Collegati con noi

Cronache

Noemi, l’anatema del cardinale Sepe contro i killer: pentitevi, Dio ve la farà pagare

Pubblicato

del

Cauto ottimismo. Per i medici dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli la prognosi resta riservata. Le condizioni della piccola Noemi migliorano ma loro vogliono massima attenzione. Dal punto di vista clinico sono momenti difficili. La terapia antibiotica, però, sta facendo il suo lavoro. E questo, dopo il rientro lento ma graduale alla normalità della situazione polmonare, è il dato più confortante.

Oggi a visitare Noemi è andato il cardinale Crescenzio Sepe. È uscito dall’ospedale quasi raggiante l’alto presule. Ha parlato “miracolo” per le condizioni di Noemi ed ha annunciati che la porterà dal Papa assieme ai genitori quando sarà guarita. Poi ha riservato giudizi durissimi nei confronti degli autori dell’agguato. Per il cardinale Sepe la questione non è Armando Del Re o altri al posto suo. Questi sono affari di giustizia terrena. Per Sepe chi spara e uccide, “chi ha fatto del male a Noemi!”, ha detto” “sono schegge impazzite, disgraziati, poveri uomini, belve” e di sicuro “Dio la farà pagare eccome. Questi disgraziati pensano di bistrattare e di violentare una cultura, una società, una città come Napoli attraverso queste azioni. Quando uno violenta un’altra creatura, Dio la fa pagare eccome ed è pure giusto, perchè tu offendi, ammazzi una mia creatura, perchè Dio è padre di noi e quindi tu offendi Dio. Questo Dio, come ha fatto con Caino e Abele grida vendetta, nella sua giustizia, che è misericordia, Dio la fa pagare, il signore non puo’ rimanere con gli occhi chiusi o le orecchie chiuse, la farà pagare”. E ancora, coloro che seminano il terrore in questo sono “poveri disgraziati di paura, di angoscia, di terrore: se va tutto bene vanno a finire in carcere altrimenti vanno al cimitero e questo è anche il modo di pagare il male che si fa agli altri”. Poi, in serata alla veglia di preghiera con migliaia di giovani della Diocesi di Napoli ha ripetuto con fermezza rivolto ai protagonisti del male e nemici della vita: Pentitevi. “Non avete futuro. Verra’ per voi il giorno del giudizio. Nella famiglia umana non c’è posto per voi”.

Advertisement

Cronache

Abusi e sevizie su 16enne, fermati un uomo e un 14enne

Pubblicato

del

Un 44enne e un 14enne sono stati fermati dalla Polizia perché, nella notte tra lunedì e martedì scorso, avrebbero commesso abusi con sevizie, filmandolo, su un ragazzo di 16 anni nello scantinato di un condominio a Milano. Nell’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, produzione di materiale pedopornografico. I fermi sono stati effettuati ieri.

Continua a leggere

Cronache

Torre del Greco: bracciante agricolo trovato morto, ucciso a coltellate

Pubblicato

del

Un uomo, bracciante agricolo straniero, è stato trovato morto questa mattina in via Gurgo, nella periferia di Torre del Greco. La vittima, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli agenti del commissariato locale e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, è stata colpita da diverse coltellate all’interno dell’appartamento che occupava nella stretta arteria vesuviana.

Le indagini

Gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, hanno ascoltato alcuni testimoni presenti nella zona al momento dell’accaduto. Le prime ricostruzioni suggeriscono che l’uomo potrebbe essere stato ucciso al culmine di una lite.

Grazie alle testimonianze raccolte e agli elementi acquisiti, la polizia è riuscita a individuare un altro soggetto, anche lui straniero, ritenuto coinvolto nell’omicidio.

Un caso che scuote la comunità

L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Torre del Greco, una città già alle prese con le sfide legate all’integrazione e alle condizioni di vita dei lavoratori stranieri, spesso impiegati in agricoltura. Le indagini proseguono per chiarire le motivazioni che hanno portato alla violenta aggressione.

Continua a leggere

Cronache

Cede il tetto, un operaio morto ed un altro ferito

Pubblicato

del

La struttura in cemento armato del tetto è venuta giù ed è crollata un’intera porzione del solaio. Il soffitto del capannone sul quale stavano lavorando ha ceduto facendo precipitare da un’altezza di circa sei metri i due lavoratori della ditta romagnola che questa mattina stava operando alla Lamberet SpA. È la filiale in provincia di Frosinone del colosso francese specializzato nella realizzazione di rimorchi – frigorifero e nella trasformazione di furgoni adattandoli al trasporto alimentare in ambiente coibentato. Uno di loro è morto, l’altro è stato trasferito in elicottero al San Camillo di Roma: la prognosi è riservata. È successo poco dopo le 11 nella zona industriale che sta a due passi dall’Autostrada A1 ed a cavallo tra le province di Frosinone e Caserta.

Un punto strategico. Su quell’impianto sono in corso lavori di ampliamento ed adeguamento che prevedono anche la rimozione dell’amianto da un vecchio stabile. È quello che stavano facendo i due specialisti: assunti in modo regolare, protocollo operativo approvato dalla Asl di Frosinone, appalti e sub appalti assegnati in base alle norme accerteranno più tardi i carabinieri. Venivano dalla Romagna i due lavoratori: entrambi stranieri e dipendenti di una ditta di Imola che li aveva inviati in trasferta. La vittima si chiamava Lulzim Buci, aveva 53 anni ed era di nazionalità albanese: abitava a Fiorenzuola d’Arda, un centro di 15mila abitanti in provincia di Piacenza. È morto prima dell’arrivo in ospedale.

Con lui c’era un cittadino del Marocco di 31 anni: è stato trasferito a Roma in eliambulanza. I carabinieri e gli ispettori Asl stanno accertando ora se siano state rispettate tutte le norme in materia di prevenzione. In serata il sindacato Filca-Cisl di Frosinone ha chiesto con urgenza “la convocazione di un tavolo di emergenza”. I carabinieri e gli ispettori Asl del Servizio di Prevenzione sul lavoro hanno acquisito questa sera il ‘Certificato di Calpestabilità’ del tetto del capannone: dal documento risulta che la copertura era sicura e poteva reggere senza difficoltà il peso dei due specialisti. Invece la struttura in cemento armato è venuta giù.

Spresal e carabinieri hanno inoltre esaminato la documentazione presentata dalla società imolese per la quale i due lavoratori infortunati lavoravano regolarmente. Il fascicolo è già stato sottoposto ad un primo esame dalla Asl, risulta completo in ogni sua parte. Tutto era stato regolarmente notificato alla Asl, accompagnato dalla documentazione necessaria. Incidente sul lavoro anche a Fano. Un uomo di circa 50 anni, imbarcato su un peschereccio della flotta di Ancona, è morto stamattina a seguito di un incidente avvenuto durante le operazioni di pesca a quattro miglia al largo di Fano (Pesaro Urbino). Secondo una prima ricostruzione il marinaio sarebbe finito in mare dopo essere stato colpito da un cavo; quando è stato riportato a bordo non c’era più nulla da fare.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto