Sassuolo – Napoli termina 3-3. Una vittoria buttata alle ortiche quella degli azzurri con la squadra emiliana. Il Napoli già festeggiava la vittoria dopo il penalty siglato da Insigne al 90’ quando Manolas, con un fallo inutile, determinava al 93’ un altro rigore per gli avversari con conseguente pareggio finale.
Azzurri sulla carta superiori ma spesso in affanno contro un avversario generoso e volenteroso anche se reduce da una sola vittoria nelle ultime 7 gare. Il Napoli in campo a Reggio Emilia spera in un risultato positivo in vista di un piazzamento a fine stagione in zona Champions. Sotto la supervisione del presidente De Laurentiis, presente nella tribuna del Mapei Stadium, l’allenatore Rino Gattuso schiera i suoi uomini con il 4-2-3-1: Meret tra i pali e in divisa di colore verde acceso – per obbedire ad un desiderio dettato pare dalla scaramanzia (con l’ok della terna arbitrale, visto che il Sassuolo è in nero-verde) – Di Lorenzo e Hysaj terzini; Rrahmani e Maksimovic in difesa, Fabian e Demme a centrocampo, Politano, Zielinski e Insigne alle spalle di Mertens.
Inizio più a favore dei padroni di casa, che appaiono più sicuri e intraprendenti. L’approccio degli azzurri non è dei migliori, troppo chiusi nella propria metà campo. Nelle retrovie si avverte la mancanza di Koulibaly, squalificato. Al 14’ una bella discesa di Berardi non viene finalizzata grazie a Meret che devia di piede. La prima azione pericolosa per il Napoli al 20’ con Insigne che tira da fuori area e trova la deviazione di testa di Ferrari. Dopo un minuto, sugli sviluppi del calcio d’angolo il capitano è protagonista di una giocata magistrale: il suo tiro a giro si insacca alla sinistra di Consigli ma il controllo Var nega la gioia al Napoli per una posizione di fuorigioco (millimetrico) dello stesso calciatore azzurro.
Il Napoli dovrebbe prendere coraggio da questo episodio per costruire con maggiore convinzione in attacco, ma come spesso accade, è nel momento migliore a subire la marcatura e fa tutto da solo. Su punizione di Berardi al 33’, Maksimovic svetta e fa autogol nella sua porta. La reazione del Napoli stavolta però è immediata: al 37′ Zielinski libero dal limite si aggiusta la palla e con precisione insacca per l’1-1. Non è finita: in seguito ad un’azione efficace dei neroverdi sulla sinistra Caputo cade in area dopo un contatto con Hysai. Rigore per il Sassuolo che Berardi al 45’ segna per il 2-1. Termina così il primo tempo, con il Sassuolo in vantaggio. Al 56’ sulla testa di Maksimovic la palla per il pari: su cross morbido di Mertens il serbo tocca di testa ma la palla finisce alta oltre la traversa della traversa (paradossale il suo autogol invece su analoga azione nel primo tempo…).
Al 60′ nuovo rischio per il Napoli: Djuricic, su un rimpallo, da due passi tira centrale e Meret respinge. Al 66’ entra Elmas per Mertens. Al 69’ ancora tiro dalla distanza di Berardi che di sinistro coglie la traversa. Si salva il Napoli anche al 70’ con Caputo che colpisce il palo. Il Sassuolo prova a chiudere la partita ma non ci riesce nonostante i tanti tentativi.
Al 72’ Insigne costruisce l’azione del pareggio: pennella un pallone in mezzo per Di Lorenzo che da pochi passi mette dentro. Al 73′ doppio cambio per il Napoli: escono Demme ed Hysaj, dentro Bakayoko e Ghoulam. E su uno svarione in difesa del Sassuolo al 76’, gli azzurri potrebbero segnare ancora ma Fabian, solo e da pochi passi spara su Consigli che para.
All’ 83’ nel Napoli escono Maksimovic e Fabian, entrano Manolas (reduce da un lungo infortunio) e Lobotka.
