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Spettacoli

Napoli, vetrina cinematografica per successi: adesso in onda c’è Mare Fuori su Rai2

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Negli ultimi anni Napoli è diventata una vetrina cinematografica dove girare fiction, film, serie tv. Non a caso presso il Comune è stato istituito un ufficio cinema, sul web ci sono siti che propongono ville, case, locali a Napoli da utilizzare come set. La città è diventata la location ideale dove ambientare storie emozionanti e di grande successo. Tanto per citarne qualcuna fra le ultime: ‘Non dirlo al mio capo’, ‘I bastardi di Pizzofalcone’, ‘L’amica geniale’ e ‘Vivi lascia vivere’ e tante altre. In questo periodo su Rai2 c’è ‘Mare Fuori’, una fiction di Carmine Elia.


La serie tv è ambientata in un istituto penitenziario minorile di Napoli, dove si intrecciano storie di ragazzi e ragazze: alcuni sbagliano senza volerlo e altri che pensano che lo sbaglio sia farsi arrestare. Tra i protagonisti c’è Filippo (Nicolas Maupas) un ragazzo modello, che dopo una notte di bravate viene ritenuto responsabile della morte del suo migliore amico. C’è poi Carmine (Massimiliano Caiazzo), che vorrebbe scappare dal destino criminale della sua famiglia, ma finisce in galera per difendere la sua ragazza. Ciro (Giacomo Giorgio), convinto criminale, si sente già un boss, il capobranco del carcere. E poi c’è Naditza (Valentina Romani), una ragazza rom che vuole evitare di finire in sposa a un giovane deciso dal padre e si fa arrestare per salvarsi. Accanto ai ragazzi ci sono gli adulti: l’autoritaria direttrice del carcere (interpretata da Carolina Crescentini), l’educatore del carcere (Vincenzo Ferrara) e il Comandante di polizia Penitenziaria (Carmine Recano) che cerca di empatizzare con i ragazzi.

La serie racconta di vite disperate e spezzate; tra bullismo, paura, coraggio e solitudine, in un uno scenario a picco sul mare, ma inserito in una realtà molto amara.
Per una fiction emozionante, serve anche una colonna sonora esemplare, firmata dal compositore Stefano Lentini, che ha già lavorato con il regista in passato nella fiction ‘La porta rossa’. La canzone che ascoltiamo all’inizio di ogni episodio si intitola ‘O Mar For’ ed è stata realizzata appositamente per la serie, da Matteo Paolillo con la partecipazione di Raiz.

