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Musica

Musica, 7 anni senza Dalla: a Bologna concerto-omaggio con Ron, Carboni, Curreri e altri

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Un omaggio infinito. Un affetto che, pur a sette anni dalla scomparsa, non accenna a diminuire. Lunedi’, il 4 marzo ovviamente, Bologna ricordera’ ancora una volta Lucio Dalla: lo farà con un concerto al teatro Comunale dove alcuni dei suoi amici piu’ cari (come Ron, Luca Carboni, Gaetano Curreri e Iskra Menarini) riproporranno, con l’aiuto dell’orchestra diretta dall’amico Beppe D’Onghia, la scaletta di ‘Lucio Dalla’ a 40 anni dall’uscita. Fu l’album della definitiva consacrazione. Della maturita’, grazie a capolavori come ‘Anna e Marco’ e ‘L’anno che verra”. Storie e parole ancora attuali, tanto che Bologna ha scelto le strofe che iniziano con l’immortale ‘Caro amico ti scrivo…’ per le luminarie di Natale di via D’Azeglio, dove Dalla aveva la propria casa, oggi trasformata in museo. “Quel disco mi apri’ un mondo”, racconta Luca Carboni, che non ha mai nascosto di dovere a Dalla la sua carriera: “C’era questa idea che avere successo ed essere nazional-popolari era una brutta cosa, invece Lucio diceva sempre che tutto quello che facciamo deve arrivare alla gente e non bisognava avere paura della popolarita’”.

Nel 1979 Carboni era un cantante alle prese con la sua prima band: “Ascoltai ‘Lucio Dalla’ e fu una rivelazione: i testi erano di altissimo livello e la musica piena di attenzioni”. Lunedi’ sera Carboni cantera’ ‘Tango’, “una canzone bellissima, di speranza, alla quale sono particolarmente legato”. Sul palco salira’ anche Lo Stato Sociale, la band che oggi porta avanti l’eredita’ della tradizione musicale bolognese: “Noi siamo un collettivo con opinioni spesso divergenti, ma Lucio e’ una di quelle cose meravigliose che ci accomuna tutti”, raccontano. Allo Stato Sociale tocchera’ ‘Cosa Sara”: “Per qualsiasi bolognese, Dalla rappresenta la liberta’, la possibilita’ di fare quello che si vuole: e’ un artista indipendente nel senso nobile del termine, perche’ ha smesso di cantare i pezzi scritti da altri e ha cominciato a scrivere i suoi con un’urgenza e una vicinanza molto forte”. Il concerto di lunedi’ e’ andato sold-out in poche ore, come sono andati a ruba anche i biglietti per le visite guidate speciali alla casa di Dalla. Sempre lunedi’ alle 18 l’omaggio della citta’ si chiude con la proiezione in Cineteca di ‘Quijote’, il film in cui Dalla recitava la parte di Sancho Panza.

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Annullato il concerto di 50 Cent a Napoli in piazza del Plebiscito: “Colpa degli organizzatori”

Cancellato il concerto di 50 Cent in piazza Plebiscito a Napoli. Dopo John Legend e Mary J. Blige, anche il rapper americano accusa gli organizzatori.

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Dopo gli annunci di Mary J. Blige e John Legend, arriva anche la rinuncia di 50 Cent: il concerto previsto per domani, 8 luglio, in piazza del Plebiscito, è stato ufficialmente cancellato. A comunicarlo è stato lo stesso rapper americano attraverso un post sui suoi canali social.

Le parole del rapper: «Non mi esibirò più a Napoli»

«Non mi esibirò più in piazza del Plebiscito. Lo show è stato cancellato e chi ha acquistato i biglietti sarà rimborsato», ha scritto 50 Cent. «Purtroppo gli organizzatori dell’evento non hanno onorato i termini dell’accordo e non sono in grado di mettere in piedi lo show. Non ho altro che amore per l’Italia e apprezzo sinceramente il vostro sostegno. Tornerò molto presto».

La rassegna Napoli 4Ever perde i suoi protagonisti

Il concerto di 50 Cent faceva parte della rassegna estiva Napoli 4Ever, la stessa che avrebbe dovuto ospitare anche John Legend e Mary J. Blige. Legend, previsto il 7 luglio, aveva già annunciato il forfait il 30 giugno, spiegando: «Speravamo di raggiungere un accordo accettabile con l’organizzatore, ma ciò non è mai avvenuto».

Il mistero dell’organizzazione e il silenzio in piazza

Venerdì scorso, 50 Cent aveva rassicurato i fan con un video su YouTube: «Sarò a Napoli l’8 luglio, non mancate». Ma nei giorni successivi, qualcosa è cambiato. Nessun segnale di preparativi in piazza Plebiscito, nessuna struttura montata, nessuna attività visibile per quello che si annunciava come uno spettacolo imponente.