All’ 89′ occasionissima per il Napoli. Insigne per Di Lorenzo, che rientra sul mancino e subisce un colpo da Haraslin: è calcio di rigore. Lorenzo con freddezza trasforma per il vantaggio azzurro. E quando tutto sembrava fatto al 94’ Manolas da poco entrato stende Haraslin da posizione defilata: per Marini è penalty anche questo, il terzo della giornata. Caputo batte Meret per il 3-3 finale.
Jannik Sinner conquista l’accesso alla sua terza semifinale al Master 1000 di Miami e continua a far sognare i non pochi tifosi italiani presenti all’Hard Rock Stadium della città della Florida. Il campione di Sesto Pusteria sembra aver recuperato la forma migliore. Ai quarti ha battuto in due set il ceco Tomas Machac per 6-4 6-2 in poco più di un’ora e mezza di gioco nel corso del quale la sua prestazione è stata in continuo crescendo. Tutto, quindi, lascia ben sperare in vista del prossimo turno: Sinner affronterà il vincente dell’altro quarto tra il cileno Nicolas Jarry ed il russo Daniil Medvedev.
“Non è stata una partita semplice ma ho giocato bene i punti importanti”, ha commentato l’altoatesino a fine partita. “Giocare un torneo dopo l’altro non mi sta dando problemi: fisicamente mi sento bene – ha aggiunto – Si tratta di competere quindi ci si allena duramente per essere in condizione di farlo. Questo per me è un torneo speciale perché ho raggiunto qui la mia prima finale ‘1000’ e quindi sono contento di essere di nuovo in semifinale”. I numeri dimostrano che la continuità è una delle caratteristiche principali del “barone rosso”: settima semifinale in carriera in un Master 1000 e soprattutto quarta semifinale raggiunta nei quattro tornei finora disputati dall’inizio dell’anno.
Ventesima vittoria negli ultimi 21 incontri: unica sconfitta quella con Carlos Alcaraz ad Indian Wells. Sul cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium in Florida, Sinner ha sofferto soltanto nei primi giochi contro il ceco Machac, n.60 del ranking, “vendicando” così l’eliminazione di Matteo Arnaldi agli ottavi. Jannik parte subito forte: break al primo game del primo set. Ma il ceco a sorpresa mette a segno il contro-break grazie a due grandi risposte. Partita equilibrata fino a quanto, al settimo game, Machac sotto pressione commette due errori che consegnano il break all’azzurro. Da quel momento Jannik sale in cattedra e, di fatto, non c’è più gara.
Sinner appare soffrire meno l”umidità della Florida e riesce a mettere a segno anche qualche colpo spettacolare che infiammo il pubblico sugli spalti della “casa” dei Miami Dolphins di football. Nel secondo set Sinner appare spietato e porta a casa il match rapidamente. Venerdì nuovamente in campo. Potrebbe affrontare Daniil Medvedev, n.4 del ranking, che lo scorso anno a Miami lo ha battuto in finale. Il russo cercherebbe il riscatto dopo la sconfitta in finale all’Australian Open. Da non sottovalutare però il cileno Nicolas Jarry, n.23 Atp, che nell’unico precedente del 2019 ha battuto il 18enne Sinner. Ma da allora sono ormai passate ere tennistiche.
Non ha interrotto la partita Inter-Napoli per l’offesa subita per “tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match, e confidando che il mio atteggiamento sarebbe stato rispettato e preso, forse, ad esempio. Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire”.
Lo afferma Juan Jesus, sul sito ufficiale del Napoli, dopo la decisione del giudice sportivo di non infliggere alcuna pena ad Acerbi. Il 32nne brasiliano, che gioca in serie A dal gennaio 2012 acquistato dall’Inter, ha sottolineato oggi di non sentirsi “in alcun modo tutelato da questa decisione che si affanna tra il dover ammettere che ‘è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa’ e il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e ‘in buona fede’ avrei percepito. Non capisco, davvero, in che modo la frase ‘vai via nero, sei solo un negro…’ possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria.
Non comprendo, infatti, perché mai agitarsi tanto quella sera se davvero fosse stata una ‘semplice offesa’ rispetto alla quale lo stesso Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi, l’arbitro ha ritenuto di dover informare la var, la partita è stata interrotta per oltre un minuto ed i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare. Non riesco a spiegarmi perché mai, solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto”. “Non mi aspettavo un finale di questo genere che temo, ma spero di sbagliarmi – conclude – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti. Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente”.
