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Cronache

“Modello Real Casarea” ovvero scuola di calcio, College di studio e scuola di vita e formazione per centinaia di giovani che entrano nel club dilettantistico di Casalnuovo

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Affermarsi nel mondo del calcio resta per molti ragazzi di oggi uno dei sogni più ambiti. A Napoli – in particolare – il legame con “il pallone” è qualcosa di viscerale: sport sempre di moda che attrae anche i più piccoli per la passione che coinvolge tutti per la semplicità di quel gioco, talvolta solo per la distorsione che quel mondo rappresenta. Fortunatamente c’è chi quel sogno lo alimenta ma al tempo stesso si impegna nel creare le condizioni, migliori, più istruttive e più sane possibili affinché si realizzi.  Un progetto innovativo, unico in Europa realizzato da parte di un club dilettantistico di Casalnuovo: l’ASD Real Casarea dal 2015 ha dato vita al progetto “College”. 

Il club sportivo dispone di tre sezioni “Calcio” all’interno dell’Istituto Superiore Statale Archimede di Ponticelli. Gli studenti oltre a trattare le materie inerenti al loro percorso di studio, analizzano anche l’industria calcio. Si insegnano il calcio e i suoi valori in una scuola pubblica, si allena il cosiddetto ‘piano b’.  Gli alunni studiano esclusivamente con il tablet e rigorosamente in divisa per una lezione che non è frontale come accade di consueto in classe. I temi sono molto apprezzati e soprattutto possono costituire una opportunità reale per il futuro dei ragazzi e per la realizzazione di quel desiderio.  Lezioni di giornalismo, economia e marketing dello sport e diritto sportivo si integrano con le materie tradizionali.

Il tutto per avere gli strumenti giusti e acquisire le competenze per lavorare in quel settore anche se fuori dal campo. Periodicamente le lezioni in classe sono integrate con seminari tenuti da protagonisti che con generosità trasferiscono ai giovanissimi la loro esperienza. Tra questi il dottore Alfonso De Nicola, responsabile dello staff medico SSC Napoli. Il progetto College rappresenta il vero fiore all’occhiello dell’ASD Real Casarea, la scuola calcio nata nel 2006 a Casalnuovo di Napoli ad opera di Luigi Maione e Antonio Tanucci. 

Molto di più di una scuola calcio: una realtà professionistica da campo ed extra campo, sia per il progetto alla scuola Archimede che per altre attività sviluppate presso la struttura sportiva. Un luogo dove regnano professionalità, amore per lo sport, voglia di stare insieme e tanto entusiasmo per i calciatori in erba e per le loro famiglie. Il luogo ideale dove i genitori desiderano che i figli crescano. All’insegna dei principi più sani. Sportività, solidarietà, integrazione e sacrificio.

Oltre 500 ragazzi dagli “allievi Fascia B” (classe 2003) ai primi calci (classe 2013) allenati da tecnici qualificati, supervisionati dal Direttore Tecnico Gaetano De Rosa, ex difensore di Napoli, Bari e Genoa.

Il Real Casarea vanta più di 50 ex tesserati che giocano in squadre professionistiche.  Salvatore Micillo, Antonio Maisto e Alberto Senese poi passati alle giovanili del Napoli. Francesco Verde, centrocampista del Frosinone, Giovanni Volpicelli attaccante del Benevento, Ciro Panico difensore del Potenza.

Di recente all’equipe di allenatori dediti ai ragazzi si è unito anche Diego Armando Maradona Junior. 

Il Real Casarea vanta una serie di ‘primati’:

Primo Centro Tecnico Federale della FIGC in Campania; 

Scuola Calcio Elìte per tre anni consecutivi; 

Centro Tecnico Milan da agosto 2018; 

Premio UEFA GRASSROOTS AWARDS 2018 come migliore scuola calcio d’Italia nell’attività di base; 

Una delle strutture scelte dalla federazione italiana per il “Walking Football”: il “calcio camminato”, ideato per gli over 50.

Il «modello Casarea» riguarda il lavoro in campo e nasce dall’esigenza di lavorare in vari ambiti specifici cercando così di aumentare il livello di approfondimento e specializzazione nei singoli approcci. Nelle sedute di allenamento il campo è diviso in 4 parti che corrispondono all’aspetto motorio, tecnico, situazionale e cognitivo. 

Gli istruttori sono ancor prima educatori. La massima attenzione nei confronti di tanti ragazzi per cui si ha a cuore la loro crescita e il loro sviluppo.

 

Gaetano De Rosa è il direttore tecnico del Real Casarea. Ha calcato i campi che contano, quelli della serie A. Tre anni fa ha deciso di mettersi in gioco. Un professionista, un uomo che con generosità e umiltà ha scelto a chi trasmettere la sua preziosa esperienza. 

