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Napoli, passo scudetto: primo con Milan e Verona

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Due giornate di campionato (d’agosto), e gia’ le aspettative sembrano messe in dubbio, quasi rivoltate. In testa c’è il Napoli, che batte 2-0 il Sassuolo alla prima al Maradona rispondendo alla vittoria Milan, con i rossoneri, ma tra loro c’e’ anche il Verona anche. Dietro, la Juve frena e rischia, col Bologna che tuona per un rigore chiaro non concesso dall’arbitro Di Bello, per la prima polemica arbitrale della stagione. La Lazio perde la seconda di fila, in casa col Genoa, e fa coppia con la Roma nella crisi di fine estate delle squadre capitoline.

Per quanto caldo, preparazione e rivoluzioni dagli ultimi giorni di mercato possano far pensare che le gerarchie della serie A debbano ancora assestarsi, basta scorrere la classifica a meta’ del secondo turno per capire che le sorprese non mancano. Col Milan che va a gonfie vele (4-1 a uno spento Torino, dopo il convincente 2-0 in casa Bologna), in testa per ora c’è anche il il Verona. Quello degli scaligeri e’ il balzo piu’ sorprendente: hanno chiuso il passato campionato restando aggrappati alla A grazie allo spareggio vinto con lo Spezia, sono ripartiti con due vittorie. Dopo l’Empoli ieri la Roma, che aspettando il suo godot Lukaku sente gia’ odore di crisi, con un 2-1 che lancia la squadra di Baroni a punteggio pieno. Nelle partite di domenica pomeriggio, frena la Juve che col Bologna prima trema, poi pareggia e assiste alle proteste di Thiago Motta per un fallo su Ndoye sottoporta. A fine partita tuona Fenucci, parlando di “errore clamoroso ed episodio eclatante”, reclamando rigore ed espulsione diretta.

Quanto alla squadra di Allegri, solo una settimana fa aveva cominciato con un convincente 3-0 a Udine, facendo dire a tutti (ma non il tecnico, che ieri parlava di euforia pericolosa) che la Signora era tornata. Invece stasera, allo Stadium sotto la pioggia e i fischi dei suoi tifosi a meta’ tempo, e’ stata messa in crisi evidente da un Bologna sempre piu’ organizzato, sotto la guida di Thiato Motta. A meta’ del primo tempo il meritato vantaggio di Ferguson, su una combinazione veloce (ma che lentezza la difesa bianconera) con Zirkzee. Poi il centrocampista britannico ha anche sfiorato il raddoppio, mentre dall’altra parte la coppia Chiesa-Vlahovic ha smentito le belle impressioni di sette giorni fa. Ripresa a testa bassa, Vlahovic si vede annullare un gol per fuorigioco attivo di Rabiot, poi l’1-1 lo trova di testa a 10′ dal termine. Un pari che non cambiera’ piu’ e che aumenta le recriminazioni del Bologna per il fallo di Illing jr. su Ndoye che stava segnando a porta vuota.

Ha invece confermato di avere anima e gioco la Fiorentina di Italiano, ma solo per un tempo: ancora una volta a esser premiata e’ la legge della rimonta Lecce, protagonista di Francesco con due assist. Al Franchi sotto gli occhi raggianti di Commisso ha aperto il punteggio col Lecce dopo 3′, una ‘spalla’ su angolo di Nico Gonzalez che la viola ha trattenuto a dispetto di offerte plurimilionarie della Premier; poi il raddopio alla mezzora di Duncan, su azione manovrata che sa di marchio di fabbrica del tecnico. Lo stesso Duncano sfiora il 3-0, fermato dal palo, ma quando tutto sembra orientato le mosse di D’Aversa nella ripresa fanno il 2-2 finale. Lo firmano Rafia e Krstovic. Ora la viola dovra’ assorbire il colpo e concentrarsi sulla Conference, dove serve la rimonta sul Rapid Vienna nel play off di ritorno. Al Maradona, il Napoli all’assalto la sblocca con un rigore per fallo su Napolitano, segnato da Osimhen, nel primo tempo. Poi con l’uomo in piu’ per il rosso diretto a Maxim Lopez che dice una parola di troppo all’arbitro sbaglia il secondo penalty con Raspadori poi chiude la partita con Di Lorenzo.

