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Morte di Mino Raiola, il calcio piange il manager dei campioni

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Il mondo del calcio piange Mino Raiola e lo fa soprattutto via social. Club e dirigenti si stringono idealmente attorno ai familiari del procuratore e ne decantano l’abilita’ nel concludere affari ai piu’ alti livelli calcistici. “Non prendere in giro in Paradiso, loro conoscono la verita’… Tvb, Mino”. E’ l’affettuoso messaggio, scritto in inglese (“don’t take the piss in paradise, they know the truth…”) dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, sul proprio account di Twitter. Gli fa seguito l’ad dell’Inter, ed ex bianconero, Beppe Marotta, esprime tutto il proprio dolore per la perdita. “Sono affranto e dispiaciuto per la scomparsa di Mino – le parole di Raiola -. E’ stato un amico e un interlocutore nell’attivita’ lavorativa, una persona di qualita’ ed elevata competenza. Abbiamo vissuto molti momenti positivi insieme, di collaborazione e intenso lavoro, con qualche contrasto, ma sempre corretto, nel rispetto delle persone e delle professionalita’”. Marotta ricorda quando Raiola fu artefice della “doppia operazione su Pogba, con il passaggio dal Manchester United alla Juventus e dalla Juventus al Manchester United”. “Un grande capolavoro – dice il dirigente del club nerazzurro – in cui Raiola ha avuto un ruolo importante. Il mondo del calcio perde un grande professionista, spesso critico con il sistema, ma la sua critica era molto costruttiva per un calcio sempre migliore”. Anche sull’altra sponda dei Navigli si ricorda Raiola. “Il Milan si stringe attorno alla famiglia e alle persone a lui care nel giorno della sua scomparsa”, scrive il club rossonero che, soprattutto in occasione del rinnovo del portiere Donnarumma, poi passato al PSG, si e’ scontrato con il procuratore. Chi non dimentica Raiola e’ Adriano Galliani che, dal sito del Monza, si dice “affettuosamente vicino alla famiglia e piange la scomparsa del caro amico Mino, grande manager calcistico, innovatore nel suo settore e sempre leale nelle trattative. Riposa in pace”. Infine, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Anche lui su Twitter scrive che “la notizia della scomparsa di Mino Raiola addolora me e tutto il Napoli. Le piu’ sentite e sincere condoglianze e la nostra vicinanza alla sua famiglia”. Marco Verratti, centrocampista del PSG, assistito da Raiola, ha postato sul proprio account di Instagram una scritta a caratteri cubitali: “Grande Mino”. Alfie Haaland, padre di Erling, l’attaccante norvegese del Borussia Dortmund, ha scritto su Twitter: “R.I.P. The best”. Sempre dai social e’ arrivato il cordoglio del presidente Florentino Perez e del Direttivo del Real Madrid. Anche i vari Justine Kluivert, Irving Lozano, Denzel Dumfries hanno manifestato il proprio cordoglio.

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Calciomercato Napoli: tra gli obiettivi Joshua Zirkzee, trattative e il futuro di Osimhen

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Il Napoli si prepara al calciomercato invernale con l’obiettivo di rinforzare tre ruoli strategici: difensore centrale, esterno e mezzala. Ma come sottolinea il presidente Aurelio De Laurentiis, ogni mossa sarà valutata attentamente, evitando investimenti che non aggiungano reale valore alla squadra.

Tra i nomi più caldi, spicca quello di Jakub Kiwior, difensore centrale dell’Arsenal. Gli agenti del polacco, che gestiscono anche gli interessi di Lobotka, potrebbero arrivare in Italia per discutere un prestito con obbligo di riscatto legato alle presenze. L’Arsenal, tuttavia, è reticente a cedere Kiwior, reduce da una prestazione da titolare con i Gunners, rendendo la trattativa complessa ma non impossibile.

Il Napoli monitora anche Ardian Ismajli e Jacopo Fazzini dell’Empoli. Per il primo, in scadenza a giugno, sarebbe sufficiente una buonuscita al club toscano; sul secondo, invece, si registra una piccola asta con De Laurentiis in pole position.

L’attacco e il futuro di Osimhen

Il capitolo attaccanti ruota attorno al destino di Victor Osimhen, il cui futuro rimane incerto. Con un valore di mercato fissato a 75 milioni di euro, il nigeriano è corteggiato da diversi top club, ma il suo ingaggio da 12 milioni annui frena molte trattative. Il Galatasaray resta alla finestra, mentre il PSG e il Chelsea sondano il terreno, cercando uno sconto sul prezzo del cartellino.

