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Esteri

Nissan, Ghosn: tribunale approva estensione del fermo

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Il tribunale di Tokyo ha deciso di estendere il periodo di fermo dell’ex presidente della Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, fino all’11 gennaio, su richiesta del pubblico ministero, in base alle ultime accuse di illeciti finanziari.

L’ex tycoon 64enne è detenuto nella prigione a nord di Tokyo dal 19 novembre, dopo il recente mandato di arresto del 21 dicembre con l’imputazione di abuso di fiducia per aver utilizzato fondi appartenenti alla società pari a 17 milioni di dollari, per coprire perdite personali derivanti da investimenti. Le precedenti accuse riguardavano omissioni su compensi pari a 44 milioni di dollari in 5 anni fino al 2015. L’incriminazione è stata formalizzata il 10 dicembre, assieme all’ex dirigente della Nissan, Greg Kelly, successivamente rilasciato su cauzione lo scorso martedi’. Ghosn, in base a quanto riportato dai media nipponici, esclude ogni addebito durante le interrogazioni condotte senza la presenza degli avvocati, come prevede la legge giapponese. Un fattore che, associato al lungo periodo di detenzione – che virtualmente potrebbe essere prorogato periodicamente in presenza di nuove accuse, ha provocato ampie critiche a livello internazionale, e instabilità all’interno della gerarchia del gruppo, tra i boardroom della Renault e della Nissan

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Esteri

L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Esteri

Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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