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Napoli, Politano verso il rientro con il Psv. Lobotka out un mese, Conte prepara il turnover per Torino

Politano recupera e punta al Psv, ma Lobotka starà fermo un mese. Conte prepara il turnover per il match di Torino e studia nuove soluzioni tattiche in vista del tour de force tra campionato e Champions.

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Buone notizie per il Napoli e per Antonio Conte: Matteo Politano potrebbe tornare già disponibile per la trasferta di Torino, anche se il tecnico azzurro valuterà con prudenza il suo impiego. Più probabile un ritorno tra i titolari nella sfida di Champions League a Eindhoven contro il Psv, un match che può valere il passaggio agli ottavi.

La lesione distrattiva al gluteo destro rimediata dall’attaccante non desta particolari preoccupazioni, ma serviranno ancora alcuni giorni di riposo e riatletizzazione prima di rivederlo in campo.

Diversa la situazione di Stanislav Lobotka: gli esami a Pineta Grande hanno confermato la lesione distrattiva all’adduttore della coscia destra diagnosticata a Bratislava. Il centrocampista slovacco dovrà restare fermo per circa 30 giorni, con rientro previsto per la terza giornata di Champions contro l’Eintracht Francoforte.

L’età pesa: la rosa azzurra è la più anziana d’Europa

Conte dovrà fare i conti anche con un dato anagrafico non irrilevante: Politano ha 32 anni e Lobotka ne compirà 31 a novembre.
Come evidenziato dal Mattino, il Napoli è la squadra con l’età media più alta non solo della Serie A ma anche del calcio europeo. Un elemento che impone cautela nella gestione degli infortuni e nella programmazione del turnover.

Conte prepara il tour de force

Dopo la sosta, il Napoli dovrà affrontare un calendario fitto: campionato e Champions ogni tre giorni, senza pause.
Per questo Conte vuole il gruppo al completo e intende ruotare gli uomini. A Torino, sabato pomeriggio, sono attese novità nella formazione, con spazio a chi ha giocato meno come Lang e Lucca.

Senza Lobotka, gli occhi saranno su Billy Gilmour, ma non è escluso che Conte cambi modulo: dal 4-1-4-1 si potrebbe tornare al 4-3-3 o al 4-2-3-1, viste le assenze di De Bruyne e McTominay, entrambi a rischio per il sovraccarico di impegni (sette partite in 22 giorni).

Anguissa, Rrhamani e il lavoro a Castel Volturno

Frank Anguissa, impegnato con il Camerun, ha giocato solo 15 minuti contro Mauritius per evitare affaticamenti. Dovrà affrontare l’Angola e tornerà in Italia il 14 ottobre.
Dubbi restano invece su Amir Rrhamani, che prosegue il lavoro personalizzato in attesa del via libera per tornare ad allenarsi con il gruppo.

In casa Napoli, intanto, Conte non concede pause: ieri doppia seduta per gli azzurri rimasti a Castel Volturno.
Il tecnico leccese vuole mantenere alta la concentrazione in vista di un periodo decisivo tra campionato e coppa, dove il Napoli dovrà dimostrare di avere profondità, equilibrio e continuità, anche senza alcune pedine fondamentali.

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Curaçao fa la storia: la piccola nazione caraibica si qualifica ai Mondiali 2026

Curaçao diventa il Paese più piccolo di sempre a qualificarsi per i Mondiali 2026 grazie allo 0-0 in Giamaica. Pass iridato anche per Haiti e Panama.

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Curaçao entra nella storia del calcio mondiale qualificandosi per i Mondiali 2026, diventando il Paese più piccolo di sempre a raggiungere la fase finale del torneo. Con una popolazione di appena 156.000 abitanti, la nazionale caraibica ha conquistato il pass grazie allo 0-0 ottenuto a Kingston contro la Giamaica. La squadra ha resistito per tutta la partita agli assalti offensivi dei padroni di casa, soprattutto nel secondo tempo, centrando il punto necessario a chiudere il girone con la qualificazione matematica.

Il ritorno di Haiti dopo 52 anni

La giornata regala un’altra notizia storica: Haiti parteciperà ai Mondiali a 52 anni dall’ultima presenza. La nazionale haitiana ha ottenuto il pass battendo 2-0 il Nicaragua, un risultato che chiude un percorso di qualificazione solido e costante. Per il Paese caraibico si tratta di un traguardo che ha un forte valore sportivo e simbolico.

Panama completa il tris centroamericano

Si qualifica anche Panama, che ha superato El Salvador con un netto 3-0. La nazionale panamense, già protagonista in altre edizioni, conferma la propria crescita nel panorama calcistico della Concacaf, ottenendo un altro accesso alla fase finale grazie a una prestazione convincente e senza sbavature.

Un Mondiale sempre più globale

Con queste qualificazioni, il Mondiale 2026 — ospitato da Stati Uniti, Canada e Messico — si arricchisce di storie sportive simboliche, che confermano la vocazione globale del nuovo format allargato. Curaçao diventa ufficialmente il più piccolo Paese mai qualificato alla Coppa del Mondo, un traguardo che entra nella storia del calcio internazionale.

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Mondiali 2026: Spagna, Austria, Belgio, Scozia e Svizzera ultime qualificate. Italia unica big ai playoff

Spagna, Austria, Belgio, Scozia e Svizzera conquistano gli ultimi pass diretti ai Mondiali 2026. L’Italia resta l’unica grande d’Europa costretta ai playoff di marzo. Ecco tutti i verdetti dei gironi UEFA.