Nel frattempo, il Napoli valuta alternative come Joshua Zirkzee, esploso al Bologna e ora in forza al Manchester United. L’olandese rappresenta una soluzione per cambiare modulo offensivo e sopperire all’assenza di Osimhen, fermo fino a Natale per un infortunio alla schiena.

Altre piste e nodi da sciogliere

Il Napoli cercherà di chiudere altre trattative in difesa e a centrocampo. Tra i nomi seguiti:

  • Jaka Bijol (Udinese): la dirigenza friulana ha però ribadito che lo sloveno non si muoverà a gennaio.
  • Patrick Dorgu (Lecce) e Adrián Benedyczak (Parma): due giovani che attirano sia De Laurentiis per l’età sia Conte per il potenziale, ma i rispettivi club sono restii a lasciarli partire.
  • Jackson Tchatchoua (Verona): valutato circa 15 milioni di euro, rappresenta una trattativa in fase avanzata.

Sul fronte uscite, Juan Jesus cerca una sistemazione, mentre Ngonge, Zerbin e Folorunsho potrebbero partire in prestito per accumulare minutaggio. Raspadori e Simeone, due protagonisti dello scudetto, sembrano destinati a restare, anche se il Cholito è corteggiato da diversi club di Serie A.

Il nodo Meret e le prospettive future

La questione rinnovo per il portiere Alex Meret è ancora in bilico. Con il contratto in scadenza a giugno, le distanze sull’ingaggio tra le parti restano significative, e il suo agente, Federico Pastorello, inizia a guardarsi intorno per un possibile trasferimento a parametro zero.

Il calciomercato di gennaio si preannuncia quindi cruciale per il Napoli, con il ds Manna impegnato a bilanciare entrate e uscite per mantenere competitività in campionato e in Europa.

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Beffa Inter, il Bayer Leverkusen vince al 90′

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Il Bayer Leverkusen beffa l’Inter all’ultimo respiro, con i nerazzurri che in Germania incassano il primo gol della stagione europea al 90′ da Mukiele e tornano a casa con la prima sconfitta in Champions League. Un ko che complica la strada verso gli ottavi di finale per la squadra di Simone Inzaghi, protagonista di una prestazione eccessivamente rinunciataria, provando a giocare per il pareggio per tutti i 90′. Mossa che, appunto, fino al 90′ sembrava poter portare frutti, se non fosse che proprio all’ultimo minuto prima del recupero la rete di Mukiele ha regalato i tre punti agli uomini di Xabi Alonso. Il Bayer Leverkusen parte fortissimo, con gran possesso palla, aggressività e alta pressione.

Tanto che dopo nemmeno tre minuti Tella calcia al volo su assist di Frimpong centrando in pieno la traversa a Sommer battuto. L’Inter fin dai primi istanti mostra un atteggiamento insolitamente rinunciatario, anche più di quanto già visto nelle ultime uscite in Champions League, andando in affanno in avvio. A poco a poco però i nerazzurri prendono campo, con una prima mezza occasione per Frattesi che invece di calciare serve Taremi, il quale in area viene rimpallato. Ci prova anche l’ex Calhanoglu, destro potente dal limite smorzato da una deviazione. Dall’altra parte Xhaka, anche lui dalla distanza, trova la pronta risposta del connazionale Sommer.

I tedeschi trovano spazio soprattutto sulla fascia sinistra, come quando una veloce ripartenza viene conclusa da un destro di Palacios deviato da Bastoni che finisce alto ma non di molto sulla traversa. Risponde Frattesi, colpo di testa alto su cross di Calhanoglu. Nella ripresa il Bayer prova subito ad accelerare, Wirtz lancia Frimpong che, disturbato da Bastoni, non trova la porta con l’esterno destro. L’Inter si limita a difendersi, senza mai riuscire a ripartire. Inzaghi così sceglie di gettare nella mischia i suoi big, da Dimarco a Barella fino a Lautaro, senza però che cambi molto il copione della gara che vede i nerazzurri interessati soprattutto a difendersi.

Il Bayer però trova pochi spazi, così ci prova Tah dalla distanza sfiorando l’incrocio dei pali. I tedeschi, spinti dai 30mila della BayArena, nel finale provano ad alzare ancora i giri del motore, cercando di schiacciare l’Inter nella sua area. I nerazzurri non corrono però grandi pericoli, almeno fino al 90′, quando Mukiele trova la deviazione giusta sottoporta dopo una serie di svarioni della difesa interista per regalare i tre punti a Xabi Alonso. Inzaghi resta così a quota 13 punti in classifica scendendo al quarto posto, in attesa delle altre gare, e dovrà per questo giocarsi tutti nelle ultime due gare, a partire dalla sfida del 22 gennaio in casa dello Sparta Praga, chiudendo poi la prima fase a San Siro contro il Monaco il 29 gennaio. Secondo le stime, 17 punti potrebbero bastare, ma ora i nerazzurri dovranno andare a conquistare i quattro punti rimanenti negli ultimi 180′. Ma servirà un’Inter decisamente diversa rispetta a quella vista in Germania per poter centrare l’obiettivo.