I primi punti del Genoa, conquistati con l’1-0 all’Olimpico, portano la firma di Retegui (primo gol in A per l’italo-argentino) e mandano la squadra di Sarri in crisi. La Lazio attacca a testa bassa per rimediare al tap in vincente dell’italo argetino al 15′, ma non va oltre una traversa di Immobile. Dopo la sconfitta di Lecce, e’ una botta psicologica, anche perche’ ora c’e’ il Napoli. Un ‘impronta chiara ce l’ha il Milan di Pioli: Giroud e’ il grande vecchio del gol, Leao (quando accende i motori) una furia, Pulisic un folletto di talento e classe. Risultato, come dimostra anche il 4-1 di ieri a San Siro, la squadra rossonera e’ una macchina che va veloce, e per ora senza intoppi. E venerdi’ c’e’ la visita all’Olimpico, in casa della Roma che ritrova Mourinho in panchina e forse perde Dybala in campo.

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Inter-Juve volata scudetto, Roma-Fiorentina è pari

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Sorpasso e controsorpasso. Juve e Inter si stuzzicano, si rincorrono e si involano in un testa a testa che potrebbe durare tutta la stagione. I bianconeri tarpano le ali alla riscossa del Napoli relegandolo, per ora, ad una volata Champions che si annuncia super affollata anche per la sorprendente presenza del Bologna di Thiago Motta. L’Inter travolge un’Udinese sempre più deludente, anche con la nuova gestione Cioffi.

E’ pari all’Olimpico tra Roma e Fiorentina, un 1-1 con i giallorossi che chiudono in 9 e i viola che dopo aver rimontato il vantaggio di Lukaku non riescono a concretizzare il dominio del possesso palla. In zona Champions riaffiora l’Atalanta che toglie sicurezza al Milan risucchiandolo all’indietro. Al gruppo delle elette, a cui per il momento si sottrae la Lazio dopo il pari di Verona, si aggiunge spavaldo il Bologna che domina per un tempo col piglio delle grandi in casa del malridotto Salernitanadi Pippo Inzaghi, poi subisce il ritorno dei campani che non riescono però a trovare il pari.

E’ il primo successo esterno dopo sei mesi, ma gli emiliani non conquistavano così tanti punti da 20 anni. Protagonista, con la sua prima doppietta italiana, Joshua Zirkzee, che ha cancellato il ricordo di Arnautovic. Scuola Bayern, olandese 22/enne ha fisico e talento, sta limando a passi poderosi un’iniziale approssimazione in fase conclusiva. Thiago Motta ha trascinando il Bologna in piena zona Champions e ora il prossimo appuntamento con la Roma avrà il sapore del big match. Torna al successo dopo quattro turni il Monza che regola il Genoa nella sfida tra due tecnici emergenti, Palladino e Gilardino. Non si fanno del male Frosinone e Torino in una partita che giustifica le ambizioni delle due squadre.

Lo scudetto sembra ormai una questione privata tra Inter e Juve, una riproposizione del derby d’Italia, si spera, senza i rovinosi veleni di una volta. Nel nuovo secolo, anche per effetto di calciopoli solo tre volte le due squadre sono arrivate ai primi due posti: nel 2002 +7 per la Juve, nel 2009 +10 per l’Inter, e nel 2020 +1 per la Juve nella lunga stagione conclusasi a luglio per il lungo stop per il covid. A Roma e’ match ad alta tensione con vista Champions: apre Lukaku al 5′ su assist di Dybala, poi l’argentino esce per infortunio e la Fiorentina incarta la partita con un possesso palla prolungato ma sterile per tutto il primo tempo.

Nel secondo la squadra di Italiano si fa piu’ intraprendente, decisivo il minuto 21: prima Zalewski si fa espellere per un secondo giallo, poi Martinez Quarta di testa pareggia. In inferiorita’ la Roma si chiude, la Fiorentina si affida a palleggio e palloni in mezzo, poi Lukaku si fa cacciare con un rosso diretto per un fallo duro e in 9 e’ sofferenza fino al 97′: l’1-1 fa la Roma quarta, a 25 punti pari col Bologna che sogna ad occhi aperti.

La squadra di Thiago Motta che rifila due colpi tremendi in 20′ alla Salernitana per poi controllare con calma. Ma alla distanza cala il ritmo degli emiliani e i campani segnano con Simy e mettono in affanno gli ospiti che rischiano di subire il pari. Segna poco ma perde pochissimo (due volte) il Bologna che ha la terza difesa della serie A grazie a Beukema e Calafiori, riciclato per emergenze dalla fascia e ora punto di forza insieme al centrocampista Freuler, al trascinatore Ferguson e al guizzante Saelemaekers, che ha fatto ammonire cinque salernitani (e che avrebbe fatto comodo al Milan).

