Collegati con noi

Uncategorized

Morti in corsia, il processo d’appello di Milano a Cazzaniga al via il 23 febbraio

Pubblicato

del

Si e’ aperto ed e’ stato subito rinviato al prossimo 23 febbraio per un difetto di notifica il processo davanti alla prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Milano, a carico di Leonardo Cazzaniga, ex vice primario del Pronto Soccorso di Saronno, gia’ condannato all’ergastolo per omicidio volontario plurimo per avere somministrato farmaci letali a 12 pazienti. Oltre all’ex vice primario sono imputati, con l’accusa di favoreggiamento, anche 4 medici della commissione dell’ospedale, chiamata a valutare l’operato di Cazzaniga e che in primo grado sono stati condannati a 2 anni e 6 mesi di reclusione. Nella prima udienza di questo pomeriggio si sono costituite le parti e la difesa di uno dei medici imputati ha sollevato un’eccezione di un errore di notifica facendo cosi’ rinviare il dibattimento. Il 23 febbraio, dopo che la Corte avra’ affrontato le questioni preliminari, il processo entrera’ nel vivo, con le conclusioni del sostituto pg Nunzia Ciaravolo, delle difese e delle parti civili. Sara’ presente, in video collegamento – come oggi – dal carcere di Monza, anche l’ex primario. Stando all’indagine della Procura di Busto Arsizio, il medico avrebbe somministrato un cocktail di farmaci letali, il cosiddetto ‘protocollo Cazzaniga’, a dieci pazienti da lui trattati in ospedale tra il 2011 e il 2014, e anche a Massimo Guerra, marito della sua ex amante, l’infermiera Laura Taroni, e al suocero di lei, Luciano Guerra. E’ stato invece assolto dall’accusa di omicidio nei confronti di due pazienti in corsia e della madre della Taroni, Maria Rita Clerici. Per quest’ultimo delitto, e per quello di suo marito, l’ex infermiera e’ tuttora imputata a Milano in un processo d’appello ‘Bis’.

Advertisement

Uncategorized

Francesca Senette: dalla televisione allo yoga, il viaggio di una donna ribelle

Pubblicato

del

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Francesca Senette (Foto Imagoeconomica in evidenza), ex volto noto della televisione italiana, racconta il suo percorso di trasformazione personale e professionale, dalla conduzione televisiva alla pratica dello yoga. Un cambiamento profondo, segnato da scelte coraggiose e dalla voglia di ritrovare un equilibrio interiore.

La sua posizione yoga preferita

«Shirsasana, quella sulla testa, perché mi permette di essere ribelle e di vedere le cose da un’altra prospettiva» racconta Senette, sottolineando come lo yoga sia diventato una parte essenziale della sua vita.

Un’educazione rigida e l’adolescenza senza ribellioni

L’ex conduttrice ammette di non essere stata ribelle da giovane: «Non ho mai sgarrato, non mi sono mai ubriacata, non sono mai andata in discoteca». Cresciuta in una famiglia con un’educazione rigida, ha sempre sentito il peso delle aspettative materne: «Dovevo rientrare a mezzanotte? Ero a casa alle 23.55».

L’addio alla televisione e il trauma dell’esclusione

Il passaggio dallo schermo al tappetino da yoga non è stato privo di difficoltà. «Da un giorno all’altro, più niente» racconta, ricordando il momento in cui un giornalista la informò della sua esclusione dalla Rai. «Mi chiamarono per sapere come commentavo la mia defenestrazione. Non ne sapevo nulla».

Il supporto del marito e la nuova carriera

A darle forza in quel momento è stato il marito, che l’ha aiutata a superare il trauma dell’addio alla TV. Oggi, la Senette è una maestra di yoga e ha costruito una nuova carriera attorno al benessere. «Curo la mia nicchia, le mie allieve. Se tornassi in TV, parlerei solo di ciò che amo: benessere e yoga».

L’incontro con Silvio Berlusconi e l’epoca d’oro del giornalismo televisivo

Nel corso dell’intervista, Senette racconta anche il suo passato in televisione e l’incontro con Silvio Berlusconi, che la scoprì vedendola in un servizio su Umberto Bossi e la Lega Nord. «Mi prese da Antenna Tre e nei corridoi diceva sempre: “La vedete la Franceschina? L’ho scelta io”».

La violenza psicologica subita in passato

Un momento toccante dell’intervista riguarda il passato sentimentale dell’ex conduttrice, che ammette di aver vissuto una relazione tossica: «Ho preso anche schiaffi e pugni. L’ho nascosto a tutti. Non sapevo come gestirla». L’università è stata la sua salvezza e oggi, con il marito Marcello, ha trovato la serenità.

