Un sopravvissuto e sapeva di esserlo Niki Lauda, da quel tragico maledetto incidente del Nurburgring dell’agosto del ’76 che gli bruciò la faccia e che forse ha tenuto per sempre dentro di sè. Era il campione, nel ’75 spiegava che lui le macchine le doveva sentire col sedere, perchè solo seduto nella sua monoposto riusciva a capire che cosa aveva e come governare il suo bolide. Era amato e temuto quando nel ’76 si ritrovò a dover affrontare il duello con James Hunt per la conquista del titolo iridato. E fu così che in piena corsa per il titolo la sua corsa sembrò fermarsi in una calda giornata d’agosto, in Germania, sulla pista difficile e pericolosa del Nurburgring. Un anello lungo più di 22 chilometri.
Lauda con la sua Ferrari urta qualcosa, una pietra, la macchina sbanda, fa una giravolta e prende fuoco, il casco vola via. Tre piloti – Harald Ertl, Guy Edwards e Brett Lunger-, passano, vedono e fanno bloccare la corsa ma chi salva la vita a Niki Lauda è il pilota Arturo Merzario, un uomo mingherlino dal cuore grande, che gli pratica il massaggio cardiaco. Lauda si salva, in faccia porta i segni delle ustioni ma dopo soli 42 giorni ritorna in pista a Monza. Una volontà ferrea che gli fa affibbiare il soprannome di “computer” ma pochi forse sanno che solo qualche anno prima il computer stava per spegnersi, volontariamente. Era pieno di debiti, la famiglia – banchieri austriaci – delle corse non ne voleva sapere e lui, come ha raccontato in un libro, aveva pensato in una curva di tirare dritto e farla finita. Per fortuna prevalse l’istinto di sopravvivenza. E la voglia di vincere. Tornando al ’76 di sicuro fu l’anno del duello con James Hunt oltre che del drammatico incidente: la sfida perfetta per dare ancora più visibilità alla Formula 1 che viveva un momento di boom.
Tanto l’inglese era anticonformista e scanzonato e viveva una vita poco adatta ad uno sportivo punteggiata di serate brave trascorse a bere alcol circondato da belle donne, tanto l’austriaco sembrava freddo, compassato, legato alla sua bella Marlene… Un duello – celebrato e sublimato nel film “Rush”, diretto da Ron Howard – culminato nella sfida del Gran Premio del Giappone di quel 1976. Alle 5 del mattino in milioni di case i televisori – quasi tutti ancora in bianco e nero – erano sintonizzati sulla diretta della corsa. Pioveva, a dirotto. E Niki Lauda entrò in pista ma poi si ritirò. Non se la sentiva, o forse le ferite gli davano fastidio. E per lui si coniò una frase: “il coraggio di avere paura”. Perse il campionato, poi ne avrebbe conquistati altri due, ma la sua umanità lo rese ancora più eroico. Anche se non per tutti. E l’anno dopo Lauda lasciò la Ferrari per un ritiro che poi si rivelò temporaneo. Al suo posto un ragazzo che lo avrebbe sostituito nel cuore dei ferraristi: Gilles Villeneuve.
Tornò l’austriaco alle corse: la Formula 1 era una specie di droga per lui, per tutti quelli che l’assaggiano. E vinse ancora. Poi si dedicò agli affari: la passione per gli aerei, iniziata con un Cessna che guidava da solo come Senna e molti altri, si trasformò in lavoro. Prima una piccola società, poi la Lauda Airline diventò una vera compagnia aerea con voli internazionali. E il “computer” trovò un nuovo amore, una dipendente della compagnia che come Marlene gli ha dato due figli e gli ha regalato un rene. Ma le corse, quelle non è mai riuscito abbandonarle: direttore della Jaguar e presidente non esecutivo del vittorioso Team Mercedes. Fino a lunedì quando a 70 anni ci ha lasciato. Chissà se incontrerà Gilles, Ayrton, lo stesso James Hunt… Addio Niki, riposa in pace.