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Champions: l’Atalanta lotta, ma il Real passa a Bergamo

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Mpabbé piazza il vantaggio prima di infortunarsi e lasciare il posto a Rdorygo, De Ketelaere la pareggia su rigore al 2′ di recupero del primo tempo ma in avvio di ripresa, dopo due occasioni sciupate, l’Atalanta cede al Real Madrid che prende il largo in due minuti grazie a Vincius Jr. e Bellingham. Il tentativo di rimonta basato sul 2-3 al 65′ di Lookman non è completato da Retegui che al 94′ sbaglia incredibilmente davanti alla porta. I nerazzurri interrompono una serie positiva da 12 vittorie su 14 match nel match clou della sesta giornata di League Phase della Champions che rilancia in classica la squadra di Ancelotti, ora a 9 punti contro gli 11 dei padroni di casa, alla prima sconfitta europea in stagione.

La chiave del primo tempo è l’affanno di Hien a uomo sul primo marcatore della serata, liberato al tiro dopo nemmeno due minuti. Al secondo tentativo al decimo, sempre su filtrante di Brahim Diaz, dopo aver fintato De Roon non perdona però Carnesecchi, peraltro attento a negargli il raddoppio alle soglie del quarto d’ora, quando Lookman servito da De Ketelaere taglia bene calciando però addosso a Tchouameni e sul rilancio di Valverde – due tentativi, da fermo e da corner, infruttuosi al 6′ – è ancora il portiere di casa a negare la doppietta.

Di qua Lookman, arrivato male sul cross di Ederson al 4′, cerca di combinare con De Ketelaere, scelto come partner d’attacco nel 3-4-1-2, mentre è Rüdiger a ergersi a baluardo proprio nelle combinazioni tra i due anticipando e contrastando i tagli da sinistra del belga tra 18′ e 20′. Nel duetto con lo stesso De Ketelaere anche Ederson si ritrova un muro blanco davanti, al 22′, mentre oltre la mezzora ci riprova invano Lookman convergendo dalla fascia e, ben più pericolosamente, Rüdiger che spedisce fuori di testa il pallone dal fondo di Ceballos da accompagnare solo in porta a 6′ dall’intervallo. Gol sbagliato, gol preso. Tchouameni esce troppo d’impeto su Kolasinac, raggiunto dal suggerimento di Pasalic, e De Ketelaere batte Courtois, spiazzandolo con un potente sinistro vicino all’incrocio.

In avvio di ripresa, l’autore dell’1-1 a momenti la piazza di testa anticipando Rüdiger sul pallone dall’out di Ruggeri, che la tocca anche a Lookman per la conclusione da fuori intercettata dal portiere degli spagnoli. Tutto fra 6′ e 9′. Tra 12′ e 14′, invece, la capitolazione dei bergamaschi, traditi da un rimpallo su Ederson che praticamente apre il diagonale mancino a Vini Jr. sulla palla ancora di Diaz e da un De Roon lasciato sul posto da Bellingham, rientrato sul sinistro dall’area sul lancio dalla trequarti difensiva proprio dell’attaccante brasiliano.

Ma Lookman non ci sta e fa secco sul primo palo Courtois su apertura tra le linee di Samardzic, entrato per Pasalic, al ventesimo, poco più tardi della parata del medesimo sulla botta dalla distanza dell’accentrato Bellanova. Al 24′ il doppio assistman ospite spreca alzando di sinistro il possibile 4-2 provocato dalla penetrazione lungo il fondo di Vinicius smanacciata a centro area da Carnesecchi che poco dopo la para a terra anche a Rodrygo su palla dentro di Bellingham. Al 31′, contropiede condotto da Samardzic per Retegui, subentrato a De Ketelaere, che la porge centralmente a Kolasinac, giratosi sul sinistro ma chiuso in corner da Tchouameni.

Seguono due tentativi di Samardzic su azione e da fermo, entrambi centrali e deboli, intorno all’ottantesimo, mentre Ruggeri alza di destro e Retegui si vede chiudere il palo da Courtois al 41′, entrambi serviti da Samardzic. L’ultimo servizio di Lookman è sprecato di prima intenzione dall’oriundo azzurro senza alcun ostacolo fra sé e il 3-3 gettato in Curva Nord, che fa festa lo stesso.

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