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Napoli, l’amarezza di Conte per il ‘fuoco amico’ e l’arte napoletana di ‘remarsi contro’

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C’era una volta una squadra che stava in vetta alla classifica, contro ogni previsione. Una squadra che non aveva dichiarato di voler vincere il campionato, che puntava a tornare in Europa (non solo la Champions, persino la Conference league) ma che, per qualche strana legge della fisica napoletana, doveva essere colpevole di qualcosa. Colpevole di essere lì, probabilmente. Perché il Napoli, quando vince, non vince mai abbastanza bene, non convince mai del tutto, non merita mai fino in fondo. C’è sempre un asterisco, un “sì, ma…”, una sentenza anticipata, qualche solone del tubo catodico nostrano che ha da spiegare che qualcosa non va bene come sembra.

Antonio Conte, che il fuoco lo conosce bene – quello dell’inferno bianconero e delle battaglie vissute altrove – ha dovuto spiegarlo ancora a chi finge di non capire. Ha parlato di “fuoco amico”, e mai espressione fu più azzeccata. Perché Napoli ha questa strana abitudine: quella di sparare addosso alla propria squadra con la stessa intensità con cui chiede vittorie e trofei. È un gioco masochista, uno sport parallelo al calcio, nel quale il Napoli deve sempre essere vittima di un’ingiustizia, possibilmente autoinflitta.

C’è chi, dopo i pareggi contro Roma e Udinese, ha già decretato la fine della corsa scudetto. Addirittura, c’è chi ha già messo una lapide sulla partita all’Olimpico contro la Lazio, neanche fosse un destino già scritto. “Ha già perso”, dicono. “Scudetto sfumato”, decretano. I bookmakers, però, raccontano un’altra storia: il Napoli, dato a 6.00 prima dell’inizio del campionato, oggi è a 2.20. Ma chi vuoi che creda a questi numeri? La realtà alternativa del tifo napoletano, e dei suoi strilloni da tastiera, sa meglio.

E se il nemico interno non bastasse, ecco le interferenze esterne. Quelle che arrivano puntuali, precise, chirurgiche. Gli arbitraggi sospetti, le decisioni quantomeno discutibili del Var, le coincidenze che si accumulano come i sospiri di chi è abituato a vedere certi film già troppe volte. E poi i soliti noti, i padrini del calcio, quelli che il Napoli lo preferiscono umile, modesto, con la schiena curva e il cappello in mano. Il Napoli che deve stare lì, in zona Champions, ma senza alzare troppo la testa. Perché disturbare gli equilibri consolidati del potere calcistico italiano non è mai una buona idea.

E così Antonio Conte e i suoi ragazzi (la squadra) , uno che nella vita ha vinto ovunque, deve ritrovarsi a combattere una guerra su più fronti. Una guerra che non è solo contro le avversarie, ma contro l’aria stessa che si respira attorno alla squadra. Perché se il Napoli vince, è un caso; se perde, è una sentenza. E allora, forse, è proprio vero: il Napoli non ha bisogno di avversari. Gli bastano quelli che, invece di sostenerlo, remano contro. Un’arte tutta napoletana, più raffinata della pizza e più antica del Vesuvio.

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

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Sci, Federica Brignone trionfa ancora: vinta anche la Coppa di gigante

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Federica Brignone continua a scrivere la storia dello sci alpino. Dopo essersi aggiudicata la Coppa del Mondo generale e quella di discesa, la campionessa valdostana ha conquistato anche la Coppa di gigante nella finale di Sun Valley. Un risultato straordinario, frutto di una stagione vissuta ai massimi livelli, con una continuità di rendimento che le ha permesso di dominare il circuito.

Il verdetto è arrivato dopo l’uscita di Alice Robinson nella prima manche. La neozelandese, che era in testa alla classifica di specialità prima dell’ultima gara, ha dovuto abbandonare la corsa al titolo, lasciando il campo libero a Brignone. L’azzurra ha poi chiuso la gara al secondo posto, alle spalle della svizzera Lara Gut-Behrami, che ha festeggiato il suo 100° podio in carriera. Terza la svedese Sara Hector, mentre Sofia Goggia non ha completato la prova.

