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Napoli, casse vuote e Bilancio non approvato: la fine ingloriosa di un Consiglio comunale “morto”

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Fanno finta di non capire. Impegnati come sono a confezionare slogan per una campagna elettorale lunghissima e già stancante, sembra che i pretendenti allo scranno di Palazzo San Giacomo non si siano accorti che il Comune è sull’orlo del fallimento. Anzi è già tecnicamente fallito. Le casse sono vuote, si fa fatica a pagare gli stipendi (anche se i dipendenti sono passati da 12 mila a meno di 5 mila in 11 anni), i servizi pubblici sono ridotti al lumicino. Il Bilancio di Napoli è stato approvato in Giunta ma non basta. E non arriverà mai in Consiglio Comunale (in questo Consiglio oramai già “morto”). Il prefetto di Napoli Marco Valentini sembra essersi dimenticato di “intimare” al Comune di Napoli di provvedere ad approvare il documento contabile anche nell’assise cittadina. Diciamo che il prefetto ha consentito al sindaco in carica Luigi de Magistris e a tutti i consiglieri comunali (e assessori) di fare le ferie in serenità o forse sta esercitando i suoi doveri con discrezione. Perchè se non l’ha già fatto, il Prefetto tra qualche giorno dovrà mandare la letterina di minaccia ad adempiere alla approvazione del Bilancio in Consiglio. Dovrebbe provvedere alla nomina di un Commissario ad Acta per approvare il documento contabile, stella polare dell’azione amministrativa della terza metropoli d’Italia. Che cosa potrebbe o dovrebbe accadere nelle prossime ore? In linea di principio il Prefetto dovrebbe commissariare il Comune e mandare un commissario per approvare il Bilancio già passato in Giunta. Ma quale commissario si prenderà la briga entro venti giorni dal momento in cui il Prefetto chiederà al sindaco di convocare il Consiglio Comunale di approvare un Bilancio quando pochi giorni dopo, a ottobre, ci sarà un sindaco legittimato dal voto popolare e un Consiglio comunale appena insediatosi? E così, mentre la propaganda elettorale scrive slogan triti e ritriti da gettare nel frullatore mediatico napoletano, mentre ci si accapiglia sul passato e si tace sul futuro e sui programmi per far ripartire Napoli, il Comune rischia di dichiarare bancarotta. Qual è il rischio? Quello di consegnare al prossimo sindaco, chiunque esso sia, un’azienda Comune che dovrà come prima mossa portare i libri contabili in Tribunale per dichiarare fallimento. Il governo Nazionale negli ultimi dieci anni ha tagliato al Comune di Napoli fondi per oltre un miliardo.

Il Prefetto di Napoli. Marco Valentini

Una catastrofe figlia dell’isolamento politico di de Magistris? O scelte politiche romane per “uccidere” politicamente il sindaco arancione oggi impegnato in campagna elettorale in Calabria? Quale che sia il motivo, Napoli resta nel pantano del crack finanziario. A tutto questo si aggiunga che Napoli è la città dove evadere le imposte è la regola e la spesa corrente non si riesce a finanziare con la tassazione locale (chi paga?) ma ci si barcamena a coprirla  facendo debito o rifinanziando debito e diluendolo in altri prestiti difficili da onorare anche tra 50 anni. Insomma, se tutto andrà bene, il prossimo sindaco di Napoli non avrà un centesimo in tasca da spendere e qualunque idea di sviluppo della città dovesse avere in testa dovrà ragionare su una gestione corrente dei servizi che saranno più o meno come quelli attuali: strade scassate, rifiuti per strada, trasporti pubblici locali al palo, scuole fatiscenti, welfare ridotto al lumicino, nessuna politica della casa, quartieri abbandonati a se stessi come accade oramai da 25 anni e passa per Bagnoli, Napoli Est e periferie degradate. E allora tocca ragionare sul Patto per Napoli, quello invocato dal candidato Gaetano Manfredi. Senza l’aiuto dello Stato Napoli deve fallire e rinascere dalle ceneri del suo debito miliardario. A quanto ammonta il debito? Qui si danni i numeri. Nella campagna elettorale ci si azzuffa sul debito che qualcuno stima in 2 miliardi e passa, altri invece lo certificano anche in oltre 4 miliardi. Napoli però non potrà essere amministrata a chiacchiere. Il debito andrà certificato e il Parlamento dovrà pensare, giocoforza, ad una immissione di liquidità nelle casse di molti enti locali falliti o sull’orlo del fallimento. A Napoli toccheranno fondi adeguati al suo status di grande metropoli del Paese e del Mediterraneo.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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