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Negoziati di pace a buon punto, l’ambasciatore ucraino: con Mosca discutiamo su Paesi garanti sicurezza

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“Sulla nostra neutralita’, siccome non si ritiene che l’Ucraina diventi un membro della Nato, dobbiamo trovare un altro modo per garantire la nostra sicurezza. Non possiamo usare il modello di Austria e Svezia, perche’ abbiamo una situazione diversa nel nostro Paese. La soluzione potrebbe essere un modello che garantisca al paese aggredito di avere entro le 24 ore dall’aggressione sostegno militare e economico. Quali debbano essere i Paesi che garantiscono la sicurezza fa parte della trattativa”. Cosi’ l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnykin, parlando in audizione in Commissione Esteri della Camera dei negoziati in corso. “I gruppi di lavoro stanno cercando di trovare una soluzione. La posizione della Russia e’ cambiata, le sue richieste si sono ridotte, ma e’ difficile trovare un accordo”, ha spiegato Melnykin, rispondendo alle domande dei parlamentari sull’andamento dei negoziati tra Kiev e Mosca. “Il nostro obiettivo e’ far tornare il nostro territorio sotto il controllo ucraino”, ha sottolineato, precisando che “lo status dei territori occupati e’ in discussione in questi negoziati”. Melnykin ha aggiunto che “le mire della Russia vanno ben oltre l’Ucraina”, che “Mosca aspira a destabilizzare l’intero sistema internazionale in Europa e in Asia” e che “la prossima aggressione potrebbe riguardare la Polonia, il Kazakistan, la Slovacchia o la Georgia”.

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Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Esteri

L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Esteri

Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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