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Napoli stanco e svogliato, due gol di Piatek e il Milan butta fuori gli azzurri anche dalla Coppa Italia

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Allan titolare dopo i giorni un po’ tribolati del calciomercato.  Allan farà reparto di centrocampo con Diawara, Zielinski e Fabian Ruiz, a supporto del tandem Milik-Insigne e a protezione della linea formata da Malcuit, Koulibaly, Maksimovic, Ghoulam. Meret prende il posto di Ospina in porta. Gattuso invece lancia dal primo minuto Piatek, che aveva debuttato per una manciata di minuti in campionato. Il tecnico conferma l’asse centrale del Milan ma cambia tutti gli esterni rispetto alla sfida di 3 giorni fa. Abate, Laxalt, Castillejo e Borini agiranno infatti sulle fasce. Musacchio e Romagnoli coppia in difesa davanti a Donnarumma, Kessie, Bakayoko e Paquetà agiranno in mezzo. C’è un  bel clima tra i calciatori mentre scendono in campo. Fa un po’ schifo invece il clima nella Curva del Milan dove a tre giorni di distanza dalla sfida di campionato risuonano nuovamente cori contro i napoletani. Sempre scanditi dalla Curva Sud rossonera.

Prima il coro “noi non siamo napoletani’, poi quello sui cani che scappano per la puzza e il colera, lo stesso coro urlato sabato sera dagli ultra’ del Milan e definito “insultante di matrice territoriale” dal giudice sportivo che oggi ha punito il club con un’ammenda di 15 mila euro. La partita è subito di marca Milan. Il Napoli tiene palla e attacca, il Milan agisce di rimessa, difende bene e riparte creando pericoli. Davanti c’è Piatek che è in serata ottima.

Passano 11 minuti e Piatek va in gol. Il Napoli prova a rimettersi in carreggiata, ma neanche il tempo di riprendersi in mano la partita che il Milano raddoppia sempre con Piatek. Lanciato da solo verso Meret, contrastato da Maksimovic e Koulibaly, il polacco si libera e matte a rete. Un gol bellissimo. Siamo solo al 27′. Finisce così il primo tempo. Il secondo tempo vede un Napoli in campo più in palla, esce Allan praticamente inesistente ed entra Ounas. Cambio anche con Mertens al posto di Diwara, non pervenuto. Ma il Napoli non riesce a sfondare. Lo score è sempre di 2 reti a 0 per il Milan. Il Napoli continua ad attaccare ma salvo qualche tiro da lontano, non accade mai nulla di rilevante per gli azzurri fino al 75′.

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Nobel per la fisica a Hopfield e Hinton, pionieri dell’IA

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Il Nobel per la Fisica 2024 è stato senza dubbio un riconoscimento alle ricerche che hanno aperto la strada alla realizzazione dell’Intelligenza Artificiale, che ormai è sempre più presente nella vita quotidiana così come in moltissimi campi della ricerca. L’americano John Hopfield e Geoffrey Hinton, nato in Gran Bretagna e naturalizzato canadese, sono riusciti a far dialogare fisica, matematica, biologia e psicologia come nessuno aveva mai fatto prima in modo così efficace e il risultato delle loro ricerche, condotte in modo indipendente, sono state le prime reti neurali artificiali. Queste imitazioni del modo in cui funziona il cervello umano hanno aperto la strada a una rivoluzione ancora in corso, che entusiasma alcuni e preoccupa altri, ma che sicuramente richiede regole e strumenti per controllare queste nuove possibilità.

Tutto è iniziato circa 40 anni fa, con le ricerche di Hopfield. Nato a Chicago 91 anni fa, Hopfield ha concluso la sua lunga carriera all’Università di Princeton ed è stato il primo a utilizzare gli strumenti della fisica per imitare il funzionamento del cervello, ma non solo: il suo lavoro scientifico segnato dal continuo passaggio dalla fisica alla biologia lo ha portato all’inizio degli anni ’80 a riconoscere le potenzialità delle reti neurali artificiali: simulazioni nelle quali i neuroni sono imitati da nodi ai quali vengono assegnati valori diversi e le loro connessioni, le sinapsi, sono rappresentate da connessioni tra i nodi che possono essere rese più forti o più deboli.

