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Economia

NauticSud 2025: al via la 51esima edizione del Salone della Nautica a Napoli

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Con il taglio del nastro ha preso ufficialmente il via la 51ª edizione del Nauticsud, il salone internazionale della nautica che si svolge presso la Mostra d’Oltremare di Napoli. L’evento, che durerà fino a domenica 16 febbraio, ospita oltre 600 imbarcazioni nei sette padiglioni espositivi del quartiere fieristico di Fuorigrotta, confermandosi come un punto di riferimento per il settore della nautica da diporto in Italia.

UN EVENTO CENTRALE PER LA NAUTICA ITALIANA

Il Nauticsud è il primo salone nautico dell’anno e apre ufficialmente il calendario fieristico italiano del settore, rappresentando una vetrina d’eccellenza per l’export nazionale. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di importanti personalità istituzionali e del mondo economico, tra cui il questore di Napoli, Maurizio Agricola, il presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata, il consigliere regionale Massimiliano Manfredi e il presidente di BCC Napoli, Amedeo Manzo. Presenti anche numerose autorità militari.

IL DIBATTITO SULL’IMPORTANZA DELLA NAUTICA NELL’ECONOMIA DEL CENTRO-SUD

Nel corso della cerimonia inaugurale, il presidente di Afina, Gennaro Amato, ha sottolineato il valore della nautica come settore accessibile a tutti, evidenziando però la carenza di ormeggi e l’importanza dei marina nel generare opportunità di turismo e crescita economica. Mercoledì 12 febbraio si terrà un incontro chiave su questo tema, con la partecipazione del Ministro Daniela Garnero Santanchè, del Capo di Gabinetto del Ministro Musumeci, Ammiraglio Roberto Ribuffo, di Egidio Filetto (PriceWaterHouse), Andrea Annunziata (Autorità Portuale), Amedeo Manzo (BCC Napoli) e dell’imprenditore Massimo Luise. Il dibattito, moderato dal direttore de Il Mattino, Roberto Napoletano, sarà incentrato su “Il cambio di paradigma per la nautica da diporto”.

Anche il Questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha espresso preoccupazione per la proliferazione di campi boa non autorizzati e ha illustrato le misure di prevenzione adottate da Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto per garantire la sicurezza della navigazione.

MARCHI E CANTIERI PRESENTI

Nonostante le difficoltà del settore, che colpiscono in particolare le imbarcazioni di 6-15 metri, il Nauticsud 2025 registra un alto numero di partecipanti, con il ritorno di cantieri storici e l’ingresso di nuovi protagonisti. Tra i marchi più attesi figurano Bavaria, Cranchi, Aicon, Echo Yachts, I-Boat, Morgan Flair Yachts, Invictus, Focus Yacht, Beneteau, Allegra, Italmar, Nautica Mediterranea Yachting, Cayman Yachts e Nys Yacht.

Grande attenzione anche per il settore dei gozzi e dei battelli pneumatici, con la presenza di nomi storici come Esposito Mare, Gozzi Mimì e Orange Yacht, e dei produttori di gommoni Italiamarine, Salpa, 2Bar, Collin’s Marine con Panamera, Halma Rib, Cantieri Mirimare, Novamares, Oromarine, Poseidon, Sea Prop, Starmar, Sardo Car Style, oltre ai marchi distribuiti dai rivenditori locali come BSC, Zar, Joker Boat, Magazzù, Lomac, Nuova Jolly, Sacs, SPX, Marine Club, Cam Yacht, All Rib e Pirelli.

NOVITÀ PER I MOTORI MARINI

Tra le case motoristiche presenti al salone, spiccano le novità di Mercury (Hi-Performance Italia), Yamaha (Performance Mare), FNM e FPT (AS La Bruna), Yanmar, Honda (Centro Nautico Marinelli), Suzuki (Nautica Mediterranea Yachting), Selva, Tohatsu (Marine System), Scam Marine, Hidea, Lombardini Marine, Kohler e John Deere (Delta Service).

INFORMAZIONI UTILI

Il biglietto d’ingresso costa 15 euro ed è disponibile sia ai botteghini di Piazzale Tecchio e Viale Kennedy, sia online con un sovrapprezzo di 2 euro. Gli orari di apertura della fiera sono:

  • Lunedì – Giovedì: 12:30 – 19:00
  • Venerdì – Domenica: 10:30 – 20:30

Per maggiori informazioni, visitare i siti www.nauticsudofficial.it e www.afina.it.

