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Economia

Norme anti-banchieri in decreto Carige, altro scontro tra M5S e Lega

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“Il decreto non si cambia”, ha detto oggi il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia, ma dal M5S arrivano chiari segnali che lasciano intendere come il disegno di legge di conversione del Dl Carige costituisca un evidente spunto per cavalcare nuovamente una battaglia contro i banchieri. E attorno alla conversione in legge delle norme di urgenza a favore della cassa di risparmio genovese adottate agli inizi di gennaio dal governo si prospetta un possibile scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle. All’indomani della presentazione degli emendamenti in Commissione Finanze della Camera, le proposte di modifica al disegno di legge depositate dai deputati 5 Stelle sembrano prendere la questione un po’ piu’ alla larga e fissano dei precisi paletti il cui scopo e’ quello di evitare che le crisi bancarie si verifichino nuovamente in futuro. E’ per questo che propongono ad esempio di inasprire le pene e le sanzioni per i dirigenti bancari che commettano reati nell’esercizio delle loro funzioni. Oppure chiedono che nel Ddl venga introdotta una norma che vieti la possibilita’ di legare una parte degli stipendi dei dipendenti di banche e societa’ di intermediazione finanziaria, o le loro promozioni di carriera, ai risultati conseguiti nel collocamento di prodotti finanziari. O, ancora, tornano sul tema delle cosiddette ‘porte girevoli’ e per impedire la commistione tra controllanti e controllate pongono agli ex funzionari di Bankitalia il veto per 6 anni prima di andare a lavorare per una banca. C’e’ poi un emendamento finalizzato a ridurre gli oneri delle crisi bancarie a carico dello stato che prevede che i manager delle banche debbano sottoscrivere un’assicurazione a copertura della responsabilita’ civile derivante dalla loro attivita’. E per quello che riguarda Carige in particolare, viene anche previsto un tetto per i compensi dei dipendenti qualora nell’azionariato dovesse entrare lo Stato. “Per noi non passa niente” e’ stato tuttavia il commento secco di Garavaglia alle richieste del M5S. Un primo tempo della partita lo si giochera’ domani, quando la commissione prendera’ in esame tutti gli 87 emendamenti di maggioranza e opposizione e decretera’ se sono ammissibili o meno. Ma secondo quanto spiegano i tecnici e’ da mettere in conto che una buona parte possa essere respinta. I criteri di ammissibilita’, soprattutto nel caso della conversione di un decreto legge, sono infatti particolarmente rigidi e devono attenersi rigorosamente all’oggetto contenuto nel titolo del provvedimento, viceversa non potranno riferirsi a una materia piu’ ampia. Nella fattispecie, dovranno quindi essere relativi a Banca Carige. Piu’ difficile pensare che possano invece essere introdotte norme per il riordino del sistema bancario nel suo complesso. L’iter del decreto ha comunque gia’ subito un’accelerazione visto che oggi la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha fissato la discussione generale sul dl Carige in aula a Montecitorio dal prossimo 11 febbraio, mentre le votazioni avranno inizio dal 12 febbraio.

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Banco Bpm, ogni iniziativa contro provvedimento Consob

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Il provvedimento con cui la Consob ha sospeso l’offerta di Unicredit per Banco Bpm viene ritenuto “abnorme e in contrasto con la prassi dell’Autorità medesima” e “non tiene in alcun conto degli interessi della Banca, del mercato e degli azionisti” del Banco. “Conseguentemente, la Banca adotterà ogni opportuna iniziativa presso le sedi competenti”, si legge in una nota di Banco Bpm.

(nella foto Imagoeconoimica GIUSEPPE CASTAGNA CEO BPM)

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Borean, ‘per Generali ottimo avvio del nuovo piano’

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“Nel primo trimestre Generali ha raggiunto una forte e continua crescita sia del risultato operativo sia dell’utile netto normalizzato, segnando un ottimo avvio del nostro nuovo piano strategico ‘Lifetime Partner 27: Driving Excellence’, grazie al contributo di tutti i segmenti”. Lo afferma il cfo di Generali, Cristiano Borean (foto Imagoeconomica in evidenza), a commento dei risultati. “Il business Danni ha beneficiato di una robusta crescita dei premi, guidata principalmente dal comparto non-auto e dal continuo miglioramento del Combined ratio. Il business Vita ha registrato una raccolta netta molto positiva, con un contributo significativo delle aree di business preferenziali: puro rischio e malattia, prodotti ibridi e unit-linked. L’Asset & wealth management ha fornito un solido contributo al risultato operativo di Gruppo, sostenuto principalmente dal consolidamento di Conning Holdings Limited. Le nostre fonti di utile diversificate e la solida posizione di capitale, supportata da un’eccellente generazione di cassa, consentiranno al Gruppo di implementare con successo il nuovo piano strategico, creando valore per tutti i nostri stakeholder”.

