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Cronache

Niccolò Ciatti, l’italiano pestato a morte in Spagna, ancora un arresto

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“Non dimenticatemi”, c’e’ scritto su striscioni e manifestini che ancora circolano nella periferia di Firenze, nelle strade tra il capoluogo e Scandicci. E Niccolo’ Ciatti, 22enne fiorentino pestato a morte da tre ceceni in una discoteca di Lloret de Mar (Spagna) nell’agosto 2017 non e’ stato dimenticato. Infatti, mentre la famiglia si macera nel tormento che decadano i termini della detenzione in carcere di un primo aggressore – Rassoul Bissultanov, che sferro’ il calcio mortale alla testa -, per via delle lungaggini dell’istruttoria del processo spagnolo, ieri sera la polizia francese, su attivazione del Ros dei carabinieri, ha arrestato a Strasburgo, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, un altro ceceno, Movsar Magomedov, 24 anni, anche questo considerato responsabile del pestaggio e della conseguente morte di Niccolo’. L’arresto, eseguito con il supporto del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, e’ per un mandato europeo emesso in base ad una ordinanza di custodia cautelare del gip di Roma su richiesta della procura della Capitale, che sulla vicenda ha un fascicolo. Concorso in omicidio e’ il reato contestato dalla procura capitolina al 24enne Movsar Magomedov, il ceceno arrestato in Francia. I pm di piazzale Clodio accusano della stessa fattispecie il connazionale Rassoul Bissultanov, per cui e’ atteso in Spagna dalla prossima primavera un processo per l’omicidio di Ciatti. Per le indagini del Ros, basate molto sulle immagini in discoteca oltreche’ sulle testimonianze, Magomedov avrebbe per primo iniziato la colluttazione con Ciatti in discoteca anche se il calcio mortale sarebbe stato tirato da Bissultanov. E’ inoltre obiettivo dei magistrati italiani ottenere l’estradizione dei due indagati per poterli processare a Roma. “Questo arresto e’ un passo importante verso quella giustizia che Niccolo’ deve avere. Quale sara’ poi l’iter corretto e quello che si potra’ fare non lo so ma mi auguro che Spagna e Italia collaborino per togliere dalla strada questi delinquenti”, ha detto Luigi Ciatti, padre di Niccolo’. “Non capisco – ha aggiunto – perche’ la Spagna non si e’ mossa come l’Italia per quanto riguarda le indagini. Il fatto che sia stato arrestato un altro dei ceceni partecipanti all’uccisione di mio figlio significa che non e’ stato un solo ceceno a colpire ma c’e’ stata partecipazione di altri due, in questo caso e’ stato arrestato quello con la maglia rossa” in base alle immagini del pestaggio. L’arresto di Magomedov e’ avvenuto a Strasburgo, la citta’ dove questi giovani ceceni vivono abitualmente da anni, immigrati dal loro Paese per cause legate alla guerra. Dalla citta’ francese si erano mossi verso il ‘divertimentificio’ della Catalogna per vacanza, come fanno tanti europei e come fece anche Niccolo’ Ciatti coi suoi amici di Firenze e Scandicci. Il pestaggio l’11 agosto 2017 sulla pista da ballo di una discoteca di Lloret de Mar, davanti a centinaia di giovani. Niccolo’ non mori’ subito, il decesso avvenne il 12 agosto. Le sue ore di agonia coincisero con il tempo impiegato dai genitori, avvisati dagli amici del figlio, nel viaggio disperato che fecero da Firenze alla Spagna per raggiungere il figlio.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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