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Mister Sarri pronto a lasciare il Chelsea, forse è lui il nuovo tecnico della Juventus

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La corsa per la successione di Allegri alla guida della Juventus sembra arrivata ai metri finali, il nome del nuovo allenatore bianconero potrebbe essere annunciato già domani. Pochi paiono i dubbi su chi si siederà sulla panchina più ambita d’Italia: Maurizio Sarri pare al momento l’unico serio candidato per provare l’assalto al nono scudetto consecutivo e alla Champions League. La trattativa con il Chelsea sembra ormai in fase avanzata, condotta dal procuratore del tecnico Alessandro Pellegrini con l’aiuto dell’intermediario macedone Fali Ramadani. Tra profili inavvicinabili come Klopp e Pochettino, con il primo in piena luna di miele con il Liverpool dopo la vittoria della Champions e il tecnico italo-argentino blindato dalla clausola, al sogno nato e vissuto sui social che risponde al nome di Guardiola, tutte le alternative a Sarri paiono sfumate. La trattativa con il tecnico catalano non sarebbe mai stata concreta, nonostante le voci si siano susseguite dal 17 maggio, giorno in cui si interruppe la storia bianconera di Allegri, ma solo l’annuncio ufficiale del nuovo tecnico spegnerà i rumors che continua a echeggiare. Non sono bastate, infatti, neppure le parole del tecnico catalano del Manchester City sulla prossima stagione, che ha confermato una volta di piu’ di restare alla guida dei Citizens, per spegnere definitivamente i rumors insinuati invece negli ambienti economici e suoi social. Guardiola ha risposto alle parole di stima, ma anche di sfida, pronunciate da Klopp pochi istanti dopo la vittoria dei reds nella Champions e la telefonata del tecnico catalano per complimentarsi con quello tedesco. “Col City la prossima stagione partiremo da zero, vedremo cosa accadra’ – ha spiegato Guardiola nell’intervallo della partita di basket Baxi Manresa-Real Madrid -. Con Klopp abbiamo una bella rivalita’, ma non solo con lui: il Liverpool e’ campione d’Europa ed e’ fortissimo”. La scelta della Juventus sarebbe quindi ricaduta su Sarri, cambiamento epocale per i campioni d’Italia: gli intermediari stanno lavorando ai fianchi il Chelsea, che avrebbe individuato in Frankie Lampard il sostituto. Secondo il quotidiano britannico Mirror, Sarri avrebbe proposto di restare un altro anno con i Blues, ma questa ipotesi sarebbe naufragata presto nei colloqui con i vertici della societa’ londinese. Sul tavolo della trattativa i 5 milioni di sterline chiesti dai Blues per liberare Sarri, cifra che la Juventus vorrebbe inserire nella trattativa per arrivare a Emerson Palmieri, vecchio pallino di Paratici, o a Jorginho, il metronomo del centrocampo ‘sarrista’. “Per i tifosi del Napoli il passaggio di Sarri alla Juventus sarebbe alla stregua di un tradimento – ha tagliato corto il regista italo-brasiliano -. I napoletani avevano ed hanno mister Sarri nel cuore: sono molto calorosi, per loro sicuramente potrebbe essere un tradimento. Pero’ vediamo quello che succedera’, non lo sappiamo”. Il giorno giusto per la chiusura della trattativa potrebbe gia’ essere domani, quando Sarri sarà raggiunto in Italia da Pellegrini e Ramadani. Nello stesso giorno Paratici ricevera’ il premio ‘Football Leader’, ultimo giorno delle sue vacanze passate tra Sorrento e Napoli.

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Dybala strega il Torino, per Roma vittoria scaccia crisi

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Nella notte di Halloween la Roma scaccia almeno per ora i fantasmi della crisi e riesce a stregare un Torino opaco e troppo rinunciatario. A dare il via alla riscossa della squadra allenata dall’ex tecnico granata Juric è Paulo Dybala che, nelle vesti di centravanti per l’assenza forzata di Dovbyk, porta avanti i suoi nel primo tempo. Arriva così una vittoria solo di misura 1-0 che dà ossigeno agli affaticati polmoni giallorossi in attesa dell’insidiosa trasferta di Verona domenica prossima, ma che non mette di certo al sicuro la panchina giallorossa di fatto sempre a rischio di un nuovo ribaltone. Juric deve fare a meno di Dovbyk (febbre) e Pellegrini (infortunio, va in panca): c’è Dybala da prima punta, supportato da Baldanzi e Pisilli. In mezzo gioca Le Fée e Konè, mentre Cristante va in panchina ed Angelino è regolarmente nei tre dietro. Per i granata Vanoli punta sulla coppia d’attacco Adams-Sanabria, spazio dal 1′ a Gineitis e Masina.

