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Morto in uno scontro fra barche Anton Walkes, ex Tottenham: aveva 25 anni e giocava in Mls

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È morto Anton Walkes, 25enne difensore inglese dello Charlotte Fc, ex calciatore del Tottenham: Walkes è stato trovato svenuto e ferito dopo un incidente fra due barche vicino al Miami Marine stadium. Il calciatore era alla guida di una delle due barche:è stato portato in ospedale ma le ferite erano troppo gravi ed è morto. Non si sa se ci sono stati altri feriti nell’impatto. Il calciatore militava nella Major League Soccer, la stessa dove milita Lorenzo Insigne che è rimasto molto toccata dalla scomparsa di Walker. Il proprietario dello Charlotte FC, Davi Tepper, scrive sui social: “Era un figlio, un padre e un compagno di squadra straordinario, il cui approccio gioioso alla vita ha toccato tutti quelli che ha incontrato”,

 

 

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Ue apre a Roma su migranti, Meloni si confronta con Scholz

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Giorgia Meloni si aspetta nuovi passi avanti dal Consiglio europeo per una gestione effettivamente comunitaria della questione migratoria. E le sue speranze sono confortate dalla lettera inviata da Ursula von der Leyen ai leader dei 27 in vista dell’appuntamento di giovedì e venerdì. Un messaggio in cui – sottolineano fonti di governo – è stato dato un ampio spazio alle priorità di Roma per una riforma complessiva sul tema dei migranti che sia più equilibrata, ed è stata recepita una logica più espansiva sugli aiuti finanziari che dovrebbero andare oltre i 500 milioni di euro già pattuiti. “Il terribile naufragio a largo della Calabria è stato un vivido richiamo all’urgenza della nostra azione – ha scritto la presidente della Commissione Ue -. Una soluzione equa e duratura è possibile solo attraverso un approccio europeo e bilanciato. Possiamo raggiungere più traguardi se agiamo assieme”. Fra gli impegni di Von der Leyen, anche altri 110 milioni che la Commissione mobiliterà nel 2023, “addizionali ai 208 già impegnati per la cooperazione anti-trafficanti”.

Quella battaglia è diventata la priorità del governo italiano, da coniugare con un controllo rafforzato delle frontiere e una cooperazione sui rimpatri rapidi. Temi citati nella lettera e toccati anche nel faccia a faccia in mattinata con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, negli uffici di FdI alla Camera, alla vigilia delle comunicazioni della premier al Senato e a Montecitorio. Un confronto cordiale, in cui sono emerse “sintonia e fiducia rinnovata”, secondo fonti vicine a Meloni. E nel dossier migranti trova spazio anche la priorità di aiutare la Tunisia, che attende i finanziamenti del Fmi, sull’orlo di una crisi che, è il timore dell’esecutivo, può generare un’ondata di migranti. Non è l’unico fronte su cui Meloni cerca la sponda del cancelliere tedesco Olaf Scholz, con cui nel pomeriggio ha avuto una telefonata di mezz’ora. La Germania è anche uno dei partner da convincere nel negoziato per il nuovo Patto di stabilità, in cui l’Italia chiede flessibilità nell’utilizzo dei fondi europei, per evitare una guerra di sussidi che favorirebbe Paesi con meno debito pubblico. Come, appunto, la Germania.

Quello è il negoziato cruciale per Palazzo Chigi, non la ratifica del Mes (solo l’Italia manca all’appello), su cui è forte il pressing delle opposizioni e di Bruxelles. Un tema che potrebbe essere toccato nel Consiglio europeo quando verranno affrontati la crisi di Credit Suisse e gli effetti del fallimento dell’americana Silicon Valley Bank. Per ora, spiegano fonti di governo, non si ravvisano rischi sull’esposizione degli istituti italiani, ma la vicenda della banca svizzera mette in luce che le regole europee tanto virtuose non sono. Roma e Berlino sono invece allineate sulla crisi ucraina. In reazione alle mosse russe, fra la visita di Vladimir Putin a Mariupol e quella del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, una priorità del Consiglio Ue deve essere “dare un ulteriore segnale di sostegno all’Ucraina a 360 gradi”, si legge nel resoconto del colloquio telefonico con Scholz. Da Bruxelles annunciano in settimana una nuova tranche di aiuti per 2 miliardi per Kiev. “Il tema è consegnare in fretta le munizioni all’Ucraina”, ha chiarito il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Su questo, al momento la maggioranza ha accantonato i distinguo dei mesi scorsi. Mentre è nelle opposizioni che si misureranno le distanze, nel confronto sulle risoluzioni in discussione dopo le comunicazioni di Meloni. Sotto la nuova guida di Elly Schlein, il Pd ribadirà la sua linea: sostegno all’Ucraina e al suo diritto all’autodifesa, con la richiesta di intensificare l’impegno diplomatico dell’Europa per la pace, l’accusa alla Russia per l’aggressione e la richiesta di continuare a puntare sul suo isolamento, anche alla luce dell’incriminazione di Putin da parte della Corte penale internazionale. Basta armi è invece il senso della posizione del M5s: “Abbiamo già dato, è inutile girarci intorno – taglia corto Giuseppe Conte -. Chiediamo all’Italia e al governo di assumersi la responsabilità di uno sforzo diplomatico, nel quadro dell’Ue, con gli altri alleati. Ci deve essere qualcuno che imprime una svolta e vogliamo che sia l’Italia. Mi auguro che il Pd possa, anche col nuovo vertice, fare questa scelta, in questa direzione che noi abbiamo già intrapreso”. Il leader terzo polo CarloCalenda non si sbilancia e si limita ad annunciare che non voterà la mozione di maggioranza.

