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Cronache

Napoli, sequestro preventivo per La Santissima Hub dopo una serata senza licenze

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A pochi mesi dalla riapertura, l’ex ospedale militare, oggi noto come La Santissima Hub, si trova nuovamente al centro di un provvedimento di chiusura. Il sequestro preventivo di alcune sale dell’edificio, avvenuto nella giornata di ieri, è scattato dopo che domenica sera si è svolto un evento musicale senza le necessarie autorizzazioni.

Disagi nel quartiere e intervento delle forze dell’ordine

La serata organizzata dall’agenzia Post Office, attiva nel settore degli eventi, ha provocato una situazione caotica nella zona di Vico Trinità delle Monache, ai Quartieri Spagnoli. Centinaia di giovani si sono accalcati nei pressi dell’ingresso dell’edificio, causando disagi alla viabilità e rendendo difficile la gestione del traffico da parte delle forze dell’ordine. L’evento, previsto dalle 17 a mezzanotte, ha visto un afflusso di persone ben oltre il previsto, con code che hanno paralizzato l’area. La situazione è degenerata al punto che la polizia ha dovuto interrompere la serata e disperdere i presenti.

Le irregolarità riscontrate nel verbale della polizia municipale

Le autorità hanno riscontrato diverse irregolarità, tra cui l’assenza delle licenze necessarie per l’organizzazione di eventi danzanti. Nel verbale della polizia municipale si legge che, nonostante fosse stata presentata una segnalazione certificata di inizio attività (Scia) presso l’ufficio Suap del Comune di Napoli, l’evento non aveva ottenuto la prescritta licenza per gli spettacoli danzanti prevista dal Tulps (articoli 68 e 80).

Un ulteriore motivo di preoccupazione per le autorità è stato l’allestimento della discoteca in un’area con condizioni di sicurezza precarie. L’evento si svolgeva in un piano accessibile attraverso un ingresso condiviso con un cantiere, privo di indicazioni sulle vie di fuga e sui pericoli connessi. Gli agenti, con il supporto della protezione civile e dei vigili del fuoco, hanno interrotto la serata e accompagnato i partecipanti all’uscita prima di sottoporre la sala da ballo e l’area del cantiere a sequestro preventivo.

Un colpo alla rinascita culturale dell’ex ospedale militare

La chiusura temporanea rappresenta un duro colpo per La Santissima Hub, un progetto che aveva ricevuto apprezzamenti per la sua offerta culturale e artistica. Nei mesi scorsi, lo spazio aveva ospitato mostre ed eventi come Art Days e il Mercato Meraviglia, contribuendo alla valorizzazione del quartiere. Tuttavia, la vicenda solleva interrogativi sulla gestione degli eventi e sul rispetto delle normative di sicurezza.

La difesa dei concessionari: “Noi estranei ai fatti”

A prendere posizione sulla vicenda è Urban Value, la società promotrice del consorzio che gestisce La Santissima Hub. Secondo i concessionari, la responsabilità dell’evento è interamente da attribuire agli organizzatori della serata. Il consorzio si limita a stipulare contratti di affitto degli spazi e non avrebbe alcun legame con la gestione operativa degli eventi temporanei. Per questo motivo, La Santissima non sarebbe destinataria del verbale di sequestro.

Questa mattina i concessionari saranno sul posto per avviare le procedure necessarie a ottenere il dissequestro e riaprire le sale chiuse. La speranza è che l’incidente non pregiudichi il percorso di rilancio culturale dell’ex ospedale militare, ma solleva l’esigenza di una maggiore attenzione nella regolamentazione degli eventi organizzati al suo interno.

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Camorra hi-tech: usavano cellulari russi criptati per sfuggire alle intercettazioni

Otto arresti tra i clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli. Dalle indagini della DDA di Napoli emerge l’uso di telefoni “militari” di marca russa Aquarius.

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Per comunicare senza essere intercettati dalla magistratura e dalle forze dell’ordine, i clan della camorra si affidavano a cellulari russi criptati, dotati di un sistema di sicurezza di livello militare. È quanto emerge dall’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha portato all’arresto di otto presunti affiliati ai clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli.

A raccontarlo è Vincenzo Iuorio, ex appartenente al gruppo “Don Guanella” del clan Licciardi, ora collaboratore di giustizia. Iuorio ha spiegato agli inquirenti il funzionamento dei telefoni usati dagli affiliati: «Avevamo i telefoni criptati, intendo dire i telefoni di marca Aquarius, con cui puoi comunicare con una certa tranquillità… li usavamo solo per i messaggi».

Un sistema progettato per eludere controlli e sequestri

Secondo quanto riferito dal pentito, questi dispositivi non montano sistemi operativi tradizionali, ma piattaforme modificate per impedire l’accesso anche in caso di sequestro da parte delle forze dell’ordine: «Erano abbastanza sicuri – spiega – perché dotati di codice. Se li sequestrano e non hai il codice, con vari tentativi li rendi inutilizzabili».

I telefoni venivano utilizzati esclusivamente per la messaggistica criptata, evitando così qualsiasi tracciamento vocale. Inoltre, per aumentare l’anonimato, ogni affiliato si identificava tramite alias. Il boss Gennaro Sautto, ad esempio, era noto nei messaggi come “Messi”.

Tecnologia e narcotraffico: legami con reti internazionali

L’approvvigionamento di questi telefoni russi – verosimilmente modelli Aquarius progettati per la comunicazione sicura – avveniva grazie ai contatti con trafficanti di droga, dimostrando ancora una volta l’interconnessione tra camorra e mercati criminali internazionali.