Pronti via tra i cori e l’incitamento non scontato di un Olimpico pieno anche nella notte delle streghe. I giallorossi prendono subito l’iniziativa spingendo soprattutto a sinistra sull’asse Angelino-Zalewski pronti servire Dybala per una volta ‘falso nueve’. Un leitmotiv iniziale che dà i suoi frutti dopo soli venti minuti quando la Roma sblocca il risultato con Dybala. Nasce tutto da un errore di Linetty che sbaglia il retropassaggio per il portiere e viene anticipato dal campione dl mondo argentino che da posizione angolata calcia comunque e la mette in rete per l’1-0. Una volta in vantaggio la squadra di Juric resta in controllo andando vicino pure al 2-0, mentre per vedere i granata affacciarsi dalle parti di Svilar bisogna aspettare ben oltre la mezz’ora con un tentativo di testa da parte di Adams.

Nella ripresa l’atteggiamento propositivo della Roma non cambia: prima arriva il palo di Pisilli (ma l’azione viene giudicata in fuori gioco), poi un gran tiro di Le Fée impegna Milinkovic-Savic e Vanoli decide di cambiare le carte in tavola cambiando due dei suoi giocatori con Pedersen e Vlasic al posto di Maripan e Sanabria. Qualche minuto e cambia anche Juric che manda in campo Pellegrini, fischiato dall’Olimpico, per Pisilli. Solo un istante e il Torino sfiora l’1-1 con Njie entrato dall’inizio del secondo tempo al posto di Gineitis, bella la parata di Svilar che evita il peggio per i giallorossi. Passata la paura la Roma riparte mettendo sotto controllo il match. Esce Dybala, tra gli applausi, per Shomurodov, poi Zalewski per El Shaarawy e Cristante, anche lui fischiato come Pellegrini, per Baldanzi.

Anche grazie alle new entry la Roma di Juric riesce a tenere lontano il Torino dalla sua area di rigore senza soffrire più di tanto e alleggerendo con qualche bella azione. Finisce così con un 1-0 d’oro per i giallorossi firmato da Dybala centravanti che non cancella l’avvio horror di campionato ma dà speranza a Juric di poter essere ancora l’allenatore di una Roma che dovrà lavorare molto per uscire definitivamente dal tunnel.

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Cinque gol della Lazio al Como, biancocelesti terzi

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La Lazio vince 5-1a Como e si porta al terzo posto in classifica, al pari di Atalanta e Fiorentina. Partita ricca di emozioni al Sinigaglia, sbloccata dagli ospiti con i gol di Castellanos, su rigore, e Pedro. Per il Como pesano le assenze di Sergi Roberto e Perrone e dopo un primo tempo incolore reagisce a inizio ripresa con uno splendido gol in rovesciata di Mazzitelli. La partita si accende, i padroni di casa sprecano e gli ospiti non perdonano: Patric, la doppietta di Castellanos e Tchaouna completano il tabellino.

Risultato troppo severo per il Como, alla sua seconda sconfitta consecutiva. L’episodio che cambia una gara bella ma bloccata arriva appena superata la metà del primo tempo: su azione prolungata della Lazio, Castellanos di testa rimette in mezzo di testa il pallone, Alberto Dossena allarga il braccio e l’arbitro Luca Pairetto, richiamato dal VAR, assegna il calcio di rigore per i biancocelesti. Dal dischetto al 28′ Castellanos spiazza Audero.

È la scossa che serviva alla Lazio che trova fiducia e raddoppia dopo appena due minuti: Nuno Tavares sulla sinistra serve Pedro, che calcia sul primo palo dove supera Audero, non perfetto nell’occasione. Fabregas nell’intervallo prova a cambiare tatticamente il suo Como, timidamente pericoloso solo nel finale del primo tempo, inserendo Da Cunha al posto di Fadera. E la partita effettivamente si riapre a inizio ripresa, con uno splendido gol in rovesciata di Mazzitelli, che in area di rigore stoppa di petto e in acrobazia trova la traiettoria perfetta per scavalcare Provedel.

