Collegati con noi

Sport

MotoGp: Martin cade, Bagnaia in Germania vola in testa

Pubblicato

del

Quando mancavano due giri dalla bandiera a scacchi Jorge Martin ha visto andare in frantumi la sua gara con una caduta che ha dato il via libera a Francesco Bagnaia che vince il gran premio di Germania e torna in testa al motomondiale scavalcando proprio lo spagnolo, distanziato ora di dieci punti. A completare il podio i fratelli Marquez con le Ducati del team Gresini: Marc, autore di una spettacolare rimonta, ha battuto Alex nel finale per il secondo posto. “Non è stato facile, ci ho provato in tutti i modi a essere davanti a tutti – le parole a caldo di Bagnaia – Martin mi ha poi superato e ho pensato di gestire le gomme per dare tutto nella seconda parte. Stavo recuperando e ho notato che Jorge Martin faceva qualche errorino e poi è caduto a due giri dalla fine. È la mia prima vittoria al Sachsenring e sono molto contento”.

“Prima o poi uno dei due doveva far qualcosa – ha aggiunto poi ai microfoni di Sky Bagnaia – Negli ultimi 10 giri abbiamo spinto con gomme al limite, non avevamo più trazione e stavamo girando fortissimo. Nel giro prima in cui è caduto Martin, ho perso il davanti anch’io, ero veramente al limite. Io ho semplicemente pensato di non mollare fino alla fine e lo stesso lui. E alla fine sono rimasto in piedi io”.

Accarezzava la doppietta Sprint-gran premio e l’allungo in classifica Martin, invece a poche curve dalla fine è arrivato l’errore che non ti aspetti che ha aperto la strada al rivale Bagnaia. Ora il motomondiale si prende una pausa fino al fine settimana di Silverstone a inizio agosto e Bagnaia – che il prossimo 20 luglio sposerà a Pesaro la storica fidanzata, Domizia Castagnini – si gode il regalo inatteso. Martin partiva dalla pole ed è stato al comando fino all’errore, Bagnaia, dalla seconda fila e si era messo all’inseguimento tallonando lo spagnolo fin dalle prime battute.

Lo spagnolo è comprensibilmente amareggiato: “Difficile accettare una caduta dopo 27 giri in testa – ha commentato ai microfoni di Sky Sport – mi sento forte ma ho sbagliato un’altra volta e devo capire perché”. Festeggia il secondo posto Marc Marquez, che dopo lo spaventoso incidente di venerdì e il 13/o posto in qualifica ha avuto la forza di rimontare fino al podio. Quarto Enea Bastianini, che nel finale è riuscito ad avere la meglio su un combattivo Franco Morbidelli. Aveva previsto un dominio Ducati Bagnaia, e dominio è stato con cinque moto nei primi cinque posti. A cinque secondi da Morbidelli ha chiuso Oliveira con la prima Aprilia, quella team Trackhouse, davanti alla Ktm di Acosta. In top 10 anche Marco Bezzecchi con la prima Ducati VR46, Binder con la Ktm ufficiale e Raul Fernandez con l’altra Trackhouse.

Gara da dimenticare invece per l’Aprilia ufficiale di Vinales, finito lungo nella ghiaia dopo una manciata di giri e solo 12/o al traguardo. Sfortunato Fabio Di Giannantonio, costretto al ritiro per una foratura.

Advertisement

Sport

Calcio: Milan ancora in rimonta, col Como finisce 2-1

Pubblicato

del

L’ennesima rimonta, l’ennesimo secondo tempo vissuto con l’asia e l’urgenza di recuperare uno svantaggio: il Milan vince 2-1 sul Como a San Siro e conquista il secondo successo consecutivo dopo quello di Lecce. Un primo tempo deludente, poi una ripresa giocata con spirito diverso. Il Como ha il merito di aver messo in difficoltà i rossoneri per un tempo intero, comandando la partita a San Siro, senza timori e con grande qualità. Alla fine il Milan si impone, il Como esce con più di un rammarico soprattutto per un raddoppio annullato per millimetri.

Il primo tempo vede il Como comandare il gioco, costruire più occasioni da gol senza soffrire particolarmente in difesa. L’approccio alla partita è stato anche positivo per il Milan con una clamorosa occasione mancata da Musah che a porta libera manda a lato. Ma dopo quella chance, non ci sono interventi di Butez da segnalare. Il Como ci mette poco a reagire e impone il suo gioco. Nico Paz è una spina nel fianco e fa sudare la difesa rossonera. Al 33′ dopo un salvataggio di Maignan sul solito Nico Paz, arriva il gol che sblocca la partita: Diao per Paz che a sua volta di prima serve da Cunha che trova la rete con un tiro preciso nell’angolino.

Per l’undicesima volta da quando Conceiçao ha preso la guida della squadra rossonera, il Milan è costretto a recuperare uno svantaggio E allo scadere del primo tempo Kempf sfiora il raddoppio. Piovono i fischi del pubblico deluso. La Curva Sud continua a contestare la proprietà americana. Insomma i soliti cori dagli spalti, le solite difficoltà dal rettangolo di gioco. Ad inizio secondo tempo Conceiçao cambia, richiama un deludente Theo Hernandez per Jimenez e Bondo (ammonito) per Fofana. C’è spazio anche per Joao Felix al posto di Musah. Fabregas schiera Dossena per Kempf ma sarà un cambio sfortunato perchè la partita di Dossena dura poco più di un quarto d’ora poi è costretto a lasciare il campo per un infortunio muscolare. 5′ dopo l’inizio della ripresa, a portarsi avanti sembra essere ancora il Como ma da doppietta di da Cunha viene annullata per fuorigioco millimetrico dal Var.