L’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Napoli ha evidenziato come le organizzazioni mafiose siano sempre più orientate a strategie di difesa tecnologica avanzata, capaci di complicare non poco l’attività investigativa, specialmente in ambito di criminalità organizzata e traffici illeciti.

(L’immagine in evidenza è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale ed ha solo scopi illustrativi)

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Campi Flegrei, lieve calo del sollevamento del suolo. Aprile regala una tregua dalle scosse

Quarantasei micro-terremoti nell’ultima settimana, emissioni di CO₂ stabili e nessun picco di attività vulcanica: il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano traccia un quadro stabile ma sotto osservazione.

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Dopo un marzo segnato da un’intensa attività sismica, il mese di aprile sta offrendo una tregua ai Campi Flegrei. Nella settimana tra il 14 e il 20 aprile, l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ha registrato 46 eventi sismici con magnitudo superiore a zero ma mai oltre 1.8, tutti classificati come micro-terremoti. Un dato che, sebbene da monitorare, appare confortante dopo i 659 eventi sismici di marzo, tra cui un sisma di magnitudo 4.6.

Sollevamento del suolo: rallenta la velocità

Uno degli indicatori più osservati nell’area flegrea è il sollevamento del suolo, segnale importante per valutare la dinamica del vulcano. Secondo l’Ingv, la velocità media mensile di sollevamento si è assestata sui 25 millimetri, in lieve diminuzione rispetto alle settimane precedenti.

Pisciarelli: temperatura stabile e flussi di gas costanti

Dal punto di vista geochimico, il quadro resta stabile. La temperatura della fumarola secondaria di Pisciarelli, uno dei punti più sensibili dell’area vulcanica, ha mostrato un valore medio settimanale di circa 96°C, con lievi variazioni solo durante le piogge. Nessuna anomalia è stata registrata nei flussi di anidride carbonica (CO₂) dal suolo, che rimangono elevati ma costanti, attestandosi intorno alle 5.000 tonnellate al giorno.

Trend pluriennale confermato

Nell’area nord-orientale della Solfatara, dove la stazione di monitoraggio Flxov8 registra in continuo i flussi di gas, non si segnalano variazioni significative rispetto ai trend già noti degli ultimi anni. Questo significa che, pur rimanendo su valori alti, i parametri monitorati non evidenziano nuove accelerazioni nel processo di degassamento.

Il confronto con marzo

Il confronto con il mese di marzo rende evidente la tregua di aprile. Dei 659 terremoti registrati il mese scorso, la maggior parte (l’89,2%) ha avuto una magnitudo inferiore a 1.0 o non determinabile. Solo quattro eventi hanno superato magnitudo 3.0, e uno solo ha raggiunto 4.6, causando allarme nella popolazione e disagi alle strutture del territorio.

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Campi Flegrei, Pasqua nera per il turismo: disdette al 30% dopo le scosse di marzo

Federalberghi: “La peggiore Pasqua degli ultimi 30 anni”. Il bradisismo continua a colpire turismo e commercio.

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Ciò che si temeva è puntualmente accaduto: le scosse di bradisismo che da mesi interessano i Campi Flegrei hanno avuto un impatto devastante sul settore turistico. Il 30% delle prenotazioni alberghiere per il periodo pasquale è stato cancellato dopo la forte scossa del 13 marzo, e solo una piccola parte — meno del 5% — è stata recuperata.

A lanciare l’allarme è Roberto Laringe, presidente di Federalberghi Campi Flegrei, che non usa giri di parole: «È stata la Pasqua peggiore degli ultimi 30 anni. Le disdette sono state tante, e l’occupazione delle camere è calata del 25% rispetto allo scorso anno».

Le disdette colpiscono il turismo italiano, reggono gli stranieri

Il danno è stato soprattutto sul fronte del turismo interno: «Le disdette hanno riguardato principalmente il mercato italiano», spiega Laringe. I turisti stranieri, invece, sembrano meno impressionati dai fenomeni sismici: «Il mercato americano, ad esempio, continua a crescere». Tuttavia, la situazione resta fragile: «Nei periodi di tregua il mercato si riprende, ma basta una scossa a riazzerare tutto».

Qualche timido segnale positivo arriva dalle prenotazioni per il ponte del primo maggio e i prossimi weekend di primavera, che potrebbero salvare parzialmente la stagione. «Si spera nel last minute», ammette Laringe.

Pozzuoli in crisi, allarme anche per il commercio

Non solo turismo: anche il commercio, soprattutto a Pozzuoli, accusa il colpo. Il sindaco Luigi Manzoni ha riconosciuto le difficoltà, parlando di una “crisi atavica accentuata dal bradisismo”. Nei prossimi mesi sarà presentato un piano di mobilità urbana per favorire la ripresa, ma i commercianti chiedono interventi concreti e immediati.

«Serve una strategia di comunicazione efficace, progetti, eventi» — incalza Nicola Scamardella, presidente di Confcommercio Pozzuoli — «non solo per reagire al bradisismo, ma per affrontare la mancanza di programmazione che ci penalizza da anni».

L’appello degli operatori: “Servono campagne di comunicazione”

Nonostante l’impegno annunciato dal ministro del Turismo Daniela Santanché, che il 2 aprile ha incontrato gli imprenditori del territorio, «non si sono ancora viste vere campagne di comunicazione dedicate ai Campi Flegrei», denunciano gli operatori.

La strategia promessa prevedeva misure di sostegno alle imprese e promozione del territorio per contrastare gli allarmismi eccessivi. Ma per ora, ogni scossa porta con sé nuove disdette e ulteriori defezioni.

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