È un Como completamente diverso quello del secondo tempo, ma nel loro miglior momento i lariani restano in dieci al 62′ per l’espulsione di Braunöder. La superiorità numerica potrebbe essere per la Lazio l’occasione perfetta per condurre in porto la gara, ma dopo appena tre minuti si trovano a loro volta a giocare con l’uomo in meno per il cartellino rosso a Nuno Tavares.

La partita si infiamma, il Como prova finalmente a reagire, ma ad allungare è ancora la Lazio a poco meno di venti minuti dalla fine, con Patric che di testa finalizza uno schema da calcio d’angolo perfettamente eseguito dalla squadra di Baroni. Il Como spreca due volte il gol che avrebbe riaperto la partita e la Lazio non perdona: Castellanos congela la gara all’81’ firmando la sua doppietta, Tchaouna nel recupero sigla il 5-1 e mette la definitiva parola fine su un match ricco di emozioni che premia la maggiore lucidità della Lazio nei momenti chiave della gara.

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La Lega A tira dritto, ‘6 consiglieri e peso 30%’

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La Lega Serie A tira dritto e tiene ferma la sua posizione sulla riforma dello statuto Figc. I club della massima serie, riuniti in mattinata in assemblea, hanno infatti deciso di presentare una controproposta rispetto a quella depositata nella serata di ieri dalla federazione. Ma non solo, perché all’orizzonte c’è anche uno scontro a livello di giustizia (per ora sportiva) sull’assemblea federale che lunedì prossimo sarà chiamata a votare proprio sul testo del nuovo statuto Figc. Nella mattinata di oggi, così, i club di Serie A hanno tenuto la linea: la proposta arrivata da Gravina non piace e va modificata, sia sulla rappresentatività sia sull’autonomia. Il piano che la Lega depositerà (che non è stato approvato con una votazione, ma con una chiamata a cui nessun club si è detto contrario alla proposta) prevede di portare l’area professionistica ad avere 10 consiglieri, di cui 6 per la stessa Lega Serie A, 2 per la Lega Serie B e 2 per la Lega Pro, mentre il numero dei consiglieri della Lega Dilettanti scenderebbe a 4 rispetto ai 6 attuali.

Per quanto riguarda l’assemblea federale, invece, la proposta della Lega Serie A è quella di salire al 30% rispetto all’attuale 12%, con la Lega Serie B e la Lega Pro che avrebbero ciascuna voti pari all’8% (rispetto al 5% della Lega B e al 17% della Lega Pro attuale) e quindi l’area professionistica salirebbe al 46% rispetto al 34% attuale. La Lega Dilettanti invece scenderebbe al 24% (rispetto al 34% attuale), con i calciatori che avrebbero il 20% e gli allenatori il 10% restante. Per quanto riguarda il tema dell’autonomia, la Serie A nella sua proposta continua a ribadire di voler decidere in autonomia reale, senza quindi un parere concorde da parte della Figc, unicamente su tutte le materie di sua competenza, sempre nel rispetto dello Statuto Figc e della legge. Una proposta di cui la Federcalcio potrà tenere conto o meno, andando nell’eventualità ad integrare il proprio documento verso l’assemblea di lunedì, in cui sarà votata unicamente il piano presentato dalla stessa Figc. Intanto, però, la Lega Serie A ha già deciso di affilare le armi: l’assemblea di oggi infatti ha dato il via libera al ricorso contro il regolamento attuale che regola i pesi dell’Assemblea Federale.

La volontà della Lega Serie A è quella di arrivare al voto sul nuovo statuto Figc durante la prossima assemblea federale del 4 novembre con un regolamento che rispetti le indicazioni del cosiddetto Emendamento Mulé. Nel caso in cui lunedì venissero accolte tutte le richieste della Lega Serie A, il ricorso decadrebbe: in caso contrario, i club di Serie A si riuniranno la prossima settimana per stabilire le modalità del ricorso sul testo del nuovo statuto. E sullo sfondo resta la politica, che potrebbe essere nuovamente chiamata in causa sul tema. “Tutto ciò tradisce il principio di Autonomia che definirei ‘Autonomia Truffa’. È una presa in giro!”, ha ribadito, a proposito della proposta Figc, il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulé, intervenuto a Radio CRC, dove si e’ anche detto convinto che la vicenda giudiziaria del presidente Figc, Gravina, debba restare “fuori da queste dinamiche”.

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