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La Spagna pareggia 2-2 in casa con la Turchia e conquista il primo posto del Gruppo E senza subire sconfitte. La squadra di Montella, seconda, è costretta ai playoff. Festeggia anche il Belgio, che domina 7-0 contro il Liechtenstein e chiude davanti al Galles nel proprio girone.

Scozia e Austria tornano al Mondiale dopo 28 anni

Il risultato più significativo è quello della Scozia: la nazionale di McTominay batte 4-2 la Danimarca nello scontro diretto, conquista la vetta del girone e torna ai Mondiali per la prima volta dal 1998.
Anche l’Austria si qualifica direttamente grazie all’1-1 interno con la Bosnia: gli austriaci mancavano alla Coppa del Mondo dal 1998. La squadra di Džeko dovrà passare dagli spareggi.

La Svizzera completa l’elenco delle qualificate UEFA

La Svizzera ottiene aritmeticamente il primo posto nel proprio gruppo e si aggiunge alle altre qualificate. L’Italia, invece, resta l’unica grande europea costretta a giocarsi tutto ai playoff.

Italia ai playoff con altre quindici nazionali

Gli azzurri di Luciano Spalletti affronteranno gli spareggi di marzo insieme a: Albania, Bosnia, Danimarca, Kosovo, Galles, Irlanda, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Turchia e Ucraina.
Le 16 partecipanti ai playoff comprendono anche quattro vincitrici dei gironi di Nations League. Gli azzurri, in prima fascia, giocheranno la semifinale in casa il 26 marzo; la sede della finale del 31 marzo sarà decisa dal sorteggio di giovedì.

Il quadro generale delle qualificazioni UEFA

Il lungo weekend che ha chiuso la fase a gironi, iniziata a marzo e riservata a 54 nazionali (Russia esclusa), lascia in dote sedici qualificate dirette. Giovedì scorso solo l’Inghilterra aveva già staccato il pass; nelle ultime giornate si sono aggiunte Croazia, Francia, Germania, Norvegia, Olanda e Portogallo.
Inglesi e norvegesi hanno dominato i rispettivi gruppi chiudendo a punteggio pieno e con differenze reti eccezionali. La Germania, dopo uno scivolone in Slovacchia, ha chiuso con sicurezza; la Francia resta imbattuta; l’Olanda ha ceduto punti solo in due gare; Croazia e Portogallo hanno confermato livelli altissimi.

Ora si attende il sorteggio: per l’Italia un’altra strada in salita

Le dodici squadre già qualificate attendono il sorteggio del 4 dicembre per conoscere il proprio girone mondiale.
Per l’Italia, invece, l’obiettivo è superare due partite senza appello: semifinale e poi finale playoff. È l’ultimo ostacolo per evitare un terzo Mondiale consecutivo senza gli azzurri.

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Italia Under 21, riscatto a Niksic: 4-1 al Montenegro e corsa a Euro 2027 riaperta

Dopo il ko con la Polonia l’Italia Under 21 reagisce: a Niksic gli azzurrini battono 4-1 il Montenegro e restano a tre punti dalla vetta del gruppo. A segno Pisilli, Dagasso e doppio Camarda.

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L’Italia Under 21 ritrova punti, fiducia e continuità. Dopo la sconfitta contro la Polonia, gli azzurrini di Silvio Baldini hanno superato il Montenegro 4-1 nella sesta giornata del gruppo E, tornando pienamente in corsa verso gli Europei 2027.
Con questo successo, l’Italia sale a 15 punti, restando a -3 dalla Polonia capolista e staccando Montenegro e Svezia, ora lontane sei lunghezze.

Il vantaggio del Montenegro e la pronta reazione italiana

A Niksic, sotto una pioggia insistente e su un terreno al limite della praticabilità, il match si è complicato al 38’. Mrvaljevic ha firmato l’1-0 con una giocata personale nata a metà campo e conclusa in area con precisione.
La reazione italiana è stata immediata. Al 42’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pisilli è stato il più veloce a ribadire in rete un pallone rimasto pericolosamente in area, siglando l’1-1.

La ripresa: Dagasso, Camarda e Fini completano il poker

Nel secondo tempo la Nazionale di Baldini ha preso in mano il gioco e ha costruito un risultato rotondo.
In ripartenza, Dagasso ha siglato il 2-1 su assist di Cherubini, completando un contropiede eseguito con tempismo perfetto.
Al 65’ è arrivato il gioiello di Camarda: un tiro dalla distanza servito da un ottimo Fini, che ha siglato il 3-1.
Dieci minuti più tardi i due si sono scambiati i ruoli: Fini ha offerto a Camarda il pallone del definitivo 4-1, chiudendo la partita.

Le parole del commissario tecnico Silvio Baldini

Al termine del match Baldini ha sottolineato la qualità della risposta del gruppo:
«Ve l’avevo detto: dopo la sconfitta con la Polonia i ragazzi si sono allenati in modo encomiabile. Hanno dimostrato di essere un gruppo vero e di saper reagire nel modo giusto. Bravi tutti, giocatori e staff».
Il tecnico ha poi auspicato una maggiore continuità di lavoro: «Speriamo di poter fare due giorni insieme a febbraio, perché il campionato è lungo e serve restare connessi».


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