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Spettacoli

Tarantino, 60 anni tra teste rotte e lacrime per Bambi

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Un ‘cuore selvaggio’ capace di intercettare tutta la gamma delle emozioni umane attraverso personaggi che hanno una sola mission: fare ‘la cosa giusta’ e farla subito. Personaggi antieroi, eterni ripetenti, animati da una dialettica senza sintesi, capaci così di parlare per ore e ore del Kahuna Big Burger hawaiano, di passi della bibbia (Ezechiele 25.17) e di miracoli, ma davvero preparati solo nel sapere cosa volesse dire davvero Madonna con la canzone ‘Like a virgin’. Questa solo una parte del mondo di Quentin Tarantino, il regista di quel capolavoro che è PULP FICTION, che il 27 marzo farà sessant’anni. C’è chi chiama Tarantino ‘Celluloide viva’, per la conoscenza maniacale del cinema, chi regista DJ, per la sua capacità di passare da un genere all’altro, chi filosofo della violenza, per il suo amore per il gore, lo splatter, e chi regista meta-storico, per la sua personalissima rivisitazione di periodi del passato come ha fatto, ad esempio, in BASTARDI SENZA GLORIA. Grande esperto di cinema d’autore e b-movie, ma non certo per il suo lavoro nel videonoleggio Manhattan Beach Video Archives a Los Angeles: “Non sono diventato un cinefilo perché lavoravo lì – ci tiene a sottolineare Tarantino -. È esattamente il contrario: mi hanno preso a lavorare in quel posto perché ero appassionato di cinema e sapevo tutto sull’argomento”. Negli anni Ottanta inizia a scrivere sceneggiature (UNA VITA AL MASSIMO, NATURAL BORN KILLERS e DAL TRAMONTO ALL’ALBA), per arrivare poi nel 1992 al suo esordio come regista con LE IENE (Palma d’oro a Cannes) e al primo Oscar, quello alla miglior sceneggiatura originale, andato, due anni dopo, a PULP FICTION. E questo sino al suo nono film da regista, C’ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD, dopo aver vinto un altro Oscar nel 2013 per la migliore sceneggiatura originale per DJANGO UNCHAINED. Tra le pieghe della vita di questo regista, sceneggiatore, attore, tante curiosità. Tra i registi preferiti, ad esempio, troviamo tanti italiani: Sergio Leone, Mario Bava, Fernando Di Leo, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Sergio Sollima, Enzo G. Castellari, Umberto Lenzi, Michele Soavi, Ruggero Deodato, Antonio Margheriti e Carlo Lizzani. Mentre sul fronte internazionale: Brian De Palma , John Woo, Roger Corman, Jean-Luc Godard, Martin Scorsese, William Friedkin, Jean-Pierre Melville e autori di nicchia come André De Toth, Monte Hellman e Jack Hill. Per quanto riguarda il presente c’è una lunga ombra sui suoi molti fan per la notizia che Tarantino andrà in pensione dopo il suo decimo film (una cosa annunciata da tempo). Lo farà davvero? Nessuno lo sa, ma quello che è certo è che avrebbe già scritto la sceneggiatura del suo prossimo film. Si tratta di THE MOVIE CRITIC e avrà al centro della storia una protagonista femminile. Una donna che si muoverà nella Los Angeles degli anni Settanta e potrebbe essere ispirata a Pauline Kael, influente critica nota per i suoi scontri con editori e filmmaker ed ex consulente della casa di distribuzione Paramount negli anni ’70, nonché critica pioniera del movimento cinematografico della New Hollywood. Una critica che avrebbe anche ispirato altri registi come Wes Anderson. Nessuno studio di produzione è ancora ufficialmente coinvolto nel progetto, anche se alcune trattative, secondo Hollywood Reporter, dovrebbero partire a breve e in prima linea potrebbe esserci Sony Pictures, che ha distribuito anche C’ERA UNA VOLTA HOLLYWOOD. L’anno scorso poi, Tarantino ha pubblicato una raccolta di saggi ispirati proprio al lavoro di Pauline Kael intitolato CINEMA SPECULATION. Un libro che, tra l’altro, il 7 aprile presenterà alla Libreria Mondadori Duomo di Milano e disponibile dal 21 marzo per La nave di Teseo. Inoltre, voci dicono che Tarantino ha in programma di girare quest’anno una serie tv in otto episodi che segnerebbe il suo primo lavoro sul piccolo schermo. Infine, una curiosità: nonostante sia amante di scene cruente come le teste spaccate dei nazisti in BASTARDI SENZA GLORIA, sembra che Tarantino sia stato segnato per sempre dal primo film che ha visto insieme al patrigno, ovvero BAMBI della Disney: “È un film traumatizzante – ha detto in un’intervista – , sono dovuto uscire dal cinema. Se avessi saputo che c’erano incendi, caos, morti, sarei stato preparato, invece non lo sapevo, c’era una confusione della miseria”. E c’è anche chi gli dà regione come il critico Richard Corliss del Time che ha inserito BAMBI nella classifica dei migliori horror della storia del cinema. (ANSA). GAL-CAS 2023-03-19 14:26 S0B QBXB SPE

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Pubblicità occulta in Rai, Agcom avvia il procedimento sanzionatorio per Sanremo

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A più di un mese dalla sua conclusione, il Festival di Sanremo non smette di far discutere. L’Autorità per le Comunicazioni ha deciso di avviare il procedimento sanzionatorio nei confronti della Rai per le ipotesi di pubblicità occulta, riscontrata in più di dodici casi, e per l’utilizzo di Instagram in particolare da parte di Amadeus e Chiara Ferragni. Viene archiviato, invece, a maggioranza l’episodio che ha coinvolto Rosa Chemical e Fedez, a differenza di quello che ha visto come protagonista Blanco sul quale si verificheranno eventuali violazioni della normativa. Le indiscrezioni che circolano ormai da alcune settimane sono dunque realtà e, se tutto dovesse andare come da previsioni, per la tv pubblica sono in arrivo pesanti sanzioni.

Per ognuno dei dodici casi di pubblicità occulta (ad esempio per Costa Crociere o per la Suzuki), non segnalati agli spettatori pur essendo regolati da contratti di sponsorizzazione, sono previste sanzioni da 10 mila a 250 mila euro. La tv pubblica potrà presentare le proprie controdeduzioni, ma – spiegano fonti che conoscono la pratica – sarà difficile per Viale Mazzini contestare la violazione. Diverso è il caso della promozione di Instagram, che potrebbe aver provocato anche un danno erariale per la Rai per l’assenza di una remunerazione prevista da un contratto.