Adriano Galliani esulta felice perchè il Monza supera di misura il Genoa e si presenterà in grande fiducia all’amarcord del prossimo turno col Milan in affanno, e con Pioli di nuovo sotto accusa. Retegui sbaglia un’occasione ghiotta e verso lo scadere Dany Mota segna un gol da tre punti. Mastica amaro Gilardino, forse un pari avrebbe fotografato meglio l’incontro. Più divertente la sfida tra Frosinone e Torino, ci sono un’occasione sbagliata da Kaio Jorge e un palo di Ilic. Zapata non ha ripetuto la super prova con l’Atalanta ed è finita 0-0.

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La Salernitana perde in casa, e il Bologna supera il Napoli nella corsa Champions

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Filippo Inzaghi aveva definito la disfatta di Firenze soltanto un incidente di percorso. Ma la Salernitana, nel match casalingo contro il Bologna, riesce addirittura a fare peggio, incassando una sconfitta pesantissima (1-2) che mette fortemente a rischio la corsa salvezza dei granata e, probabilmente, anche la panchina del tecnico.

Continua, invece, il momento magico della squadra di Thiago Motta che centra la prima vittoria in trasferta della stagione e, in attesa di Roma-Fiorentina, aggancia il quarto posto in classifica. Sotto gli occhi del governatore campano Vincenzo De Luca, i rossoblù ipotecano il successo già nei primi venti minuti, sfruttando l’approccio da incubo dei padroni di casa e legittimando il vantaggio senza alcun problema. Basti pensare che dopo i primi 45′ il dato del possesso palla recita un implacabile 70-30 in favore degli ospiti che partono con il morale a mille, riuscendo a trasformare in energie positive la rabbia incamerata nel finale di gara a Lecce.

Bastano meno dieci minuti al solito Zirkzee per sbloccare il risultato: Costil respinge male un tiro dal limite di Moro sul quale s’avventa l’olandese che tutto solo deposita la sfera alle spalle di Costil. La Salernitana è in bambola e il Bologna ne approfitta: al 20′ Lovato – che era stato rilanciato da Inzaghi nel trio difensivo con Gyomber e Pirola – sbaglia un incredibile retropassaggio, lanciando a rete Zirkzee che salta Costil in uscita e trova la doppietta.

L’Arechi, che fino a quel punto non aveva smesso di sostenere la Salernitana, inizia a fischiare, chiedendo di più ai propri calciatori. Reazione che fatica ad arrivare. I granata la mettono sul piano nervoso ma riescono a ricavarne solamente una serie di ammonizioni. L’unico squillo capita sul piede di Dia che da buona posizione calcia a volo ma il suo tiro viene murato da Kristiansen. Inzaghi prova a ridisegnare la Salernitana, passando dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 con gli innesti di Tchaouna e Mazzocchi per Lovato e Mazzocchi.

Il Bologna controlla e nei secondi 45′, pur abbassando i ritmi, riesce a gestire il risultato senza affanni. E al 20′ ha la palla del tris: Ferguson, lanciato da Zirkzee, calcia in porta, Costil devia e con l’aiuto del palo riesce ad evitare lo 0-3. L’Arechi si “spegne” e dalla Curva Sud, in forma di protesta, vengono rimossi anche gli striscioni e le bandiere dei gruppi ultras. Nel momento più difficile dal punto di vista ambientale la Salernitanariapre la partita con Simy. E all’ultimo respiro ha la palla del pari con Pirola che di testa colpisce a lato.

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Nuoto, europei in Romania: oro per Mora, Martinenghi e Quadarella

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Tre medaglie d’oro per l’Italia agli Europei di nuoto in vasca corta a Otopeni, in Romania.

Lorenzo Mora, Vigili del Fuoco, ha vinto la medaglia d’oro nei 200 dorso, l’atleta azzurro ha trionfato in 1’48″43 davanti al britannico Luke Greenbank (1’48″53) e al francese Mewen Tomac (1’48″55).
Mora ha stabilito il  nuovo record italiano migliorando di due centesimi il suo precedente record.

Nicolò Martinenghi ha vinto i 50 rana, gara fortemente voluta dall’azzurro, davanti a un altro italiano,  un eccezionale Simone Cerasuolo.
Dopo Nicolo Martinenghi e Lorenzo Mora anche Simona Quadarella ha trionfato nella sua finale vincendo i 400 stile libero in 3’59″50: così le medaglie d’oro sono diventate tre.

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