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Mondiali sci: Italdonne d’oro, Bassino trionfa in SuperG

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Mondiali d’oro per l’Italia sulle nevi francesi di Meribel con Marta Bassino che in 1.28.06 ha vinto il titolo di superG sulla difficilissima pista Col de Roc dopo che Federica Brignone lunedi’ aveva conquistato quello di combinata. Insomma, due gare e due medaglie d’oro per le splendide ragazze azzurre: difficile volere di più, senza tener conto che deve arrivare la libera nella quale Sofia Goggia – oggi undicesima con qualche recriminazione – è favorita. Argento per la statunitense Mikaela Shiffrin in 1.26.17 e bronzo ex aequo in 1,28.39 per l’austriaca Cornelia Huetter e la norvegese Kajsa Lie. Per la piemontese di Borgo San Dalmazzo, che compirà 27 anni il prossimo 27 febbraio, è stata davvero una gara esaltante ma sofferta “visto quel che stava succedendo sul complicato tracciato: sono stata male vedendo che in alto prendevo grossi distacchi”.

Ed infatti l’intero percorso del superg della Col de Roc vedeva i primi due lunghi intermedi praticamente riservati alle velociste pure e grandi scivoaltrici. Ma poi, nelle due parti finali, il tracciato diventava ultratecnico, con dossi, curve più strette e porte cieche su cui tenere la linea alla perfezione, senza perdere velocità ma anche senza dover sbandare e dunque frenare. Battuta per anche più di mezzo secondo sulla parte piu’ filante, Marta – con il suo fisico asciutto, quasi un folletto sugli sci ma dotato di forza e di tecnica sopraffina – ha fatto un capolavoro nei due tratti finali: la perfezione. E quando ha vista che perfino Mikaela Shiffrin pur velocissima in alto le era rimasta dietro nei passaggi tecnici che solitamente domina, per Marta è stata la conferma di aver compiuto davvero una grande impresa e che dunque non le era piu’ vietato sognare una medaglia, magari proprio quella d’oro portando all’Italia un titolo sinora conquistato solo dalla leggendaria Isolde Kostner, 26 anni fa a Sestriere . Per Bassino questo è poi il primo successo in carriera in supergigante dove sinora aveva ottenuto in coppa due secondi e due terzi posti, visto che le sue sei vittorie le ha ottenute tutte in gigante, la sua disciplina. S

ulla carta era dunque lei la “più debole” delle quattro azzurre in gara che invece in superG hanno tutte già ottenuto lusinghieri successi. Ma questo per Bassino è anche il secondo oro Mondiale, dopo quello vinto in parallelo a Cortina 2021. Di carattere schivo ma molto volitiva Bassino era scesa in gara “molto fiduciosa dopo aver visto nella prova di superG di combinata, nonostante l’uscita, che questa pista faceva per me”. Per cui è più che comprensibile la sua gioia: “Sono felicissima, ma che ansia vedere tutte le atlete scendere, visto che in alto avevo perso tantissimo. Penso di aver fatto bene nel tratto finale, ed è stato molto bello l’abbraccio con Shiffrin, davvero molto carina. Sono felice, anche se ammetto di dover ancora realizzare bene quanto successo. La prima vittoria in SuperG, proprio qui ai Mondiali è incredibile: ho solo pensato a sciare come so, pur avendo tutto ben chiaro in testa dalla ricognizione. Fa sempre la differenza spingere ogni curva e oggi è un’emozione diversa dal parallelo di Cortina, qualcosa di più forte”.

“È il coronamento – ha aggiunto l’azzurra – del lavoro e della costanza che serve per arrivare a questi livelli, ora dovrò riposarmi e poi allenamenti per preparare parallelo e gigante”. Non è stata una gara esaltante invece per le altre tre azzurre in gara. Federica Brignone ha chiuso 8/a in 1.28.61 facendo il contrario di Marta: veloce in alto ma con sbavature sulla parte etcnica. Federica ha cosi deciso di concentrarsi ora sul gigante della prossima settimana – la sua vera disciplina – rinunciando a gareggiare sabato in discesa. Sofia Goggia è invece finita 11/a in 1.28.82 ma ha perso il risultato con molta filosofia. “Ho fatto tante piccole imperfezioni. Ma la mia vera gara è la discesa dove sta studiando e preparando le cose a dovere per sabato. Comunque siamo davvero una grande squadra: oro a Federica e oro a Marta. Davvero niente male per mettermi pressione per la discesa…”: chiude per il pacchetto azzurro Elena Curtoni con il 15/o posto in 1.29.07 in una giornata per lei andata storta. Niente gara niente piu’ mondiali con stagione finita invece per Lara Colturi, l’italiana di 16 anni figlia dell’oro olimpico Daniela Ceccarelli: rottura dei legamenti dopo una caduta in allenamento. Ha invece fatto con onore suo e del suo paese la giovane ucraina Anastasia Shepilenko che ha chiuso buona 30/a, nella sua seconda gara con le migliori del mondo.

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Messi, centesimo gol con la nazionale argentina

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Il capitano dell’Argentina, Lionel Messi, ha segnato il suo centesimo gol con la maglia della nazione campione del mondo. Il sette volte vincitore del Pallone d’Oro ha firmato tre reti nei primi 45 minuti di gioco in un’amichevole con il Curacao disputata a Santiago del Estero. Anche Nicolas Gonzalez ed Enzo Fernandez sono andati a segno.