La rete non convalidata, scuote però il Milan: contropiede rossonero con Reijnders che serve Pulisic, bravissimo a battere Butez con un diagonale letale. Recuperato il gol di svantaggio e, di fatti, una nuova partita inizia. Il Como è sempre pericoloso ma perde un po’ di lucidità. Il Milan ritrova coraggio ed entusiasmo e al 24′ Conceiçao dalla panchina si mette le mani nei capelli dopo che Reijnders dalla distanza scheggia la traversa. Ma il gol è nell’aria e arriva proprio dai piedi dell’olandese che alla mezz’ora trova il 2-1 concretizzando una splendida verticalizzazione di Abraham. La rimonta è completata. A sorpresa a dieci minuti dalla fine Fabregas decide di far esordire Dale Alli che non giocava da più di due anni. Purtroppo però il rientro dell’inglese avviene nel peggiore dei modi.

Un’entrataccia su Loftus-Cheek viene sanzionata con un’ammonizione dall’arbitro ma il Var richiama Marchetti. Il fallo è brutto, l’impatto è forte e sopra la caviglia. L’arbitro non ha dubbi e tramuta il giallo in rosso con il rossonero Walker, connazionale ed ex compagno di squadra di Dele Alli, che prova a chiedere all’arbitro di non espellere il rivale. Il Milan in superiorità numerica per il recupero resta in controllo. Finisce così 2-1 per i rossoneri, seconda vittoria consecutiva e settimana di pausa che Conceiçao può finalmente vivere con un po’ di serenità.

Continua a leggere

Sport

Conte vuole finale ‘coi paraocchi’: pensiamo solo a noi

Pubblicato

del

“Noi pensiamo a noi stessi in questo finale di stagione, in quello che abbiamo costruito guardando noi, mettendoci i paraocchi sul nostro percorso senza farci condizionare da quello che accade intorno. Dobbiamo proseguire su questa strada, sin da domani nel match difficile a Venezia”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Antonio Conte alla vigilia della partita che si gioca domani nello stesso giorno di Atalanta-Inter.

“Tutte le partite in serie A – ha aggiunto – hanno insidie. Basta guardare Inter-Monza per far capire che niente è di scontato. Noi affrontiamo un Venezia in salute, che vuole giocarsi le sue carte per cercare la salvezza e mi aspetto una grande gara del Napoli. Nell’ultimo terzo del campionato tutte le partite sono difficili da giocare, si vedono gli obiettivi per ogni club, si sente la pressione, lo stress più alto. Non cambia niente giocare contro una squadra che ha l’obiettivo scudetto e chi lotta per salvarsi, dipende da come noi affrontiamo il match. Ricordo che per me le partite si possono anche perdere, ma solo se gli avversari sono stati più bravi di noi. Non dobbiamo mai essere sconfitti sulla voglia di vincere la partita”.

Continua a leggere

Sport

F1: Australia, pole per Norris davanti a Piastri

Pubblicato

del

Norris nel Q3 delle qualifiche per il Gp australiano di F1 è il più veloce in 1’15”096 e conquista la decima pole della carriera. La McLaren occupa la prima fila con la seconda posizione di Oscar Piastri (1’15”180). La Ferrari deve accontentarsi della quarta fila, con il settimo posto del monegasco Charles Leclerc (1’15”755) e l’ottava posizione dell’inglese Lewis Hamilton (1’15”973). Terzo tempo in seconda fila per la Red Bull di Max Verstappen (1’15”481). L’olandese campione del mondo scatta accanto alla Mercedes di George Russell (1’15”546). In terza fila la Racing Bulls di Yuki Tsunoda (1’15”670) e la Williams di Alex Albon (1’15”737). Dietro, in quarta fila, le deludenti Ferrari che riescono a tener dietro nella top ten solo la Alpine di Pierre Gasly (1’15”980) e la Williams di Carlos Sainz (1’16”062). La griglia di partenza 1. Lando Norris (McLaren) 2. Oscar Piastri (McLaren) 3. Max Verstappen (Red Bull) 4. George Russell (Mercedes) 5. Yuki Tsunoda (RB) 6. Alex Albon (Williams) 7. Charles Leclerc (Ferrari) 8. Lewis Hamilton (Ferrari) 9. Pierre Gasly (Alpine) 10. Carlos Sainz (Williams).

Il Q1, in avvio di qualifiche, decreta l’eliminazione dei debuttanti più attesi: bocciatura per la Mercedes di Kimi Antonelli e per la Red Bull di Liam Lawson. Il Q2 offre una prima fotografia utile per delineare le gerarchie. Le McLaren dettano legge con Norris (1’15”415) e Piastri. L’indicazione è chiara, in Australia c’è una squadra da battere. Alle spalle dei favoriti spunta a sorpresa la Red Bull di Verstappen: il campione del mondo, dopo le prove libere complicate per problemi di grip, alla fine della seconda manche è tra i migliori. L’olandese ha un passo eccellente e lo confermerà anche nel momento chiave del sabato. Il Q2 è un campanello d’allarme per il Cavallino. Le Ferrari di Leclerc e Hamilton sono dietro rispetto anche alla Mercedes di Russell. Poco dopo, il Q3 certifica la prima bocciatura dell’anno per la Ferrari: in Australia bisogna rincorrere da lontano.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto