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Cronache

Molestie a due 13enni in stazione, 33enne arrestato patteggia

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Molestie nei confronti di due 13enni: un uomo di 33 anni, di origine albanese, ha patteggiato oggi ad Ancona la pena di un anno e tre mesi di reclusione per violenza sessuale su minore. A febbraio dello scorso anno era stato arrestato dalla polizia ad Ancona, nel quartiere del Piano, in via Giordano Bruno. Avrebbe avvicinato, di sera, vicino alla stazione ferroviaria, due ragazzine italiane che tornavano a casa. Stando alle accuse prima avrebbe fatto loro dei complimenti poi sarebbe passato ad avance. Le due minorenni avrebbero iniziato a correre ma una delle due sarebbe stata molestata

. La 13enne era riuscita a liberarsi, ferendosi però ad un braccio. L’intervento del padre di una delle due giovanissime le aveva poi messe in salvo, quando erano arrivate quasi a casa. Nel tragitto dalla stazione alla propria abitazione le due minorenni avevano chiesto aiuto a gran voce richiamando l’attenzione del genitore che era sceso in strada. Dopo la segnalazione al 112, sul posto era arrivata una pattuglia della polizia che aveva arrestato il 33enne.

L’imputato, difeso dall’avvocato Angelandrea Cecere, respinge ogni accusa e sostiene di essere stato derubato dalla due ragazze. Secondo la sua ricostruzione, i fatti sarebbero andati del tutto diversamente: sarebbero state le giovani ad avvicinarsi e a chiedergli cinque euro per comprare le sigarette e poi gli avrebbero offerto di passare la notte con lui per 50 euro; il 33enne avrebbe tirato fuori 30 euro che le due giovani avrebbero preso per poi fuggire, inventandosi, secondo l’arrestato, le molestie e l’inseguimento. Al termine del procedimento l’uomo ha patteggiato la pena di un anno e tre mesi di reclusione.

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Omicidio baby-sitter, compagno: le ho stretto le mani al collo

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Le avrebbe stretto le mani attorno al collo fino a quando si è accorto che non respirava più. Poi, preso dalla paura, ha nascosto il corpo senza vita in un borsone e lo ha lasciato lungo la strada che porta a Cassano D’Adda, nel Milanese. E’ quanto avrebbe confessato Pablo Heriberto Gonzalez Rivas, il 48enne accusato di avere ucciso la compagna, Jhoanna Nataly Quintanilla, e di aver occultato il cadavere, durante l’interrogatorio di oggi davanti alla gip di Milano Anna Calabi. L’uomo ha parlato anche di un fatto “scatenante” alla base dell’omicidio. Nelle prossime ore la giudice depositerà il provvedimento sulla richiesta di convalida del fermo dell’uomo, avvenuta ieri, e sulla istanza di custodia cautelare in carcere avanzata dal pm Alesia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella.

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Minore sottratto alla madre in Tunisia, caso risolto in Italia

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Portato in Tunisia dai genitori per conoscere i nonni paterni, è rimasto bloccato nel paese nordafricano perché il papà aveva preso i suoi documenti impedendogli così di tornare con la madre in Italia. Ma l’intervento della Polizia di Stato di Caserta e della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sbloccato la situazione e portato ad un lieto fine, consentendo a madre e figlio di tornare in Italia. A raccontare l’incubo vissuto da Amina, nata in Marocco, e da suo figlio di tre anni, nazionalità tunisina, entrambi residenti in Italia e con regolare permesso di soggiorno, è il loro avvocato Gaetano Petrone. La famiglia, spiega il legale, aveva deciso di andare in Tunisia su insistenza del padre del piccolo per fargli conoscere i nonni paterni.