Al termine della gara, Brignone ha espresso tutta la sua soddisfazione per questo ennesimo trionfo:

“È stata una stagione incredibile per me. Non avrei mai immaginato di sciare con questa continuità per tutto l’anno. Nella prima manche ho commesso degli errori. Nella seconda ho cercato di dare il massimo, ma ho evitato di rischiare in alcuni passaggi”.

Con questa vittoria, Federica Brignone conferma il suo status di fuoriclasse assoluta dello sci mondiale, regalando all’Italia un’altra stagione memorabile.

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Esteri

Bluesky sempre più anti X, debutta anche Obama

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Cresce e assume una veste sempre più politica Bluesky, la piattaforma rivale di X. Dopo le due stelle della sinistra radicale Bernie Sanders e Alexandra Ocasio-Cortez, sulla piattaforma sbarca anche Barack Obama. Il suo post di debutto celebra i 15 anni dell’Affordable Care Act, la riforma sanitaria fiore all’occhiello della sua presidenza. Bluesky – nata nel 2019 e finanziata dal co-fondatore ed ex amministratore delegato di Twitter, Jack Dorsey – ha iniziato a farsi strada dopo che Elon Musk ha comprato la piattaforma dei cinguettii nel 2022 e l’ha trasformata in X. In seguito all’impegno politico del tycoon al fianco di Donald Trump e poi al suo incarico come Doge nella nuova amministrazione Usa, Blusky ha iniziato ad accogliere una serie di transfughi da X.

Non solo utenti comuni ma anche testate giornalistiche come il Guardian, persone dello spettacolo come Barbra Streisand e Ben Stiller, ricercatori e scienziati che – ha sottolineato la rivista Nature – cercano un ambiente social più sereno, lontano da spam, bot, disinformazione e linguaggi violenti. Attualmente la piattaforma conta oltre 33 milioni di iscritti. L’Affordable Care Act è “un promemoria del fatto che il cambiamento è possibile quando lottiamo per il progresso”, ha scritto nel suo post di esordio su Bluesky Barack Obama che mantiene un ampio seguito anche su altri social media tra cui X e Facebook (ha rispettivamente oltre 130 milioni e 55 milioni di follower).

Altri politici statunitensi sono già attivi su Bluesky inclusi i democratici Gavin Newsom governatore della California e la senatrice Elizabeth Warren. E ci sono Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, che è diventata la prima persona sul social a raggiungere un milione di follower. L’83enne senatore indipendente e la 35enne deputata dem sono impegnati in ‘Fight Oligarchy’, il tour con cui stanno riempiendo piazze e arene americane denunciando la “manciata di miliardari che gestisce il governo”. L’arrivo di Barack Obama su Bluesky potrebbe accelerarne la crescita e fare da traino per altri personaggi di spicco e utenti comuni.

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Cronache

Francia sotto shock: arrestati nonni e zii del piccolo Emile

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Colpo di scena nella tragica vicenda del piccolo Emile, il bambino di due anni e mezzo scomparso misteriosamente nel luglio 2023 nelle Alpi francesi e di cui furono ritrovati alcuni resti mesi dopo. Questa mattina, gli inquirenti hanno arrestato quattro persone: i nonni materni e due zii del bambino, sospettati di averlo ucciso e di averne occultato il cadavere.

La scomparsa di Emile aveva sconvolto l’intera Francia. Il piccolo era arrivato l’8 luglio 2023 nel rifugio dell’Haut-Vernet, un villaggio isolato a 1.200 metri di altitudine, per trascorrere le vacanze dai nonni materni. Poco dopo il suo arrivo, il bambino sparì nel nulla. Nonostante le ricerche incessanti, condotte anche con il supporto degli abitanti della zona, di lui non fu trovata alcuna traccia. L’inchiesta andò avanti per mesi senza risultati concreti, finché a fine marzo 2024 una donna, mentre passeggiava in montagna, rinvenne un cranio e alcuni denti, che le analisi confermarono appartenere al piccolo Emile. I resti erano stati ritrovati a circa due chilometri dal rifugio, in una zona raggiungibile in 25 minuti di cammino per un adulto.

Gli arresti di oggi aprono un nuovo scenario inquietante su una vicenda che sembrava destinata a rimanere irrisolta. Le autorità francesi stanno ora cercando di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte del bambino e di chiarire il ruolo dei familiari arrestati. L’intera Francia attende con sgomento nuovi sviluppi su questa tragica storia che ha scosso l’opinione pubblica.

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