Sono partito non da quello che può dare un ex calciatore a questa dimensione ma di cosa hanno bisogno questi ragazzi, come contribuire alla loro formazione. Ho accantonato i miei trascorsi, cercando di chiedermi ogni giorno cosa posso fare per loro. Da lì sono partito con una certezza: la passione che mi ha accompagnato in tutti questi anni. Dentro di me c’è un senso di riconoscenza per cui mi sento di dover restituire questa fortuna a qualcuno; per fare questo lavoro nella vita devi dare incondizionatamente, disinteressatamente. Da lì sono sceso in campo tre anni fa.  Per dare il mio contributo primario soprattutto per la dedizione, la passione. La voglia di essere molto complice di questi ragazzi che hanno sempre bisogno di un’attenzione, di conforto.  E questo non deve mai mancare. Poi successivamente mi sono concentrato  – in quest’ultimo periodo – anche sulla mia formazione. Mi piace definirmi ancora in cammino, uno che ha ancora tanto da imparare.  Abbiamo il vantaggio di avere una serie di iniziative che mi permettono di avere dei modelli di riferimento con cui posso confrontarmi e mi consentono di crescere la punto di vista personale e professionale”. 

L’ASD Real Casarea ha di recente deciso di aumentare del 20% il monte ore di allenamento in modo tale da eseguire un mese in più di preparazione fino alla fine dell’anno. Un grande impegno per la società che può essere molto utile per la formazione e la crescita dei ragazzi.

Infine a partire dallo scorso ottobre è nata “Insuperabili Reset Academy Real Casarea”, unica scuola calcio che cura bambini e adulti con disturbi psico-fisici in Campania. Il gruppo è composto da circa 10 ragazzi. Gli istruttori in campo sono 4. 

Due si occupano dell’aspetto motorio e due dell’aspetto psicopedagogico. Questa iniziativa è fatta in collaborazione con gli “Insuperabili” di Torino. 

Lo sport continua a mantenere ancora oggi un valore fortemente educativo.

E a breve il Real Casarea avrà anche una istruttrice. Chiaro il messaggio da inculcare ai giovanissimi: combattere il fenomeno della violenza sulle donne. 

 

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Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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L’eredità di Totò diventa un brand: gli eredi regolamentano l’uso dell’immagine dell’artista

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Il celebre attore e poeta napoletano Totò, noto per la sua poesia “A Livella”, è diventato un’icona talmente amata da essere frequentemente rappresentata in ristoranti, pizzerie e su prodotti come le etichette di vino. Questo uso diffuso ha portato gli eredi dell’artista a decidere di intervenire per regolamentare e proteggere l’immagine del “principe della risata”.

Elena De Curtis, nipote di Totò, ha espresso preoccupazione per il modo in cui il nome e l’immagine del nonno vengono utilizzati: «Ci imbattiamo ovunque, nei posti più impensati, nel suo nome e nelle sue foto utilizzati senza il minimo rispetto del diritto all’immagine». Di fronte a questa situazione, gli avvocati degli eredi hanno iniziato a inviare comunicazioni legali a numerose attività commerciali in Italia, specialmente pizzerie che utilizzano il nome o l’immagine dell’artista.

Questo fenomeno non è limitato a un’area specifica ma si estende in varie città italiane, da Torino a Latina a Porto Ascoli. Tra i nomi di locali coinvolti figurano “Casa Totò”, “Totò e Peppino” e “A Livella”. Anche decorazioni come quadri e poesie che adornano le pareti di questi locali sono diventati oggetto di contenzioso.

L’intervento legale non si ferma solo a una questione di immagine, ma coinvolge anche il rispetto delle nuove normative. A seguito di un’ordinanza cautelare emessa a giugno 2023 dal Tribunale di Torino, è stato chiarito che l’utilizzo del nome e dell’immagine di Totò senza consenso costituisce un sfruttamento illegittimo. Gli eredi ora richiedono che non si usino più il nome e l’immagine dell’artista per fini commerciali e pubblicitari, eliminando ogni riferimento nei segni distintivi dei locali, dai siti web ai materiali di marketing.

In caso di inosservanza, il Tribunale di Torino ha stabilito il pagamento di una penale di 200 euro per ogni violazione constatata. Alcuni locali hanno già iniziato a cambiare insegna e nome per conformarsi a queste richieste, spesso sotto la guida di processi di mediazione legale.

La famiglia De Curtis, venuta a conoscenza dell’utilizzo non autorizzato del nome da parte della pizzeria “Alla casa di Totò” a Torino, ha sospeso tutte le attività che miravano alla creazione di un brand e di un format di ristoranti e pizzerie ispirati a Totò. Questo ha portato a una ricerca su scala nazionale per prevenire ulteriori usi non autorizzati del nome d’arte.

Il processo di regolamentazione, secondo gli eredi, è diventato essenziale. “Una regolamentazione a questo punto è assolutamente necessaria”, sottolinea la famiglia, non solo per proteggere l’eredità di Totò, ma anche per garantire che il suo nome e la sua immagine siano usati in modo rispettoso e appropriato.

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