Di qui l’idea di poter addestrare le reti neurali artificiali, diventate la base dell’apprendimento automatico. Geoffrey Hinton, 77 anni, ha condotto le sue ricerche fra Gran Bretagna, Stati Uniti e infine in Canada dopo avere lasciato Google, alla continua ricerca della possibilità di lavorare in modo indipendente. Si devono a lui, nella seconda metà degli anni ’80, gli algoritmi che hanno permesso di utilizzare le reti neurali al meglio, aprendo definitivamente la strada all’apprendimento automatico. Grazie alle ricerche condotte da Hopfield e Hinton si è passati quindi dai tradizionali programmi per i computer, basati su descrizioni chiare e puntuali per generare risultati, all’apprendimento automatico, nel quale il computer apprende per mezzo di esempi e su questa base riesce ad affrontare problemi troppo vaghi e complessi per essere gestiti con istruzioni puntuali. Un esempio è l’interpretazione di un’immagine per identificare gli oggetti in essa contenuti. Entusiasmo e sorpresa sono state le reazioni con cui la comunità scientifica ha accolto questo Nobel.

“Un premio per le scoperte rivoluzionarie e lo sviluppo delle reti neurali artificiali che costituiscono le pietre miliari dell’IA è una garanzia”, ha commentato Giorgio Parisi, premiato nel 2021 con il Nobel per Fisica.”Penso che il premio Nobel per la fisica – prosegue – dovrebbe continuare a diffondersi in più regioni della conoscenza: la fisica sta diventando sempre più ampia e contiene molte aree di conoscenza che in passato non esistevano o non facevano parte della fisica”. Entusiasta anche il commento di molti ricercatori dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, che hanno rilevato l’importanza dell’apprendimento automatico in molti capi di ricerca, soprattutto quelli relativi ai grandi progetti internazionali che producono enormi quantità di dati, come quelli condotti al Cern di Ginevra, quelli sulla ricerca delle onde gravitazionali, ma diventa sempre più importante anche l’utilizzo nella fisica medica, in particolare alla diagnostica per immagini.

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Esteri

Troupe Tg3 aggredita in Libano, autista muore d’infarto

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Una troupe del Tg3 è stata aggredita verbalmente e a spintoni nel mezzo di un villaggio del Libano da poco bombardato. Gli aggressori non avevano insegne, non erano armati, ma la paura fa presto a salire in zona di guerra e, prima che venisse alla luce che si trattava solo di uno sfogo disperato, l’autista libanese Ahmad Akil Hamzeh si è accasciato a terra, stroncato da un infarto.

Per l’inviata Lucia Goracci, l’operatore Marco Nicois e la fixer Kinda Mahaluf, rimasti incolumi, sono stati minuti da incubo, con il fiato sospeso anche ai piani alti della Rai. Tutto è cominciato questa mattina intorno alle 9 nella città di Jiyeh, a metà strada tra Beirut e Sidone. Nel diluvio di fuoco che si sta abbattendo sul Libano, un bombardamento ha colpito e abbattuto giorni fa alcune case, le serre e gli orti.

Il Tg3 vuole documentare, a distanza di sicurezza e tutti i permessi necessari, l’avanzata israeliana. In tutte le zone costiere l’Idf ha diramato un’allerta e i residenti, in gran parte pescatori, si allontanano con le loro cose. Qualcuno cerca di risistemare le serre di ortaggi abbattute dai caccia, altri riassestano una facciata.

L’inviata fa qualche domanda a un’anziana di passaggio. E’ in quel momento che un gruppo di persone si avvicina alla troupe con fare aggressivo, gridando parole confuse. Nell’immediato scatta la paura di avere a che fare con bande armate dai connotati politici: la troupe si rifugia in macchina mentre uno degli aggressori, trattenuto da alcune persone e aizzato da altre, tenta di rompere la telecamera con un sasso attraverso il finestrino. Ahmad è un autista esperto, di solida fede sciita, sa controllare i nervi: mette in moto e si dirige verso Beirut, inseguito dall’aggressore in sella a uno scooter.

A un certo punto, forse per ricondurlo alla ragione o accusando già un malore, Ahmad si ferma ad una stazione di servizio. Scende, parla con l’uomo che gli prende le chiavi e poi, rabbonito, le restituisce. Ma, sopraffatto da una cardiopatia già accertata e dalla paura di quegli istanti, l’autista si accascia a terra, tra lo sconforto dei suoi compagni di viaggio. A chiamare l’ambulanza, ha raccontato Lucia Goracci, è stato lo stesso aggressore, poi dileguatosi mentre sul posto si raccoglievano un po’ di persone che hanno tentato invano di soccorrere Ahmad.

“Hezbollah non c’entra nulla – ha precisato ancora Goracci raggiunta telefonicamente -, è stato uno sfogo senza alcun risvolto politico, frutto della tensione diffusa tra la popolazione delle aree sotto attacco”. Si è trattato, ha confermato riferendo parole della fixer Kinda Mahaluf, di un gesto di collera da parte dei familiari di due donne uccise nei raid, che solo casualmente ha trovato sfogo nell’aggressione alla troupe Rai. “Tutto si è svolto nel giro di 15-20 minuti”, ha proseguito l’inviata, tra il dolore e la commozione per la morte del compagno di lavoro. Ancora in ospedale, in attesa del figlio di Ahmad, Goracci ne ha ricordato la “profondità e grande dolcezza”.