In occasione del periodo pasquale, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha intensificato le attività di controllo sui prodotti tipici della Pasqua, con particolare riferimento a quelli dolciari, al fine di tutelare la salute dei cittadini e a garanzia degli imprenditori onesti che possono subire una concorrenza sleale da chi opera invece in modo illecito.
Le verifiche sulla corretta applicazione delle procedure igieniche e l’impiego di ingredienti sicuri hanno così fatto emergere violazioni relative alla carente pulizia ed igiene degli ambienti di lavorazione e deposito, alla mancata applicazione delle procedute preventive di sicurezza alimentare, all’omessa tracciabilità dei prodotti ed etichettatura irregolare. In alcuni casi sono stati scoperti ingredienti e semilavorati per dolci scaduti di validità e detenuti in ambienti umidi e con infestazioni di roditori.
La campagna ha visto coinvolti a livello nazionale i 38 NAS Carabinieri con oltre 840 ispezioni presso laboratori di produzione ed esercizi di vendita dei tradizionali prodotti dolciari, quali uova di cioccolato e colombe, ma anche verificando la correttezza commerciale e igienica delle materie prime mediante la preventiva vigilanza alle fasi di produzione e fornitura.
Gli esiti conseguiti documentano irregolarità accertate presso 324 strutture ed aziende oggetto di ispezione (pari al 38%), la contestazione di 574 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 425 mila euro, ed il sequestro di complessive 2 tonnellate di alimenti, per un valore stimato in oltre 267 mila euro. Nel corso degli interventi, sono state individuate, inoltre, anche colombe e uova di cioccolato prodotte industrialmente che, una volta scartate e riconfezionate, venivano vendute come produzione artigianale ad un prezzo superiore. Sono stati 6 i titolari di negozi deferiti all’Autorità giudiziaria per l’ipotesi di tentata frode in commercio, con contestuale sequestro di oltre 300 colombe e uova falsamente dichiarate di “propria produzione”.
A causa di gravi situazioni igieniche e strutturali sono stati disposti 15 provvedimenti di chiusura o sospensione delle attività commerciali e produttive, stimate in un valore economico superiore a 5 milioni di euro.
Tra le situazioni più significative accertate dai NAS si evidenziano:
Nas Brescia
Nel corso del controllo presso una pasticceria della provincia di Bergamo sono stati rinvenuti, all’interno del laboratorio, 70 kg di cioccolato e 90 kg di prodotti dolciari con data di scadenza
superata, anche da alcuni anni, e con indicazioni non conformi in ordine agli ingredienti usati per la produzione. Contestate violazioni amministrative per un importo di 3.500 euro.
Nas Roma
A seguito dei controlli svolti presso due laboratori di pasticceria della provincia di Roma, sono stati deferiti in stato di libertà i titolari di entrambe le attività per aver posto in commercio prodotti dolciari tradizionali pasquali (colombe e uova di Pasqua) di produzione industriale artatamente etichettati e dichiarati come prodotti gastronomici artigianali. Riscontrate altresì, a vario titolo, carenti condizioni igieniche e strutturali e la mancata attuazione del manuale HACCP. Sequestrate 33 confezioni di colombe e 15 uova di cioccolato pasquali ed elevate sanzioni per un importo complessivo di 4.000 euro.
Nas Caserta
A seguito delle verifiche eseguite presso 2 pasticcerie ed una fabbrica di cioccolato della provincia di Caserta, sono stati sequestrati complessivamente 580 kg di prodotti tipici delle festività pasquali, poiché non sottoposti al piano di rintracciabilità alimentare.
Nas Catania
Controllati 2 laboratori di pasticceria ed un’industria alimentare della provincia di Catania, con conseguente sequestro di complessivi 1.415 kg di preparati e basi per prodotti dolciari in parte scaduti, privi di etichettatura e tracciabilità, ed in parte stoccati in un locale/deposito con gravi carenze igienico-sanitarie per presenza di escrementi di roditori.
