I primi sospetti sono venuti agli abitanti della zona, per il via vai di auto delle pompe funebri: a dispetto delle rassicurazioni, c’era un focolaio di Covid nella Rsa Casa San Giuseppe di Grugliasco gestita dalle suore vincenziane, tre delle quali ora sono indagate per epidemia colposa e omicidio colposo, a nove mesi dagli esposti del sindaco della citta’ alle porte di Torino e dei parenti degli ospiti. Fra marzo e aprile si sono registrati 40 decessi nella storica struttura, dove nel 1867 si stanziarono le suore della Compagnia delle Figlie della Carita’ di San Vincenzo de’ Paoli – chiamate ‘suore cappellone’ per il copricapo bianco a cornetta indossato fino agli anni ’60 – rendendo poi la Casa un ricovero per gli anziani del paese. Il 13 marzo era emersa la positivita’ di un’operatrice sanitaria, ma i tamponi sono stati disposti per tutti solo dal 2 aprile. L’inchiesta del pm Vincenzo Pacileo si e’ concentrata su nove morti, i casi in cui e’ stato possibile verificare la presenza del Covid, e su una quarantina di contagi tra gli anziani e gli operatori della struttura. Dalla consulenza chiesta dal pm Pacileo e’ risultato che nella Rsa il documento di valutazione dei rischi, il Dvr, non era aggiornato (come invece era d’obbligo) e quando e’ stato fatto non e’ avvenuto in maniera adeguata. Inoltre e’ emersa una carenza di dispositivi di sicurezza personale come le mascherine. Le tre suore indagate sono la legale rappresentante, la direttrice delle struttura (privata e accreditata con il Servizio sanitario nazionale) e la direttrice sanitaria della Rsa, in pratica le figure a cui spettano gli obblighi di vigilanza e prevenzione. A giugno c’era stata anche una protesta da parte dei parenti delle vittime davanti ai cancelli dell’ospizio, che si e’ rivelato particolarmente vulnerabile all’epidemia, come tanti altri in Italia. E’ successo anche in una casa di riposo di Grottaferrata, alle porte di Roma, dove i tamponi del 14 gennaio hanno fatto emergere un focolaio con circa quaranta positivi (una decina gli operatori, fra cui cinque suore) e quattro decessi. La struttura e’ stata isolata, cosi’ come il Seminario diocesano di Sanremo, dove 7 delle 18 persone che ci vivono sono positive. Come se non bastasse il Covid, nella Rsa La Villa di Varazze la Guardia di finanza di Savona ha arrestato tre operatrici socio sanitarie di 48, 58 e 64 anni, finite ai domiciliari con l’accusa di violenza e maltrattamenti nei confronti di piu’ ospiti della struttura. Come spiegano gli inquirenti, le indagini, durate alcuni mesi, hanno documentato bruschi strattonamenti delle operatrici nei confronti dei pazienti durante le operazioni di pulizia personale, fino ad arrivare agli schiaffi, con insulti, minacce (anche di legarli al letto e percuoterli o di lasciarli senza pasto) e imprecazioni, nonostante grida di dolore, pianti e implorazioni delle vittime. In questo scenario, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono di fare presto sulla vaccinazione degli anziani perche’ ogni minuto perso ha una conseguenza “drammatica e diretta in termini di vite umane, in particolare nella categoria anagrafica degli over 60, dove da inizio pandemia si concentra il 95,6% dei decessi”.