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Esteri

Bombardieri Usa in volo ai confini della Russia, il ‘quasi’ incontro con un caccia russo

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Oggi, i radar russi hanno rilevato due bombardieri strategici B-52H dell’aeronautica Usa sul Mar Baltico in volo verso il confine della Russia. Lo ha riferito il Centro di controllo della difesa nazionale russo citato dalla Tass, aggiungendo che un caccia russo Su-35 si è alzato in volo, per poi rientrare in base dopo che i due velivoli stranieri si sono allontanati dai confini della Russia. “Il 20 marzo 2023, le strutture radar delle forze di difesa aerea del distretto militare occidentale in servizio sul Mar Baltico hanno rilevato due bersagli aerei che volavano in direzione del confine di stato della Federazione Russa.

Gli obiettivi sono stati classificati come due obiettivi strategici bombardieri B-52H dell’aeronautica americana”, si legge nella nota, spiegando che al fine di identificare e “prevenire violazioni del confine di stato della Russia”, è stato sollevato in aria un caccia Su-35. “Dopo la rimozione di aerei militari stranieri dal confine di stato della Federazione Russa, il caccia russo è tornato al suo aeroporto di base”, ha detto il ministero della Difesa russo. “Il volo del caccia russo è stato effettuato in stretta conformità con le regole internazionali per l’uso dello spazio aereo. Nessuna violazione del confine di stato della Federazione Russa è stato consentito”.

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Cronache

‘Hitlerson’, la maglia indossata dal laziale e i vergognosi cori antisemiti: il ministro Abodi annuncia interventi

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In tribuna un tifoso laziale indossa la maglia della sua squadra del cuore. Sulle sue spalle spicca il nome ‘Hitlerson’, accompagnato dal numero 88 – di chiara matrice nazista -, mentre la curva Nord intona gli ennesimi cori antisemiti che troppo spesso risuonano negli stadi italiani e non solo all’Olimpico. Il derby della Capitale di ieri porta con sé una lunga scia polemica, nata dal post della presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che ha pubblicato video e foto dell’accaduto. Ad intervenire è stato lo stesso ministro dello Sport, Andrea Abodi, che ha annunciato provvedimenti. “Impossibile far finta di nulla – la sua replica su Twitter -. Farò la mia parte, come sento il dovere di fare. Il rispetto è dovuto e non è negoziabile”. Ed anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha preso l’iniziativa, sollecitando il capo della polizia, Lamberto Giannini, ed il questore di Roma, Carmine Belfiore, per invitarli a fare ogni sforzo per individuare i responsabili dei comportamenti antisemiti. Le foto e i video della maglia di ‘Hitlerson’ hanno fatto ben presto il giro del web, scatenando una ridda di critiche e polemiche.

“Come sempre siamo gli unici a indignarci e a protestare – le parole di Dureghello -. Possibile che tutti continuino a far finta di nulla?”. Simboli o immagini nazifasciste legate al tema calcistico, infatti, sono comparsi più volte in città. L’ultimo episodio è di appena un paio di mesi fa quando, alla vigilia del giorno della Memoria, la Capitale si svegliò tappezzata di adesivi che rappresentavano il disegno di Hitler con la maglia giallorossa della Roma. Uno “sfregio inaccettabile”, come aveva stigmatizzato il sindaco, Roberto Gualtieri, facendo poi rimuovere le figurine. Su quanto avvenuto ieri sugli spalti dell’Olimpico è intervenuto anche il prefetto Giuseppe Pecoraro, neo-coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. “Sono da condannare duramente i cori contro il mondo ebraico che si sono sentiti in questi giorni negli stadi – le sue parole -. Sono da sanzionare fortemente e vanno identificati i responsabili. In caso contrario, è necessario un intervento anche sulle società per le quali questi fanno il tifo”.

L’Anpi, invece, si è detta pronta a “un’azione di carattere penale per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. “È il momento di provvedimenti esemplari da parte della procura federale e di indagini e sentenze coraggiose da parte della magistratura”, tuona il presidente dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo. Il senatore di Azione-Italia Viva, Ivan Scalfarotto, ha annunciato una interrogazione al Viminale, mentre dal Pd il deputato Marco Furfaro chiede di “intervenire con forza”. Fra gli stessi tifosi laziali sono in tanti a prendere le distanze da quanto accaduto, anche se molti hanno rilanciato sui social le offese omofobe che i cugini romanisti avrebbero rivolto ieri al derby. All’ingresso della curva Nord, infatti, sono comparsi alcuni adesivi arcobaleno con la scritta “Lgbt, laziale, gay, bisex, trans”

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