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Tottenham, Paratici: l’addio di Conte è la decisione migliore

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“Sappiamo quanto sia stata difficile questa stagione per Antonio Conte personalmente, sono morti Gian Piero Ventrone e Gianluca Vialli, poi ha subito l’intervento. La società lo ha sostenuto, siamo stati vicini, ma alla fine siamo arrivati a questo accordo reciproco. Penso che la decisione che abbiamo preso sia quella giusta per tutti”: ai canali ufficiali del Tottenham il ds degli Spurs, Fabio Paratici, parla della separazione tra Conte e il club. “Ora tocca a Stellini che aveva gestito la squadra anche quando Antonio era malato in questa stagione ed è stato bravo – ha aggiunto – Ha molta esperienza come secondo ed è stato anche primo allenatore in passato. Poi abbiamo anche Ryan Mason che può aiutarlo molto, fa parte di questo club da molto tempo e sa tutto della squadra e dei giocatori. Siamo fiduciosi che possono fare un ottimo lavoro. I giocatori non dovranno cambiare abitudini e stile di allenamento – ha aggiunto Paratici – penso che cambiare tutto quando mancano solo 10 partite sia complicato per farli adattare”.

Il ds ha poi fatto un bilancio della sua esperienza: “Vorrei soffermarmi non solo su questa stagione, ma anche su quella passata – ha aggiunto -. Quando sono arrivato qui abbiamo parlato di ‘ricostruire le fondamenta’ e alla fine della stagione abbiamo ottenuto un grande risultato, qualificandoci alla Champions League. Quest’anno abbiamo superato il girone e poi siamo usciti contro il Milan. L’obiettivo è far crescere la squadra e il Club. Credo che siamo cresciuti e abbiamo ottenuto ottimi risultati, poi ovviamente siamo delusi perché potevamo far meglio in FA Cup contro lo Sheffield United. Ogni volta che si perde una partita ci sono dei rimpianti. Vogliamo concludere bene questa stagione ed essere ancora migliori nella prossima”.

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Cio apre su atleti russi, ma Mosca non accetta condizioni

Cio apre su atleti russi,ma Mosca non accetta condizioni Reintegro in gare mondiali da neutrali. Scoppia caso militari.

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Un ritorno con qualche paletto, ma pur sempre un passo verso il reintegro nelle competizioni internazionali, solo sotto bandiera neutrale però e a patto che non siano fan della guerra. Quanto alle Olimpiadi di Parigi resta lo stallo. Ma la polemica invece infuria.

Per gli atleti russi e bielorussi, banditi dallo sport dopo la guerra di Mosca all’Ucraina, si apre qualche spiraglio: il Cio, al termine della riunione dell’esecutivo, ha infatti raccomandato alle federazioni delle diverse discipline il loro reinserimento, a patto che avvenga solo a titolo individuale (quindi resta il bando per le squadre) e senza bandiera. E purché questi campioni non “sostengano attivamente la guerra in Ucraina” e non siano “sotto contratto” con l’esercito o le agenzie di sicurezza dei due Paesi. E comunque ogni possibile apertura è reversibile, perché come ha spiegato lo stesso presidente del comitato olimpico Thomas Bach il Cio raccomanda il ritorno dei russi “solo a condizione che possa essere revocato a discrezione della federazione internazionale interessata”.

Quanto alla partecipazione alle prossime Olimpiadi di Parigi la riunione a Losanna non ha sciolto riserve e dubbi: “La questione non è stata affrontata, il Cio deciderà “al momento opportuno”. Mentre Ucraina, Polonia e Paesi baltici minacciano già di boicottare le Olimpiadi del 2024 in caso di presenza russa e bielorussa, il Cio si limita a dire che deciderà quando sarà il momento, “a suo insindacabile giudizio e senza essere vincolato dai risultati delle gare di qualificazione”. Una decisione che non piace a nessuno però. “Il reintegro dei russi è uno schiaffo all’Ucraina – ha detto il ministro tedesco Nancy Faeser – lo sport deve condannare la guerra e continuare a escludere la Russia”. Che invece reagisce con forte disappunto alla decisione del Cio, giudicata “inaccettabile”.

Perché Mosca ambiva a tornare a pieno titolo nello sport, con inno, bandiera e con le squadre. E invece restano fuori anche gli atleti arruolati. Quello degli atleti militari è un caso nel caso: tanto che i parlamentari di Kiev hanno fatto presente al Parlamento europeo che in alcune discipline (come tiro o scherma) potrebbe scapparci il morto. Nel fronte del no ai russi anche la scherma con la petizione di 300 atleti (soprattutto inglesi e americani, solo due gli italiani, Luigi Samele ed Erica Cipressa) che hanno firmato contro il ‘si’ agli atleti di Mosca per i Giochi di Parigi. Una lettera indirizzata a Bach che già dallo scorso dicembre aveva detto che il Cio valutava sulla situazione dei russi: ma dopo 4 mesi di fatto la responsabilità di invitare o meno gli atleti dei due Paesi sotto accusa devono prendersela le federazioni e gli organizzatori degli eventi.

A difesa del reintegro Bach ha portato ad esempio la partecipazione dei russi nel tennis e nel ciclismo: “Già funziona”, anche quando devono affrontare avversari ucraini, ignorando pero’ che la bielorussa Sabalenka ha raccontato di non aver mai incontrato tanto odio negli spogliatoi. Ma le guerre nel mondo sono tante, sostiene il Cio, e in nessuna delle altre situazioni di conflitto si è chiesta l’esclusione degli atleti dei Paesi nemici. Le federazioni vanno in ordine sparso e se l’atletica di Sebastian Coe ha confermato il no, la scherma al contrario li ha riammessi da aprile. Ma quello che sembra un proposito per seguire il messaggio olimpico di pace ha già scatenato altre barriere: con la minaccia di boicottaggio che aleggia sulle olimpiadi parigine.

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