 

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Economia

Criptovalute, la maggioranza vuole bloccare l’aumento della tassa dal 2026

La maggioranza spinge per fermare l’aumento della tassazione sulle cripto-attività previsto dal 2026. Giorgetti e Panetta richiamano sulla legalità economica e sui rischi legati all’uso illecito delle crypto.

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Centrodestra in pressing per bloccare l’aumento dell’aliquota sulle cripto-attività dal 26% al 33% previsto dal 2026. Con una serie di emendamenti alla manovra, le forze di governo puntano a scongiurare l’incremento, dopo che già lo scorso anno il tema aveva acceso il dibattito parlamentare e portato a un aumento molto ridotto rispetto al 42% inizialmente proposto.

Giorgetti: “Crimini economici minaccia per i sistemi democratici”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto alla Scuola di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza insieme al governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, ha richiamato l’attenzione sui rischi legati ai reati economici: “Sono una minaccia per la stabilità dei sistemi democratici”.
Il ministro ha sottolineato l’importanza della legalità fiscale: “Quando le tasse vengono pagate da tutti in modo equo e le imprese operano senza concorrenza sleale, il sistema funziona”.

Panetta: serve vigilanza sulle cripto-attività

Il governatore Panetta ha ricordato che l’evasione è diminuita dal 2011, ma l’economia irregolare resta pari al 10% del Pil. Ha evidenziato il ruolo positivo dei pagamenti elettronici sulla tracciabilità, ma ha anche avvertito sui rischi legati all’uso delle criptovalute per fini illeciti: “Servono regole e controlli”.

La battaglia sugli emendamenti alla manovra

L’intesa nella maggioranza sul tema crypto aumenta le probabilità che la proposta entri nella lista dei 414 emendamenti prioritari che i partiti dovranno selezionare tra quasi 6mila.
La ripartizione è complessa: Forza Italia potrà salvarne solo 39 su 677, FdI 123 su 500, la Lega 57 su 399 e Noi Moderati 19.

Tra le altre misure in valutazione:

  • tassa da 2 euro sui piccoli pacchi extra Ue come possibile copertura

  • tassazione agevolata sull’oro proposta da Lega e Forza Italia

  • ampliamento della rottamazione quinquies

  • stop all’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi

  • eliminazione del divieto di compensazione dei crediti fiscali

Meloni prepara un nuovo vertice di maggioranza

La premier Giorgia Meloni riunirà nuovamente i leader della coalizione per definire la linea in vista del voto in commissione. Nel frattempo FdI ha lanciato una campagna di comunicazione sulla manovra intitolata “Dalla parte degli italiani”, per sostenere le scelte del governo.


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Economia

Euro digitale vs stablecoin Usa: la sfida tra Bce, Apple e Big Tech per il futuro dei pagamenti

L’Europa accelera sull’euro digitale mentre gli Usa puntano sulle stablecoin: la sfida tra Bce, Big Tech e amministrazione Trump ridisegna il futuro dei pagamenti digitali.

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L’amministrazione Trump ha concentrato la sua strategia sulle stablecoin ancorate al dollaro, con il timore europeo che Amazon, Facebook o altre piattaforme Usa possano diventare la porta d’ingresso per una diffusione massiccia degli asset crypto in Europa.
Secondo una fonte finanziaria, il negoziato transatlantico appare fragile: «è come costruire una casa sulle sabbie mobili», viene spiegato, viste le posizioni volubili della controparte americana.

La risposta europea: l’euro digitale entro il 2029

La Bce corre contro il tempo per lanciare entro il 2029 l’euro digitale, uno strumento pensato per:

  • mantenere una moneta pubblica contro l’offensiva delle stablecoin;

  • ridurre la dipendenza dalle carte di credito statunitensi;

  • frenare l’espansione di PayPal, Apple Pay e Big Tech nei pagamenti europei.

L’euro digitale avrà due modalità d’uso:

  1. App su smartphone

  2. Card fisica, simile a una carta di credito

Sarà denaro vero, un “contante dematerializzato” con due tasche: una online e una offline, la seconda costruita su token conservati fisicamente nel telefono, trasferibili avvicinando due dispositivi e garantendo anonimato totale.

