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Cronache

Mutilazioni genitali, in Italia circa 88mila donne

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È un fenomeno non troppo lontano da noi: anche in Italia ci sono donne e bambine che hanno subito Mutilazioni genitali femminili (Mgf). Una stima delle donne che hanno subito una delle forme di Mgf nei Paesi di origine e che vivono nel nostro Paese, indica infatti un numero che si aggira intorno a 88 mila di cui oltre 7 mila minorenni. E anche per questo nella Giornata internazionale contro questa pratica l’Italia ribadisce “la ferma condanna di questa grave violazione dei diritti umani”, come scrive in un tweet il Ministero degli Esteri che ribadisce che “siamo in prima linea per combattere ed eliminare questa pratica anche grazie ad una legislazione nazionale all’avanguardia”.

“Il contrasto ad ogni forma di violenza e abuso contro le donne e le bambine -spiega il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani- e’ una delle priorità della politica estera italiana, trasversale al campo dei diritti umani e della Cooperazione Italiana allo sviluppo. L’Italia è tra i principali Paesi donatori impegnati su questo fronte e la legislazione nazionale sulla prevenzione ed il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile è considerata una best practice a livello internazionale”. Una Conferenza Internazionale organizzata dal San Gallicano mette in luce che sempre più donne e bambine rischiano di subire una Mgf perché, negli ultimi 3 anni, le scarse risorse sanitarie destinate alla prevenzione e al contrasto di questa pratica sono state dirottate sulla pandemia, determinando una battuta d’arresto rispetto risultati ottenuti. Nel periodo 2020-2022 sono aumentate di almeno un milione il numero di bambine vittime di questa pratica. Il quadro in generale è complesso: sono oltre 250 milioni secondo le stime dell’Onu le donne che nel mondo hanno subito una Mgf e sono oltre 4 milioni le bambine a rischio di essere mutilate ogni anno. Questa pratica è ancora attiva in oltre 30 Paesi tra Africa e Medio Oriente, ma interessa anche immigrate che vivono in Europa occidentale, Nord America, Australia e Nuova Zelanda.

“I dati sono sottostimati-sottolinea il professor Aldo Morrone, promotore della Conferenza- perché la gran parte di queste pratiche avviene clandestinamente. Purtroppo il Covid ha aumentato il numero delle bambine infibulate perché sono stati chiusi i servizi sociali, i servizi scolastici, le poche risorse sono state indirizzate verso il contrasto al virus. Siamo lontani dagli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, tra i quali c’è l’abolizione delle Mgf”. Per l’esperto “se le tendenze attuali dovessero continuare, il numero di ragazze e donne sottoposte a Mgf aumenterebbe in modo significativo nel corso dei prossimi 10 anni. Servono finanziamenti, sensibilizzazione, consapevolezza dell’esistenza della pratica”. Anche per Amref i tre pilastri sono informazione,collaborazione e formazione. Sebbene l’eradicazione delle Mgf ,”in molti Paesi sia un traguardo ancora lontano l’impegno e gli interventi che rimangono costanti pagano” afferma Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Italia- nel 2030, il tasso di Mgf in Kenya sarà del 6%, per cui è probabile che il Paese riesca a raggiungere questo obiettivo nel 2037″. Per il ministro della Salute Orazio Schillaci le Mgf, “una pratica che va contrastata con coraggio”. Schillaci spiega che “è fondamentale proseguire a investire nella formazione del personale sanitario che più interagisce con le donne a rischio, anche nella comunicazione per la prevenzione di tale pratica. Altrettanto prioritaria è la promozione di iniziative per accrescere l’empowerment delle donne”

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Botte in carcere a Ivrea, annullata sospensione sette agenti

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Il Tribunale del Riesame ha annullato la sospensione dal servizio per sette agenti della polizia penitenziaria del carcere di Ivrea (Torino). Erano stati sospesi per un anno dal tribunale eporediese, su richiesta della procura, in merito ad un’indagine su presunti maltrattamenti all’interno della casa circondariale d’Ivrea. Un’inchiesta, con una quarantina di indagati, partita dalla denuncia di due detenuti. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dai legali dei sette agenti contro la sospensione dal servizio.