Una volta in Tunisia, la famiglia aveva poi deciso di spostarsi in Marocco per far visita anche ai nonni materni, ma il papà, prima del viaggio, ha sottratto alla madre i documenti del piccolo, tra passaporto, codice fiscale, permesso di soggiorno e carta d’identità, per poi tornare da solo in Italia. A quel punto Amina ha contattato l’avvocato Petrone per cercare di riportare il minore in Italia, e il 16 gennaio scorso il legale ha depositato una denuncia alla Procura di Santa Maria Capua Vetere e alle autorità italiane a Tunisi, segnalando anche minacce di morte rivolte dall’uomo alla moglie con lo scopo di intimorirla affinché lasciasse il minore in territorio tunisino.

Attraverso poi l’avvocato civilista Emilia Cennami, il Tribunale Civile di Santa Maria Capua Vetere ha disposto l’affidamento esclusivo del minore alla madre ordinando la restituzione dei documenti ingiustamente sottratti. Il papà del minore è tornato intanto in Tunisia per obbligare la moglie a lasciare il bambino con i nonni, ma le sue tracce erano monitorate dal sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere Domenico Verde e dal dirigente della Squadra Mobile di Caserta Massimiliano Mormone. Il tunisino, una volta tornato in Italia, è stato quindi bloccato all’aeroporto di Milano-Malpensa dai poliziotti in servizio allo scalo, che hanno recuperato tutti i documenti del minore poi restituiti alla madre dallo stesso avvocato Petrone, volato a Tunisi il 5 febbraio. La donna e il bimbo sono tornati in Italia il giorno dopo, atterrando a Fiumicino. “Questa storia – conclude Petrone – richiama molte altre che purtroppo non si concludono con un lieto fine. Bambini che vengono sottratti dalle madri e dal territorio in cui si radicano e crescono. Purtroppo alcune normative nazionali e internazionali non garantiscono l’effettiva tutela a coloro che vogliono decidere dove proseguire la loro vita”.

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Ischia, per la ricostruzione nuove norme sui controlli

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Arrivano tre nuovi decreti deliberati dal Commissario per gli interventi di ricostruzione dell’Isola di Ischia Giovanni Legnini con l’obiettivo di aumentare i controlli sulla gestione dei contributi, anche attraverso la costituzione di consorzi per gli aggregati obbligatori e l’approvazione del modello-tipo per la SCIA relativo alla congruità e regolarità dei contributi stessi. Tra le novità più rilevanti c’è la disciplina delle nomine dei commissari ad acta per la costituzione dei consorzi obbligatori: si tratta di un provvedimento rivolto ai proprietari di immobili che non abbiano provveduto a costituire il consorzio obbligatorio entro il 15 febbraio, come stabilito dall’Ordinanza Speciale n.8; l’intento è quello di superare eventuali rallentamenti o stalli nella ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma facilitando così la formazione dei consorzi, necessari per la presentazione della domanda di contributo e del relativo progetto unitario.

I commissari ad acta saranno individuati dalle short list già messe a disposizione dagli ordini e dai collegi professionali della Campania in virtù dell’accordo siglato con la Struttura Commissariale il 13 maggio scorso. Il secondo dei decreti adottati oggi è relativo alla adozione del modello-tipo per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) relativo alla congruità e regolarità dei contributi, come previsto dall’art.3 dell’Ordinanza Speciale n.9 che renderà ancora più stringenti i controlli sul corretto utilizzo delle risorse pubbliche nei numerosi interventi di ricostruzione post calamità dell’isola verde. Il terzo provvedimento adottato da Legnini infatti disciplina e potenzia la procedura operativa per le verifiche a campione sugli interventi di ricostruzione privata ammessi a contributo. Si avvia così un sistema a più livelli finalizzato sia a garantire la regolarità e la veridicità delle domande presentate sia a monitorare l’esecuzione e il completamento dei lavori: ai controlli già previsti per legge si affiancano ulteriori ed articolate verifiche. La Struttura Commissariale sottoporrà a controllo un ulteriore 10% dei progetti approvati a seguito dell’Ordinanza Speciale n.9 e almeno il 20% sui lavori già ultimati.

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