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Cronache

Narcotizza e violenta la ex compagna, arrestato medico

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La scusa di “prendersi cura di lei”, dopo l’ennesimo rifiuto a riprendere una relazione chiusa da tempo, poi l’anestetico e lo stupro. E’ accusato di violenza sessuale Andrea Carlo Pizzi, medico anestesista di 52 anni arrestato dai carabinieri un mese dopo l’aggressione nel suo appartamento. Bloccato dopo la denuncia della donna, in un primo momento il professionista ha negato, sostenendo che si fosse trattato di un rapporto consenziente, ma nell’interrogatorio di garanzia che si e’ svolto oggi ha ammesso di averle somministrato un farmaco per poi abusare di lei. Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Como, coordinati dalla Procura di Busto Arsizio. Pizzi, responsabile della Rianimazione in una clinica di Como, che dalle indagini risulta essere estranea ai fatti, e con uno studio anche a Saronno, ha avuto una storia di qualche mese con la donna, con cui ha continuato a mantenere i contatti anche quando si sono lasciati. Per questo motivo l’ex, dopo una brutta caduta da cavallo, si e’ rivolta a lui per farsi iniettare un antidolorifico per un problema a una spalla. In due occasioni, secondo la testimonianza della donna, Pizzi le avrebbe iniettato del Tramadol, a cui aveva reagito male, perdendo i sensi. La violenza e’ avvenuta il primo luglio scorso: dopo aver passato una serata insieme, i due hanno avuto un’accesa discussione sotto casa del medico, che voleva riallacciare il rapporto. Il dolore alla spalla e’ tornato a farsi sentire e Pizzi si e’ offerto di farle una puntura. “Non farmi il Tramadol, mi fa stare male” gli avrebbe detto, ma il medico glielo ha somministrato lo stesso. L’effetto, stando a quanto raccontato agli inquirenti, e’ stato quello delle volte procedenti: un momento di vuoto totale. Quando ha riaperto gli occhi, era senza vestiti e l’ex era di fronte a lei. Rientrata a casa, la mattina successiva la donna ha registrato una conversazione al telefono con il medico, durante la quale ha ammesso di averle fatto assumere quel farmaco a cui era intollerante e di aver avuto con lei un rapporto sessuale. La registrazione e’ stata presentata ai carabinieri, insieme con la denuncia che ha fatto scattare le indagini, coordinate dal pm Nadia Calcaterra. “Ci sono ancora molti aspetti da chiarire, anche noi vogliamo effettuare altri accertamenti, non la chiamerei confessione”, dice l’avvocato difensore del medico, Maurilio Vanzulli. Il Gip di Busto Arsizio ha disposto per l’anestesista la custodia cautelare in carcere.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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