Lo yoga come rinascita

Con il Covid, lo yoga è diventato per lei più di una semplice passione: «Durante la pandemia, tenevo lezioni gratuite online e alla fine tante donne mi hanno chiesto di continuare». Un percorso che l’ha portata a guidare sessioni in eventi importanti, come il Cancer Survivors Day in Piazza Duomo.

Oggi, Francesca Senette è una donna che ha trovato un nuovo equilibrio, lontana dai riflettori ma vicina alle persone che seguono la sua filosofia di benessere.

Continua a leggere

Uncategorized

Esperto, canzone di Cristicchi aiuta a capire malati d’Alzheimer

Pubblicato

del

“La canzone di Simone Cristicchi al Festival di Sanremo è un aiuto prezioso per capire meglio i malati di Alzheimer: ci indica la strada da percorerre per stare vicino a questi pazienti e curarli in maniera adeguata”. Lo ha sottolineato oggi il professor Stefano Govoni, farmacologo e docente dell’Università di Pavia, autore di ricerche sulle demenze e sull’invecchiamento cerebrale, intervenendo al convegno “Pellegrini di speranza in cammino…” svoltosi in Curia a Pavia in occasione della “Giornata Mondiale del Malato”. Cristicchi ha dedicato la sua canzone “Quando sarai piccola” a sua madre malata.

“In un passo del brano si legge ‘rallenteremo il passo se camminerò veloce’: è esattamente il farsi ‘protesi umana’ a fianco di persone fragili che necessitano di un sostegno – ha spiegato il professor Govoni -. Per la cura di un malato non basta essere benevolenti: servono anche l’intenzione e l’impegno morale”. “La canzone che Cristicchi ha presentato a Sanremo ha radici profonde – ha aggiunto il farmacologo pavese -. Pensiamo al brano con cui vinse nel 2007, ‘Ti regalarò una rosa’. che scrisse dopo aver realizzato un viaggio negli ospedali psichiatrici d’Italia. Non a caso Alda Merini gli dedicò la poesia ‘A Simone’. Oggi Cristicchi, che possiamo considerare a sua volta un poeta, ci ha regalato un testo dedicato alla fragilità umana e in particolare ai malati di Alzheimer”.

Continua a leggere

Uncategorized

‘Agenti tossici proibiti usati in Ucraina’

Pubblicato

del

L’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) ha rilevato, per la seconda volta in pochi mesi, la presenza dell’agente tossico Cs, un gas lacrimogeno molto potente, in proiettili utilizzati sul campo di battaglia in Ucraina. Il Cs, che deriva il suo nome dai due inventori, gli americani Ben Corson e Roger Stoughton che lo sintetizzarono nel 1928, se utilizzato sul campo di battaglia è considerato un’arma chimica, seppur non letale. Gli effetti del gas sono inabilitanti: la sostanza reagisce con l’umidità della pelle e degli occhi, brucia, costringe a chiudere le palpebre, poi scatta la tosse.

Forse proprio per questa ragione il suo battesimo di guerra avvenne in Vietnam, nel conflitto divenuto un laboratorio a cielo aperto di molte altre micidiali armi poi proibite. I soldati americani usavano il gas per costringere i Vietcong annidati nei tunnel a uscire, perché il Cs in un ambiente così chiuso era devastante. Alla fine l’uso in guerra è stato proibito nel 1997, mentre è consentito in chiave antisommossa: è stato utilizzato in molte occasioni dalle polizie di mezzo mondo, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, Italia compresa.

In Ucraina, l’Opac ha trovato tracce del gas già lo scorso novembre. Il rapporto odierno si basa su proiettili e reperti arrivavati dalle aree di combattimento di Mariivka e Illinka. “Tutte le granate raccolte dalle trincee contenevano l’agente antisommossa Cs, composti correlati e/o i loro prodotti di degradazione”, ha sottolineato l’Opac. “Questo rapporto segna il secondo caso confermato di granate antisommossa trovate lungo le linee di combattimento nella regione di Dnipropetrovsk”, ha detto il direttore generale Fernando Arias, sottolineando “l’urgenza di mantenere e far rispettare i principi della Convenzione sulle armi chimiche”. L’organizzazione non ha indicato chi sia responsabile, nonostante gli episodi siano stati denunciati da Kiev. Russia e Ucraina si accusano a vicenda.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto