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Cronache

Negato legittimo impedimento a Salvini, è polemica

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La crisi di governo non basta per rinviare il processo: il premier Conte ha parlato alla Camera, e Matteo Salvini e’ un componente del Senato. E’ quanto ha sancito un giudice del tribunale di Torino, Roberto Ruscello, nel respingere un’istanza di legittimo impedimento sollevata dai difensori del leader della Lega. La causa e’ quella che vede Salvini imputato di vilipendio alla magistratura per delle frasi pronunciate nel 2016. L’udienza e’ proseguita regolarmente con l’audizione di un testimone, Alessandro Canelli, sindaco di Novara. Un altro giudice del capoluogo piemontese, Franco Giardino Roch, poche ore prima aveva accolto la medesima richiesta proveniente da Laura Castelli: in quel caso, pero’, si trattava di un deputato e viceministro. “E’ un’ordinanza che priva una persona dei suoi diritti civili”, ha commentato il legale di Salvini, l’avvocato Claudia Eccher. In tribunale ha spiegato che “il capo della Lega”, come lo ha definito lei stessa “prendendo atto dei sondaggi”, e’ stato trattenuto da Roma dagli impegni politico-istituzionali: le comunicazioni del Presidente del Consiglio, le riunioni, i tavoli di concertazione. Inutile. Il giudice Ruscello ha sottolineato che per i parlamentari il legittimo impedimento scatta quando sono impossibilitati a partecipare alle discussioni e ad esercitare il diritto di voto nella Camera di appartenenza. E oggi la seduta si e’ svolta a Montecitorio, non al Senato. Che e’ chiuso. “Salvini – ha ribadito l’avvocato Eccher – ha gia’ fatto piu’ volte presente che vuole esserci alle udienze e anche farsi interrogare. Ma quella di oggi era una giornata molto delicata. Il suo diritto costituzionale di partecipare al processo deve essere riconosciuto, cosi’ come deve essergli riconosciuta la necessita’ di espletare l’attivita’ politica. Non e’ stato fatto. Ed e’ una cosa abbastanza grave”. Nel febbraio 2016, durante un congresso regionale della Lega, Salvini aveva associato le parole “magistratura” e “schifezza” e l’allora procuratore Armando Spataro aveva aperto un fascicolo per vilipendio. Il dibattimento e’ cominciato nel 2019. L’ex ministro degli interni finora non e’ mai apparso in aula. In una occasione, nel dicembre del 2019, aveva chiesto il legittimo impedimento per impegni istituzionali e il giudice aveva detto no. Laura Castelli e’ invece imputata di diffamazione per un post che pubblico’ su Facebook nel 2016, in vista delle elezioni comunali a Torino (poi vinte da Chiara Appendino), contro una giovane candidata del Pd in una circoscrizione. In calce comparvero commenti razzisti e sessisti costate ai loro autori una citazione a giudizio. Oggi era in programma la ripresa del processo, ma il giudice ha decretato lo stop e il rinvio a febbraio: la Castelli fa parte dell’esecutivo e per lei il legittimo impedimento c’e’.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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