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Camorra: faida Napoli, ordine d’arresto per 16 pregiudicati

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Colpo dopo colpo nella seconda faida di Scampia e Secondigliano a Napoli che negli anni ha ispirato libri e fiction. Con omicidi che hanno segnato la vita della citta’ di Napoli dal 2004 al 2012. Fino a quando boss e gregari sono stati arrestati e via via si sono pentiti. Ed e’ grazie alle loro dichiarazione che la Dda di Napoli ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un’ordinanza a carico di sedici pregiudicati, molti dei quali gia’ in carcere, per otto omicidi della faida dei cosiddetti ‘girati’. Un gruppo di uomini – e donne – che hanno prima appoggiato il clan Di Lauro contro gli Amato-Pagano nella guerra del 2004 e poi si sono ‘girati’ con loro e contro i vecchi alleati formando un clan autonomo, la Vinella Grassi. Ad indagare dal 2007 ad oggi i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.

Il primo omicidio della cosiddetta ‘girata’ fu quello di Giuseppe Pica del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007. Omicidio per il quale sono destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare Rito Calzone, Enzo Notturno, Carmine Pagano, Cesare Pagano, tutti gia’ detenuti per camorra e omicidi. Poi l’omicidio di Francesco Cardillo, del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007, per il cui omicidio e’ stato arrestato Salvatore Frate. Il delitto di Lucio De Lucia, clan Di Lauro, ucciso il 21 marzo del 2007, su ordine di Cesare Pagano e dal killer Rito Calzone. La morte violenta di Patrizio De Vitale, dei ‘girati’ ucciso il 31 maggio del 2007, su ordine di Marco Di Lauro e materialmente da Nunzio Talotti, suo braccio destro e amico del cuore. Entrambi sono gia’ detenuti per omicidio.

Luigi Giannino, della Vinella Grassi ucciso il 13 giugno del 2007, per ordine di Marco Di Lauro e da Nunzio Talotti, Mario Buono, Raffaele Musolino e Vincenzo Di Lauro, anch’egli, come il fratello Marco, istigatore del delitto. Salvatore Ferrara, del clan Di Lauro ucciso il 25 settembre del 2007 per ordine dei boss, cognati tra loro, Raffaele Amato e Cesare Pagano. A fare fuoco furono Salvatore Petriccione e Luca Raiano. Luigi Magnetti, della Vanella Grassi, ucciso il 25 settembre del 2007, considerato uno dei boss dei ‘Girati’. Fu ucciso, secondo il gip che ha emesso l’ordinanza su ordine di Raffaele Amato, Carmine Pagano e Cesare Pagano. A fare fuoco Renato Napoleone e Davide Francescone. Carmine Fusco, affiliato ai Di Lauro, ucciso il 9 febbraio del 2008. L’ordine parti’ dal boss Raffaele Amato e a sparare furono Salvatore Petriccione, Luca Raiano e Fabio Magnetti.

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I cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare con Mattarella e Meloni

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla terrazza del Pincio per celebrarere i cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare. Il cielo di Roma e’ stato scenario di una parata di velivoli dell’Aeronautica militare. Ben 74, tra elicotteri, giganti dell’aria per il trasporto di uomini e mezzi, aerei per il trasporto di malati, caccia intercettori e da combattimento, hanno sorvolato, secondo un ordine di schieramento in cielo, la zona – la Terrazza del Pincio e piazza del Popolo – dove si svolgeva la celebrazione per il primo centenario dell’Aeronautica. E poi la chiusura con i tre sorvoli, uno dei quali in formazione a rombo, delle Frecce Tricolori che hanno colorato il cielo di verde, bianco e rosso, mentre dalla folla saliva verso di loro l’applauso, come in una sorta di reciproco abbraccio.

 

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