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Mondiali 2022, Mancini: “Abbiamo buttato un girone ma andremo in Qatar”

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Con il pareggio al Windsor Park di Belfast l’Italia si complica la vita: 0-0 con l’Irlanda del Nord nell’ultima gara di qualificazione ai Mondiali del Qatar 2022 porta gli azzurri dietro la Svizzera che ha battuto agevolmente (4-0) la Bulgaria volando verso il Mondiale. Una brutta Italia, spenta, che non è riuscita a pungere, a trovare la via del gol. Adesso dovranno disputare i play off a marzo. Il CT Mancini si è detto fiducioso di riuscire ad andare in Qatar: “Continuo a credere che siamo una grande squadra, questo è un momento difficile, abbiamo buttato un girone che era già chiuso. I giocatori – ha detto il CT azzurro- devono trovare la tranquillità, anche oggi abbiamo giocato bene: a marzo saranno partite più aperte da dentro o fuori, saranno diverse, credo che andremo al mondiale. Vedremo di fare le cose per bene, credo ci riusciremo” Quanto ai calciatori fanno autocritica ma ci credono ancora.

“Tante volte il calcio ti “punisce” con dei risultati duri che fanno male. Ma che sicuramente non ci farà abbassare la testa e perdere il nostro obbiettivo …ci prepariamo bene per marzo – scrive Jorginho su Instagram – che sarà un’altra battaglia..sarà difficile e lo sappiamo , ma siamo l’Italia …e l’Italia non molla mai”. La speranza adesso che la Nazionale sappia ritrovare il bel gioco e i gol che l’hanno portata a vincere gli Europei.

 

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Neuromed, progetto Platone: l’Intelligenza Artificiale per ridisegnare prevenzione e terapia in medicina

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L’Intelligenza Artificiale per ridisegnare prevenzione e terapia in tutti i campi della medicina. A Caserta il bilancio del Progetto Platone traccia un percorso chiaro per il futuro: superare la medicina uguale per tutti, disegnare una prevenzione e una cura specifiche per ogni paziente

Un sistema che si affiancherà al medico, una piattaforma informatizzata versatile, utilizzabile sia nella pratica clinica che nella ricerca futura. È l’eredità che lascia il Progetto Platone, nato dalla collaborazione tra I.R.C.C.S. Neuromed, Casa di Cura Montevergine, Maticmind, CIRA e CNR IBBR. Questa mattina, nel Polo di Ricerca Neurobiotech a Caserta, si è tenuta la manifestazione di chiusura del progetto, con la presentazione dei risultati e con le ampie prospettive che l’iniziativa ha aperto.

“È stato un bellissimo viaggio – dice Licia Iacoviello, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione e professore di Igiene e Salute Pubblica all’Università dell’Insubria di Varese e Como e Coordinatrice del progetto – Con Platone eravamo partiti da ipotesi che inizialmente sembravano quasi fantastiche. Il nostro sogno era sviluppare una piattaforma software che consentisse ai medici di fare predizioni del rischio per le tre patologie cronico-degenerative più importanti (malattie cardiovascolari, tumori e malattie neurodegenerative) attraverso algoritmi di intelligenza artificiale. Volevamo non solo personalizzare il rischio, ma anche sviluppare percorsi di prevenzione personalizzati per ogni individuo”.

Ma nei settori delle tecnologie avanzate il tempo corre veloce. E oggi Platone ha tradotto quel sogno in una serie di studi scientifici nei quali la persona non viene più inserita in grandi categorie (ad esempio fumatori e non, diabetici e non, obesi e non). Ogni individuo viene invece identificato da una enorme quantità di dati, fino a che viene rivelato nella sua unicità. La sua storia clinica, le decisioni da prendere per la prevenzione futura, le terapie, saranno specificamente “sue”. Al centro di tutto questo c’è l’enorme quantità di dati raccolti dalla Rete di Ricerca Clinica Neuromed.

Licia Iacoviello

“La piattaforma – spiega Iacoviello – ci ha permesso di analizzare una grande quantità di dati dei pazienti. Sulla base di essi, i sistemi sviluppati nell’ambito del progetto hanno individuato elementi che altrimenti sfuggirebbero alla clinica tradizionale. L’intelligenza artificiale, grazie alla sua capacità di elaborare i dati con modalità e velocità che noi non avremmo mai potuto raggiungere, ci ha svelato caratteristiche completamente nuove. E non è tutto: l’intelligenza artificiale tratta tutti i fattori in modo uguale, non ha idee preconcette, non formula ipotesi a priori. È così che possiamo usarla per cercare connessioni che non avremmo immaginato prima”.
Guardando al futuro, è importante sottolineare che questo è solo un primo passo. Gli algoritmi di intelligenza artificiale sono in continua evoluzione. Ciò che sta emergendo dai risultati di Platone non è un prodotto finito, ma un sistema che continua ad evolversi. Più dati vengono inseriti nel sistema, più la macchina può imparare cose nuove, affinando l’algoritmo con variabili nuove, migliorando la precisione delle previsioni.

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Fotografata in Hd la diversità genetica dei primati

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Dai gorilla agli scimpanzé, dai macachi agli oranghi: è un’inedita fotografia ad alta risoluzione della diversità genetica dei primati, quella che emerge da dieci studi scientifici, di cui otto pubblicati su Science e due su Science Advances. I loro risultati offrono nuovi spunti utili non solo a migliorare gli sforzi di conservazione di queste specie (sempre più minacciate da cambiamenti climatici, perdita di habitat, bracconaggio e traffici illegali), ma anche a capire meglio l’origine genetica di molte malattie umane. Lo studio principale dello speciale, guidato da Lukas Kuderna dell’Istituto di biologia evolutiva in Spagna, ha esaminato in particolare il genoma di oltre 800 esemplari provenienti da Asia, America, Africa, Madagascar e appartenenti a 233 specie di primati (quasi la metà di tutte quelle esistenti sulla Terra), quadruplicando di fatto il numero di genomi di primati ad oggi disponibili.

Questa mole di dati ha permesso di datare meglio il momento in cui si sono separate le strade evolutive di scimpanzé e umani (la divergenza sarebbe avvenuta tra 9,0 e 6,9 milioni di anni fa, dunque prima rispetto a quanto stimato in precedenza). Inoltre ha consentito di individuare oltre 4 milioni di mutazioni che influiscono sulla composizione degli aminoacidi e possono alterare la funzione delle proteine, provocando malattie negli umani. Grazie a questo nuovo catalogo genomico è stato infine dimezzato il numero di ‘innovazioni genomiche’ che si credevano esclusive degli esseri umani. Diventa così più facile identificare le mutazioni non condivise con i primati che potrebbero di conseguenza essere uniche per l’evoluzione umana e le caratteristiche che ci rendono umani.

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Bill De Blasio a Napoli, con la pizza scudetto da Sorbillo

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Che Bill De Blasio fosse un appassionato di Napoli, del Napoli e della pizza lo si sapeva da tempo: da quando Aurelio De Laurentiis gli regalò una maglia della squadra con il suo nome e tutte le firme dei calciatori. Poi De Blasio, allora sindaco di New York, venne a Napoli a mangiare la pizza a “portafogli” da Gino Sorbillo. E da allora di testimonianze d’affetto per Napoli e i napoletani ne ha mostrate tante. Quando il Napoli ha conquistato dopo 33 anni l’agognato tricolore ha festeggiato a New York con la comunità napoletana e le immancabili pizze di Gino Sorbillo. Adesso è tornato a Napoli e la pizza ha anche uno scudetto tricolore: basilico, mozzarella e pomodoro: i colori dell’Italia.

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