La tv pubblica potrebbe contestare che non si sia trattato effettivamente di pubblicità, mentre l’Autorità potrebbe decidere di sanzionarla sia per la spinta specifica data al profilo di Amadeus, che, aperto sul palco grazie all’aiuto di Chiara Ferragni, ha conquistato ora oltre un milione di follower, sia per la promozione tout court della piattaforma. Sarà Rai Pubblicità, guidata da Gian Paolo Tagliavia, a rispondere per Viale Mazzini su questi aspetti. “Sono stati rilevati 12 potenziali casi di pubblicità occulta ed è probabile arrivare anche a delle multe”, ha precisato in un’intervista a Striscia La Notizia il commissario Massimiliano Capitanio.

Se l’avvio del procedimento sulla pubblicità non segnalata è stato approvato all’unanimità, si è invece deciso a maggioranza (con voto favorevole del presidente Lasorella e dei commissari Giacomelli e Giomi e voto contrario dei Commissari Aria e Capitanio) di ritenere infondata la richiesta di apertura di una istruttoria sanzionatoria per violazione delle norme sulla protezione dei minori sull’episodio di Rosa Chemical e Fedez, che hanno simulato un amplesso e si sono baciati sul palco.

In merito, infine, alla performance di Blanco, che ha distrutto i fiori sul palco dell’Ariston, con voto a favore dei commissari Aria, Capitanio, Giacomelli e Giomi e astensione del presidente Lasorella, sarà avviata un’istruttoria per valutare eventuali profili lesivi della dignità umana e l’incitamento alla violenza. Il procedimento Agcom potrebbe essere uno degli ultimi problemi della gestione dell’ad Carlo Fuortes, che dopo la presentazione del bilancio alla fine di aprile vedrà nuovamente la premier Giorgia Meloni per definire il suo futuro. Secondo voci sempre più insistenti, il suo posto verrà preso dal direttore di Radio Rai Roberto Sergio, affiancato dal dg Giampaolo Rossi, fino alla fine del mandato il prossimo anno.

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I doppiatori tornano al lavoro, stop allo sciopero

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Riprendono le trattative per il contratto e si ferma lo sciopero dei professionisti del doppiaggio, dopo tre settimane filate in cui hanno incrociato le braccia: i doppiatori e i datori di lavoro sono infatti tornati a sedersi al tavolo della trattativa per rinnovare il contratto collettivo, fermo da 15 anni. Il confronto è ripreso ieri all’Anica: è un primo inizio, la trattativa prosegue, ma i lavoratori restano comunque in stato di agitazione. Anzi, entrano formalmente in stato di agitazione anche i fonici del doppiaggio che si mobilitano per sostenere l’avvio del confronto per il rinnovo del contratto cineaudiovisivo. Da questa mattina, però, i lavoratori del comparto sono tornati al lavoro già dal primo turno e sono assicurate le prestazioni nei normali turni di doppiaggio, ad esclusione di quelli straordinari: quelli di mezzogiorno, i quarti turni, quelli di sabato e festivi. Lo sciopero di tre settimane ha inevitabilmente comportato ripercussioni sul doppiaggio di alcuni prodotti: ad esempio, i tre episodi finali di The Last of Us (su Sky) sono andati per ora in onda solo in versione originale.

Per attendere la versione in italiano del 7/o e dell’8/o episodio bisognerà aspettare il 27 marzo, mentre il finale di stagione (il 9/o episodio) doppiato, grazie alla fine dello sciopero, si potrà vedere già il 20 marzo. Dal 21 marzo, poi, riprenderanno anche gli incontri tra sindacati e parti datoriali che hanno già fissato anche un successivo appuntamento per il 29 marzo. Il primo incontro, intanto, ha già prodotto un rinnovato clima di confronto e una prima intesa di massima sulla questione nodale delle liberatorie. Ai lavoratori del doppiaggio non sarà più chiesto, spiegano i sindacati, di “cedere in modo indiscriminato tutti i diritti, ma si tornerà alla fase precedente, più protetta”. Le parti hanno infatti convenuto di mantenere inalterata la normativa riguardante le liberatorie già prevista nel contratto nazionale vigente del 2008, fino all’approvazione di un nuovo accordo. Lo stop allo sciopero è visto come un segnale di “buona volontà della categoria di arrivare a una soluzione condivisa che porti al rinnovo del loro contratto, fermo al 2008” dal M5s che ha depositato una interrogazione perché, dicono i parlamentari del Movimento della commissione Cultura alla Camera e al Senato, “è assurdo che il governo continui a tacere”. Il M5s, inoltre, sostiene “pienamente l’obiettivo di un contratto collettivo nazionale di lavoro unico per tutto il comparto dell’audiovisivo”.

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