Apple nel mirino: la battaglia sull’antenna NFC

Per i pagamenti offline la Bce punta tutto sull’antenna NFC del telefono, ma su iPhone l’accesso al secure element è sempre stato chiuso.
La bozza legislativa europea prevede che tutti i produttori, quindi anche Apple, debbano aprire l’hardware necessario all’euro digitale.

Il Digital Markets Act ha definito Apple un gatekeeper, permettendo alla Commissione europea di imporre l’apertura dell’NFC. In caso contrario, Cupertino rischierebbe persino l’accesso al mercato europeo, che vale il 35% della sua presenza globale.

Le tensioni strategiche

La partita è delicata su entrambi i fronti:

  • Per gli Usa, le stablecoin sono un vettore geopolitico del dollaro.

  • Per l’Europa, l’euro digitale è un argine alla penetrazione americana nei pagamenti.

  • Per Apple, aprire l’ecosistema significa cedere un vantaggio competitivo, ma l’App Store potrebbe guadagnare dai servizi collegati all’euro digitale.

Il confronto si annuncia lungo e complesso, con la Bce determinata a non farsi superare dai colossi tech e dalle mosse di Washington.

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Economia

Eurozona, previsioni d’autunno migliori del previsto: Bruxelles vede crescita oltre l’1% nel 2025

La Commissione europea si prepara a rivedere al rialzo le previsioni d’autunno: la crescita dell’eurozona nel 2025 potrebbe tornare sopra l’1%. Restano incognite geopolitiche, da Trump alla guerra in Ucraina.

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Nonostante un contesto geopolitico fragile, l’eurozona potrebbe crescere più del previsto. La Commissione europea presenterà lunedì le nuove previsioni economiche d’autunno, e rispetto a maggio il quadro appare più luminoso.

Le anticipazioni di Bruxelles

Il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis ha anticipato il filo conduttore delle nuove stime: nel 2025 l’economia dell’area euro “sta registrando risultati migliori delle aspettative e continua a generare crescita”, pur tra ostacoli significativi.

Dalle stime al ribasso al ritorno dell’ottimismo

A maggio la Commissione aveva rivisto al ribasso le previsioni: +0,9% per l’eurozona nel 2025 e +1,4% nel 2026. A pesare era stata la guerra dei dazi con gli Stati Uniti.
L’accordo raggiunto in luglio in Scozia tra Ursula von der Leyen e Donald Trump su una tariffa standard del 15% ha però riportato stabilità. È possibile — in attesa dell’annuncio ufficiale — che le nuove stime riportino la crescita dell’eurozona oltre l’1%.

Le indicazioni di Bce, Ocse ed Eurostat

A settembre la Bce era già stata più ottimista, assegnando un +1,2% all’eurozona nel 2025. Stesse percentuali indicate dall’Ocse per il prossimo anno.
Eurostat, il 14 novembre, ha certificato un +0,2% nel terzo trimestre 2025 per l’eurozona e +0,3% per l’Ue.

Cosa Bruxelles chiederà agli Stati

La Commissione punterà a esortare i Paesi membri a fare di più:

  • semplificazione burocratica,

  • progressi sull’unione bancaria,

  • accelerazione dell’Unione dei risparmi e degli investimenti.

Il contributo dei privati sarà cruciale, come indicato dal rapporto Draghi sulla competitività, tema centrale nel summit Ue del 12 febbraio convocato da Antonio Costa.

I punti critici: Italia, Germania e variabile Trump

Restano ombre significative: Eurostat segnala crescita zero per Italia e Germania nel terzo trimestre. Berlino fatica ancora a uscire dalla crisi industriale.
Sul fronte esterno pesa il fattore Trump: secondo il negoziatore statunitense Jamieson Greer, le tariffe Ue sull’export americano restano “troppo elevate”. Greer sarà a Bruxelles la prossima settimana per un nuovo round di trattative.

Lunedì il verdetto

Le previsioni d’autunno diranno se l’eurozona potrà davvero riprendere slancio, superando il muro dell’1% e lasciandosi alle spalle un anno di incertezza economica.

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