A sorpresa c’erano anche Geolier e Luchè alla presentazione della nuova maglia del Napoli, con la mappa stilizzata dei porti toccati dalle navi da crociera MSC, una maglia che stavolta non ha più la frase contro il razzismo, una decisione legata a quanto accaduto contro l’Inter a Milano, quando Juan Jesus si è rivolto all’arbitro per le frasi rivoltegli da Acerbi. Una brutta vicenda che ha portato il procuratore sportivo a decidere per l’ “assoluzione” del difensore interista per ‘mancanza di prove’. Il Napoli ha reagito e, giudicando inutili e prese di posizione contro il razzismo perchè solo teoriche non suffragate da fatti, ha deciso di non partecipare ad iniziative ritenute solo di facciata.
Ma dicevamo della sorpresa Geolier che ha spiegato che “la nostra non è solo una maglia, rappresenta un popolo. E una bandiera”. poi ha aggiunto di indossare spesso la maglia della sua squadra del cuore ai concerti, un modo per sentirsi sempre a casa.
SSC Napoli ed MSC Crociere, Main Partner del Club Campione d’Italia, dice la società sul suo sito, sono lieti di presentare la speciale “Everywhere Jersey”. Dopo la celebrazione delle maglie Home e Away avvenuta lo scorso luglio a bordo della nave MSC World Europa, il Club partenopeo suggella ulteriormente il suo storico legame con il leader internazionale del settore delle crociere dedicando la quinta divisa stagionale al tema del mare.
Il concept di questa limited edition, infatti si spiega, appare come una mappa stilizzata dei porti più iconici cui la flotta MSC attracca: Dubai, Copenaghen e Miami si connettono in un unico grande flusso marittimo a Napoli, colorato crocevia di un mondo dalle diverse nazionalità tutte affacciate sullo stesso mare. La maglia è stata realizzata dalla Graphic Designer Valentina De Laurentiis ed è stata presentata a Villa D’Angelo.
A completare il disegno è la Rosa dei Venti, strumento prediletto dai navigatori, riferimento assoluto per tutti coloro che considerano il viaggio la loro unica vera meta, pronti a raggiungere nuovi orizzonti: nulla di più indicato per raccontare la partnership tra SSC Napoli ed MSC Crociere, capaci da sempre di veicolare la passione di milioni di persone su tutti i Continenti.
“La presentazione della quinta e ultima maglia gara della stagione 23/24 chiude il cerchio iniziato a bordo della MSC World Europa a luglio, dice Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer SSC Napoli. Il nostro viaggio è partito da Napoli con le prime due maglie della collezione, per poi continuare in Nuova Zelanda con la terza maglia ispirata alla cultura Maori per tornare su Napoli grazie al kit Halloween che ha celebrato l’antica storia del Cimitero delle Fontanelle. Oggi lanciamo in tutto il mondo la nostra “Everywhere Jersey” che rappresenta la perfetta fusione con il nostro Main Partner MSC, portando sulla nostra maglia la rosa dei venti -simbolo per eccellenza della navigazione e i quattro porti principali raggiunti dalle navi MSC in tutto il mondo. Un viaggio in compagnia di un Partner di eccellenza che siamo certi durerà ancora tanto tempo”.
Soddisfatto anche Leonardo Massa, Vice President Southern Europe di MSC Crociere: “Il 2024 di MSC Crociere è un ’viaggio verso la Bellezza’ a bordo di navi che hanno un profondo rispetto per l’oceano, il pianeta e l’ambiente. Anche questa maglia rappresenta la bellezza che, attraverso le destinazioni più iconiche della Compagnia, porta con sé lo spirito del viaggiatore che vede in ogni porto non solo un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza. Siamo molto contenti di avere una maglia dedicata che incarna appieno questo nostro spirito avventuriero e che interpreta con stile il legame che abbiamo con la città di Napoli e il suo club, icona di una bellezza estetica unica capace di incantare il mondo del calcio”.