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Cronache

Meno nascite, meno bambini, meno classi a scuola, Paese sempre più povero per denatalità: ecco alcuni dati che dovrebbero preoccuparci

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Meno bambini nascono, più aule scolastiche si svuotano. La natalità è in costante decremento e in una prospettiva che sembra irreversibile. Alle culle vuote corrispondono i banchi vuoti. Si calcola che in cinque anni al primo anno della primaria si sia registrata una perdita di 42mila alunni, l’8%, quasi uno su dieci. Ad analizzare il fenomeno è uno studio di Tuttoscuola. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha fornito un quadro degli effetti della denatalità: a settembre saranno quasi 70mila in meno gli alunni iscritti al primo anno del settore scelto. La scuola dell’infanzia, che nel 2014-15 accoglieva 1.021.799 bambini, in questo anno scolastico ne ha accolti soltanto 918.299: ha perso 103.500 iscritti, pari ad oltre il 10%. Quasi la metà si è registrata nel Mezzogiorno (51.637 iscritti in meno nel quinquennio) e poco meno di un terzo nelle scuole del Nord. “Non ci sono territori che si sono salvati da questa onda di magra, anche se al Nord all’inizio del quinquennio si è registra una certa tenuta”, spiega Tuttoscuola.

Il ministro Marco Bussetti

Al momento la denatalità sta interessando i primi settori del sistema ma nei prossimi anni si estenderà ai settori scolastici successivi. Al termine del quinquennio considerato la secondaria di I grado ha registrato nel primo anno di scuola poco più di 11 mila alunni in meno (-2%), di cui quasi la metà nelle scuole del Sud. Al termine del quinquennio 2014-18 nel primo anno delle superiori si sono registrati 22.600 studenti iscritti in meno, pari a -3,7%. Più della metà, ancora una volta, nelle regioni del Sud. Secondo uno studio della Fondazione Agnelli, non in tutti i Paesi c’è questo calo della popolazione scolastica. Prendendo come punto di riferimento i dati del 2015 e proiettandosi verso il 2030 si registreranno incrementi nel numero di alunni in Svezia, nel Regno Unito e in Germania, mentre in Francia la popolazione scolastica dovrebbe rimaner costante. In calo non solo l’Italia ma anche la Spagna. “Considerato che per la prima volta in Italia abbiamo un Ministero della famiglia, è legittimo aspettarsi un piano strutturale, condiviso dal Governo, che, affronti in modo sistemico i nodi del problema. Potrebbe essere il piano Marshall della natalità per lo sviluppo del nostro Paese”, conclude lo studio.

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Abusi e sevizie su 16enne, fermati un uomo e un 14enne

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Un 44enne e un 14enne sono stati fermati dalla Polizia perché, nella notte tra lunedì e martedì scorso, avrebbero commesso abusi con sevizie, filmandolo, su un ragazzo di 16 anni nello scantinato di un condominio a Milano. Nell’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, produzione di materiale pedopornografico. I fermi sono stati effettuati ieri.

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Torre del Greco: bracciante agricolo trovato morto, ucciso a coltellate

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Un uomo, bracciante agricolo straniero, è stato trovato morto questa mattina in via Gurgo, nella periferia di Torre del Greco. La vittima, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dagli agenti del commissariato locale e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, è stata colpita da diverse coltellate all’interno dell’appartamento che occupava nella stretta arteria vesuviana.

Le indagini

Gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti, hanno ascoltato alcuni testimoni presenti nella zona al momento dell’accaduto. Le prime ricostruzioni suggeriscono che l’uomo potrebbe essere stato ucciso al culmine di una lite.

Grazie alle testimonianze raccolte e agli elementi acquisiti, la polizia è riuscita a individuare un altro soggetto, anche lui straniero, ritenuto coinvolto nell’omicidio.

Un caso che scuote la comunità

L’episodio ha scosso profondamente la comunità di Torre del Greco, una città già alle prese con le sfide legate all’integrazione e alle condizioni di vita dei lavoratori stranieri, spesso impiegati in agricoltura. Le indagini proseguono per chiarire le motivazioni che hanno portato alla violenta aggressione.

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Cede il tetto, un operaio morto ed un altro ferito

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La struttura in cemento armato del tetto è venuta giù ed è crollata un’intera porzione del solaio. Il soffitto del capannone sul quale stavano lavorando ha ceduto facendo precipitare da un’altezza di circa sei metri i due lavoratori della ditta romagnola che questa mattina stava operando alla Lamberet SpA. È la filiale in provincia di Frosinone del colosso francese specializzato nella realizzazione di rimorchi – frigorifero e nella trasformazione di furgoni adattandoli al trasporto alimentare in ambiente coibentato. Uno di loro è morto, l’altro è stato trasferito in elicottero al San Camillo di Roma: la prognosi è riservata. È successo poco dopo le 11 nella zona industriale che sta a due passi dall’Autostrada A1 ed a cavallo tra le province di Frosinone e Caserta.

Un punto strategico. Su quell’impianto sono in corso lavori di ampliamento ed adeguamento che prevedono anche la rimozione dell’amianto da un vecchio stabile. È quello che stavano facendo i due specialisti: assunti in modo regolare, protocollo operativo approvato dalla Asl di Frosinone, appalti e sub appalti assegnati in base alle norme accerteranno più tardi i carabinieri. Venivano dalla Romagna i due lavoratori: entrambi stranieri e dipendenti di una ditta di Imola che li aveva inviati in trasferta. La vittima si chiamava Lulzim Buci, aveva 53 anni ed era di nazionalità albanese: abitava a Fiorenzuola d’Arda, un centro di 15mila abitanti in provincia di Piacenza. È morto prima dell’arrivo in ospedale.

Con lui c’era un cittadino del Marocco di 31 anni: è stato trasferito a Roma in eliambulanza. I carabinieri e gli ispettori Asl stanno accertando ora se siano state rispettate tutte le norme in materia di prevenzione. In serata il sindacato Filca-Cisl di Frosinone ha chiesto con urgenza “la convocazione di un tavolo di emergenza”. I carabinieri e gli ispettori Asl del Servizio di Prevenzione sul lavoro hanno acquisito questa sera il ‘Certificato di Calpestabilità’ del tetto del capannone: dal documento risulta che la copertura era sicura e poteva reggere senza difficoltà il peso dei due specialisti. Invece la struttura in cemento armato è venuta giù.

Spresal e carabinieri hanno inoltre esaminato la documentazione presentata dalla società imolese per la quale i due lavoratori infortunati lavoravano regolarmente. Il fascicolo è già stato sottoposto ad un primo esame dalla Asl, risulta completo in ogni sua parte. Tutto era stato regolarmente notificato alla Asl, accompagnato dalla documentazione necessaria. Incidente sul lavoro anche a Fano. Un uomo di circa 50 anni, imbarcato su un peschereccio della flotta di Ancona, è morto stamattina a seguito di un incidente avvenuto durante le operazioni di pesca a quattro miglia al largo di Fano (Pesaro Urbino). Secondo una prima ricostruzione il marinaio sarebbe finito in mare dopo essere stato colpito da un cavo; quando è stato riportato a bordo non c’era più nulla da fare.

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