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Cronache

Natale tra bollette e rincari, le famiglie riciclano

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 Un Natale all’insegna del caro-bollette e dell’aumento dei prezzi al dettaglio. Lo affermano le associazioni dei consumatori, che in occasione del’8 dicembre, giorno in cui le famiglie si dedicano come da tradizione all’allestimento dell’albero di Natale e agli addobbi delle festività, dispensano dati e consigli. Di prezzi in forte incremento per alberi di Natale, luci e decorazioni natalizie parla il Codacons, che registra sensibili aumenti dei listini per tutti i prodotti legati al Natale. Solo per le ”lucine”, le famiglie italiane spenderanno oltre 30 milioni di euro, stima Selectra, il servizio gratuito che confronta e attiva le offerte di luce, gas e internet per aziende e privati. “Sul fronte degli alberi sintetici i prezzi sono estremamente diversificati a seconda della tipologia del prodotto, della dimensione e del punto vendita dove si effettuano gli acquisti. – spiega il Codacons – Nei grandi esercizi commerciali si va dai pochi euro dei mini-alberi da tavolo ai 990 euro di quelli di ultima generazione con le luci led integrate, ma sui prezzi incombono i rincari: confrontando i listini attuali con quelli dello scorso anno, gli aumenti di prezzo per la stessa tipologia di albero raggiungono il 40%.

Più care anche le luci natalizie: per catene luminose, fili al led e altre forme di illuminazione natalizia per albero, interni ed esterni, i listini salgono del 25%, con i prezzi che sfiorano i 200 euro per una stringa “smart” da 400 led. Palline, puntali e altre decorazioni per la casa, invece, registrano rincari nell’ordine del 20%”. Complessivamente secondo le stime del Codacons, per decorare albero e case si spenderà in questo Natale circa il 25% in più rispetto allo scorso anno. Motivo per cui, rileva l’associazione, aumenta il numero di famiglie che ricorreranno all’arte del “riciclo”, utilizzando luci e addobbi degli scorsi anni limitando il più possibile gli acquisti di nuovi prodotti. Proprio per contenere le spese relative al Natale, Consumerismo No Profit consiglia di “utilizzare led e luci a risparmio energetico, che consentono risparmi fino all’80% rispetto alle normali lampadine. Per esterno e balconi meglio utilizzare luminarie ad energia solare, che incamerano la luce del sole e si attivano quando fa buio. Attenzione poi all’albero di Natale e alle decorazioni in casa: non è necessario acquistare ogni anno nuove palline, ghirlande o addobbi.

Meglio riciclare quelle dei vecchi natali in modo da abbattere la spesa, integrandoli con prodotti che la natura ci offre gratuitamente come pigne, legni e muschio, utilizzando la fantasia per trasformare tali materie in decorazioni originali”. Dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) arriva l’allarme circa gli impatti ambientali: “Addobbare l’albero di Natale e decorare la casa con luci e catene luminose produce in Italia, nell’intero periodo natalizio, fino a 20mila tonnellate di CO2 che vengono immesse in atmosfera. Una invasione di fili luminosi e di lampadine che determina un incremento dei consumi energetici di circa il +30% rispetto al resto dell’anno, pari a 1.600 MWh al giorno ossia 46.400 MWh di energia consumata solo nel periodo che va dall’8 dicembre all’Epifania. Consumi che equivalgono a 650 tonnellate di CO2 immesse ogni giorno in atmosfera, tra le 18mila e le 20mila tonnellate di CO2 durante l’intero periodo delle festività”, afferma il presidente Alessandro Miani.

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Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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Cronache

Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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