In relazione alla descrizione di specifici interventi operati dai NAS nel presente comunicato stampa, le persone deferite all’autorità giudiziaria sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale.
La situazione delle donne in Afghanistan continua a peggiorare. Con un annuncio shock, i talebani hanno detto che inizieranno a lapidare a morte in pubblico le donne accusate di adulterio, rivendicando il diritto di far rispettare la sharia (la legge islamica). Nel proclamarlo con un messaggio vocale trasmesso dalla tv di Stato, il leader supremo, Hibatullah Akhundzada, ha voluto avvertire principalmente coloro che, in Occidente, criticano il governo talebano, che Akhundzada controlla di fatto da Kandahar, attraverso editti basati sulla sua interpretazione rigorosa dell’Islam. Nel messaggio il mullah, che nessuno ha mai visto, ha definito i difensori dei diritti umani occidentali “rappresentanti del diavolo”.
“Voi dite che è una violazione dei diritti delle donne quando le lapidiamo. Ma presto attueremo la punizione per l’adulterio”, ha detto. “Fustigheremo le donne in pubblico. Le lapideremo in pubblico. Sono tutte cose che vanno contro la vostra democrazia, ma continueremo a farlo”, ha proseguito. Il leader supremo ha giustificato la mossa come il proseguimento della lotta dei talebani contro le influenze occidentali. “Il nostro lavoro non si è concluso con la conquista di Kabul, ma è appena iniziato”, ha aggiunto. La notizia è stata accolta con orrore, ma non con sorpresa, dai gruppi per i diritti delle donne afghane, secondo i quali lo smantellamento di ogni diritto e protezione residua per i 14 milioni di donne e ragazze del Paese è ormai quasi completato.
Secondo Safia Arefi, avvocata e responsabile dell’organizzazione afghana ‘Women’s Window of Hope’, l’annuncio dei talebani è stato favorito dal silenzio della comunità internazionale. “Con questo annuncio, è iniziato un nuovo capitolo di punizioni e le donne afghane stanno vivendo una profonda solitudine”, ha detto Arefi, citata dal Guardian. “Ora nessuno è al loro fianco per salvarle dalle punizioni talebane. La comunità internazionale ha scelto di rimanere in silenzio di fronte a queste violazioni dei diritti delle donne”, ha aggiunto.
I talebani hanno ripreso il potere nell’agosto del 2021, in seguito al crollo del governo sostenuto a livello internazionale e al ritiro di tutte le truppe occidentali guidate dagli Stati Uniti dopo quasi 20 anni di coinvolgimento nella guerra afghana. Da allora il regime ha bloccato l’istruzione femminile oltre le scuole elementari e ha imposto crescenti restrizioni alla partecipazione delle donne nei luoghi di lavoro pubblici e privati, impedendo loro di lavorare con l’Onu e altre organizzazioni umanitarie. Ma il mullah giustifica queste misure affermando di seguire la cultura afghana e i principi islamici.
La depressione Nelson continua a fustigare il Portogallo. La giornata di ieri è stata particolarmente difficile, con fenomeni climatici estremi che hanno provocato disagi e preoccupazione tra i portoghesi, i quali tuttavia non hanno mancato di testimoniare i fenomeni attraverso le loro reti sociali. Nel pomeriggio un tornado si è manifestato vicino al ponte Vasco da Gama, il più lungo dei due che a Lisbona collegano le sponde dell’estuario del Tago. Il vento forte ha obbligato anche a invertire la rotta di diversi aerei in fase di atterraggio nell’aeroporto Humberto Delgado. Ma la capitale portoghese non è stata l’unica a registrare fenomeni climatici rari. Le basse temperature, per esempio, hanno provocato delle inusuali nevicate all’isola Terceira, nell’arcipelago delle Azzorre. Il maltempo, dicono i meteorologi, si protrarrà in Portogallo almeno fino a Pasqua.