggiori”. In ogni caso, ribadisce il Pontefice, “le soluzioni più efficaci non verranno solo da sforzi individuali, ma soprattutto dalle grandi decisioni della politica nazionale e internazionale”.

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Berlusconi: Sala, su iscrizione al Famedio evitare divisioni

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Oggi pomeriggio si riunirà la commissione comunale per decidere le nuove iscrizioni al Famedio, il pantheon dei milanesi illustri, e sembra ci sia convergenza tra maggioranza e opposizione sul nome di Silvio Berlusconi proposto da Forza Italia. “Credo che sia qualcosa su cui ci possa essere convergenza abbastanza generalizzata – ha commentato il sindaco Giuseppe Sala a margine della festa della Polizia locale -. Se dobbiamo litigare o discutere su tante questioni magari facciamolo su altre. Ci sono tante cose che ci vedono divisi tra maggioranza e minoranza, su questioni del genere io tenderei a evitare ogni possibilità di divisioni e non vorrei lasciare malcontento che non serve”. A chi gli ha fatto notare che Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva e quindi questo potrebbe sollevare polemiche ed essere inopportuno, Sala ha risposto che “può esserlo. Però c’è una volontà e una precisa richiesta di una parte significativa del mondo politico milanese – ha concluso -. I principi vanno difesi quando sono molto chiari, ad esempio è molto chiaro il principio che prima di dieci anni non si può dedicare vie o piazze. Da questo punto di vista la cosa è un po’ più discutibile, quindi ritengo che possa essere una cosa accettabile”.

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De Luca, in questi anni lavoro immane come nessuno in Italia

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“In questi anni abbiamo fatto un lavoro immane. In alcuni settori, siamo partiti da zero. Nel settore dell’ambiente, ci siamo liberati dell’onta dell’emergenza rifiuti. Abbiamo bonificato le discariche. Stiamo smaltendo le ecoballe che erano lì da decenni grazie ai nuovi impianti di Giugliano e Caivano. Entro l’anno sarà eliminata la sanzione europea che abbiamo dovuto pagare per l’emergenza rifiuti”. Lo scrive sui social il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, a due giorni dai duri attacchi rivolti al Pd nell’ultima giornata della Festa dell’Unità di Napoli.

“E poi la cultura. Le politiche sociali. Abbiamo aiutato la povera gente. Finanziamo l’apertura pomeridiana e serale di oltre 450 istituti scolastici. Col piano per il lavoro abbiamo dato un posto a tempo indeterminato a 3mila giovani. Si può fare sempre meglio, sempre di più, ma bisogna essere veramente dei farabutti per non avere rispetto per questo lavoro che non ha fatto nessuno in Italia”, conclude De Luca.

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