Le responsabilità della Dream Loud e le dichiarazioni del Comune

A organizzare la rassegna è la società Dream Loud, già al centro delle polemiche per la gestione degli altri eventi saltati. Il Comune di Napoli, attraverso Ferdinando Tozzi, ha fatto sapere che «le carte erano in regola, non c’era motivo per non firmare l’accordo». Tuttavia, la Dream Loud è una realtà poco presente tra le agenzie che normalmente gestiscono artisti di fama mondiale in Italia.

Delusione per i fan e interrogativi aperti

Il forfait di 50 Cent rappresenta un nuovo colpo per i tanti fan napoletani e turisti che avevano acquistato i biglietti. La speranza resta quella di poter rivedere l’artista in una nuova data, ma resta l’amarezza per un’estate musicale che, almeno a Napoli, si sta rivelando un’occasione mancata.

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Musica

Ozzy Osbourne dice addio al palco: il Principe delle Tenebre si congeda con un concerto epico a Birmingham

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Cinque anni dopo aver rivelato al mondo di essere affetto dal morbo di Parkinson, Ozzy Osbourne, leggenda assoluta dell’heavy metal, ha spento per sempre i riflettori sulla sua carriera. Lo ha fatto nella sua Birmingham, nello stadio del cuore, il Villa Park, con un concerto-evento da 50.000 spettatori, un autentico canto del cigno ribattezzato “Back to the Beginning”.

Un’icona controversa che ha segnato il rock

Settantasei anni compiuti, il frontman dei Black Sabbath ha incarnato il lato oscuro del rock con una carriera costellata di eccessi, provocazioni e leggenda: dalla colomba decapitata di fronte ai discografici al pipistrello morsicato sul palco, fino alla canzone Suicide Solution che nel 1980 scatenò polemiche per presunta istigazione al suicidio.

Ozzy è stato tutto: profeta del metal, icona ribelle, simbolo dell’autodistruzione e della redenzione. E anche stavolta ha lasciato il segno con uno show che ha messo insieme il gotha dell’hard rock mondiale.

Una line-up stellare e la reunion con i Black Sabbath

A condividere il palco con lui, Steven Tyler (Aerosmith), Billy Corgan (Smashing Pumpkins), i Metallica, i Guns N’ Roses, i Tool, Alice in Chains, Slayer, Pantera e naturalmente gli storici Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward per una reunion con i Black Sabbath dopo vent’anni, che ha mandato in visibilio lo stadio.

«Ci abbiamo messo 57 anni per suonare al Villa Park, ma ce l’abbiamo fatta», ha scritto Ozzy sui social, salutando i fan con emozione.

Biglietti sold out e marketing surreale

L’evento era sold out in soli sedici minuti. Prezzi da capogiro: oltre 300 euro per i biglietti base, quasi 800 euro per i posti top. Ma Ozzy ha superato anche sé stesso: ha messo in vendita lattine di tè con il suo DNA, a 450 dollari l’una, invitando i fan a clonarlo. Una trovata folle, perfettamente coerente con la sua immagine.

Un addio, forse, ma non una fine

Ozzy Osbourne lascia il palco ma non esce di scena. Resta una delle figure più influenti e affascinanti della musica contemporanea, il principe delle tenebre che ha riscritto le regole del rock. E anche nell’addio ha saputo stupire, emozionare, scioccare. Come solo lui sa fare.

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Sting a Roma, al Parco della Musica tappa del tour mondiale

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Sting sarà il 7 luglio nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone per uno degli appuntamenti più attesi del Roma Summer Fest 2025. Il grande musicista fa tappa nella capitale con il suo tour mondiale ”Sting 3.0”. Sul palco avrà accanto il chitarrista e collaboratore di lunga data Dominic Miller e il batterista Chris Maas in una carrellata dei suoi grandi successi. Conosciuto per il suo lavoro innovativo come artista solista e come frontman del gruppo The Police, Sting ha spinto i confini dell’innovazione musicale nel corso della sua carriera lunga e prestigiosa.

Lo ‘STING 3.0’ Tour ha ispirato la nuova canzone, “I Wrote Your Name (Upon My Heart)” pubblicata il 5 settembre 2024 da Cherrytree Music Company/Interscope Records. Sting ha vinto 17 Grammy Award e venduto cento milioni di album in tutto il mondo grazie al suo lavoro combinato come uno degli artisti solisti più caratteristici al mondo e come ex frontman dei Police. Compositore, cantautore, attore, autore e attivista, Sting ha ricevuto anche un Golden Globe, quattro nomination agli Oscar, una nomination ai Tony, il Century Award della rivista Billboard e il Kennedy Center Honors. Il sostegno di Sting a organizzazioni per i diritti umani come il Rainforest Fund, Amnesty International e Live Aid rispecchia la sua arte nella sua portata universale. Insieme con la moglie Trudie Styler, Sting ha fondato il Rainforest Fund nel 1989 per proteggere le foreste pluviali del mondo e le popolazioni indigene.

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