La Rai ha espresso “condanna e sdegno” per l’aggressione e “vicinanza e sostegno” alla famiglia di Ahmad, in forza alla Rai da molti anni a fianco degli inviati di guerra. Dai politici sono arrivate manifestazioni di solidarietà bipartisan, a partire dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha parlato di “un inaccettabile attacco alla libertà di informazione”, fino a Elly Schlein e Giuseppe Conte. Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha ringraziato “chi è impegnato a fare informazione in teatri di crisi, realizzando, a costo del rischio personale, un servizio prezioso e fondamentale”. “L’impegno dei giornalisti va sempre difeso – ha ricordato da parte sua il ministro degli Esteri Antonio Tajani – anche in luoghi di conflitto. Il diritto all’informazione è un cardine delle democrazie”.

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Economia

Statali, smart working più facile per i neoassunti

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Restano ampie le distanze tra Aran e sindacati sul fronte degli aumenti salariali nella trattativa per il rinnovo del contratto delle Funzioni centrali mentre passi avanti sono stati fatti sullo smart working. Si prevede la è possibilità di inserire nella contrattazione integrativa una semplificazione per l’accesso al lavoro agile dei neo assunti. Una misura che punta a rendere più appetibile l’impiego pubblico, soprattutto nelle grandi città del Nord, a fronte dell’alto costo della vita. La trattiva riprenderà il 28 ottobre con l’obiettivo di affrontare il tema delle risorse per il rinnovo. Su questo tema i sindacati sono in allarme e l’Usb ha deciso di abbandonare il tavolo del confronto e proclamare uno sciopero per il 31 ottobre.

I sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno invece già fissato una manifestazione per sabato 18 ottobre a sostegno del rinnovo del contratto per il recupero del potere d’acquisto rispetto all’inflazione e per un piano straordinario di assunzioni. Al momento la bozza presentata prevede aumenti sulla retribuzione tabellare tra i 110,40 euro mensili a regime per gli operatori e i 193,90 euro per le elevate professionalità pari a circa il 7,2% degli stipendi. Ma questo, lamentano i sindacati, significa programmare la riduzione dei salari dato che nel triennio 2022-2024 i prezzi sono saliti di circa il 15%. E’ stato previsto all’interno delle aree, a livello della contrattazione di sede, che il negoziato consenta di stabilire dei differenziali stipendiali da attribuire, “segnando, dice la Uil, un indubbio passo in avanti” ma comunque questo non basterà a colmare il gap. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, pur dispiaciuto per l’abbandono del tavolo da parte dell’Usb, si è detto fiducioso sulla possibilità che si arrivi a un accordo entro il 2024, ultimo anno di vigenza del contratto.

“La trattativa per il rinnovo del contratto – dice il segretario nazionale Fp-Cgil Florindo Oliviero – rischia di finire su un binario morto se il Ministro per la PA e il governo non si decidono a mettere a disposizione le risorse necessarie per garantire l’adeguamento dei salari all’inflazione. Siamo sempre fermi al punto che lo stipendio di un funzionario, nel triennio 2022/2024 ha avuto una svalutazione da inflazione pari a 290 euro e il recupero proposto dall’Aran si ferma a 141 euro. Basta parlare del governo che fa i contratti in tempi più rapidi dei precedenti. I contratti si fanno quando sono dignitosi e questo non lo sarebbe”. “Per noi elemento dirimente per la sottoscrizione – afferma il numero uno della Uilpa, Sandro Colombi – è la disponibilità di nuove risorse economiche.

Responsabilmente, continueremo la trattativa in Aran fino all’ultimo giorno possibile. Ma nel frattempo scenderemo in piazza il 19 ottobre per l’ennesimo grido d’allarme sullo stato di salute dei servizi pubblici e per risvegliare le coscienze di chi ci governa affinché provveda a investimenti degni di questo nome a favore delle Funzioni Centrali”. Nel contratto oltre alla parte salariale resta centrale il tema dello smart working che in molte realtà può essere determinante per il candidato che ha vinto il concorso nella decisione di accettare o meno il posto di lavoro. “Nella definizione del contratto integrativo – si legge nella proposta presentata ai sindacati – le parti valuteranno l’adozione di strumenti volti a favorire l’inserimento del personale neoassunto quali, ad esempio, politiche di welfare e/o accesso al lavoro a distanza”.

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