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Generali, nel trimestre utile normalizzato a 1,2 miliardi

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Nel primo trimestre, il primo del nuovo piano, i premi lordi di Generali raggiungono i 26,5 miliardi (+0,2%), grazie al segmento Danni. La raccolta netta Vita supera 3 miliardi (+30,4%). Il risultato operativo cresce 2.067 milioni (+8,9%), guidato dal ramo Danni. L’utile netto normalizzato è in aumento a 1,2 miliardi (+7,6%) mentre il risultato netto scende a 1.195 milioni dai 1.256 milioni dello stesso periodo 2024, che includeva anche un utile non ricorrente (58 milioni al netto delle imposte) dalla cessione di Tua Assicurazioni. Lo si legge in una nota del gruppo.

La raccolta Vita di Generali è principalmente trainata da Italia e Germania, con la prima che ha mostrato anche una diminuzione significativa dei riscatti. Il risultato operativo Vita aumenta a 992 milioni (+2,3%). Il valore della nuova produzione (Nbv) si attesta a 822 milioni (-4%), riflettendo anche il confronto con un primo trimestre particolarmente forte nel 2024. I premi lordi del segmento Vita diminuiscono del 4,5% a 16,2 miliardi. La nuova produzione diminuisce a 17,3 miliardi (-9,3%). Il risultato operativo del segmento Danni aumenta a 1.029 milioni (+18,7%), guidato dalla performance del risultato operativo non attualizzato dei servizi assicurativi, resa possibile sia dal miglioramento della redditività sia dall’aumento dei volumi di business.

Il Combined ratio migliora all’89,7% (91% nei primi tre mesi del 2024) riflettendo gli sviluppi positivi sia nel loss sia nell’expense ratio. Il Combined ratio non attualizzato migliora a 92% (da 93,7%). I premi lordi del segmento Danni sono in crescita a10,4 miliardi (+8,6%). La linea non-auto cresce dell’8,9%, con uno sviluppo in tutte le principali aree di operatività. La raccolta di Europ Assistance aumenta del 16%, grazie anche a una nuova partnership in Australia. La linea auto sale del 7,2%, in tutte le principali aree geografiche con dinamiche particolarmente positive in Germania, Italia, Francia, Austria e Centro ed est Europa. Escludendo il contributo dell’Argentina, i premi della linea auto registrerebbero un aumento del 5%.

Il risultato operativo del segmento Asset & wealth management cresce a 272 milioni (+3,3%), supportato dalla performance dell’Asset management, che riflette anche il consolidamento di Conning. Un importante apporto deriva dal risultato operativo della controllata Banca Generali a 146 milioni, seppur in calo dai 156 milioni dei primi tre mesi del 2024. Il risultato operativo del segmento Holding e altre attività è invece negativo per 150 milioni (da -129 milioni).

Gli Asset under management complessivi del gruppo si attestano a 858,3 miliardi in calo dai 863 miliardi di fine 2024. Il contributo delle Altre attività è pari a 12 milioni (da 25 milioni), influenzato da un pagamento una tantum di exit tax legato alla chiusura di un’entità estera. I costi operativi di Holding crescono a -162 milioni per i maggiori costi del personale. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo sale a 31,1 miliardi (da 30,4 miliardi di fine dicembre scorso). La posizione di capitale resta solida con un Solvency Ratio pari al 210%, invariato da fine 2024, come risultato di 49,4 miliardi di Eligibile own funds e 23,5 miliardi di Solvency Capital Requirement.

Il contributo della generazione normalizzata di capitale è sostenuto da entrambi i segmenti Vita e Danni. La generazione normalizzata di capitale comprende inoltre l’impatto del programma di riacquisto di azioni per il piano di incentivazione di lungo periodo, prevalentemente implementato nei primi tre mesi del 2025. Le varianze di mercato del trimestre sono state positive. Il Solvency ratio stabile, spiega la nota di Generali, è dovuto a cambiamenti regolamentari negativi, all’accantonamento del dividendo del periodo e all’acquisizione delle quote di minoranza nel business assicurativo Danni in Cina.

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