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Esteri

Missili su un palazzo, strage di civili nel Donetsk

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La guerra in Ucraina fa registrare la prima strage di civili da quando i russi si sono concentrati nell’offensiva sul Donetsk. Tre missili hanno sventrato un palazzo nella cittadina di Chasiv Yar, provocando almeno 15 morti, ma il bilancio rischia di essere provvisorio perche’ tra le macerie si lotta per estrarre decine di persone, inclusa una bambina. Forse un ennesimo, tragico errore di mira da parte dell’esercito invasore, che nelle ore successive ha affermato di aver colpito alcuni hangar di armi americane proprio nella zona. La potenza di fuoco russa, che da giorni investe la meta’ dell’oblast ancora in mano agli ucraini, nella notte si e’ abbattuta su una zona residenziale di Chasiv Yar, un villaggio di circa 12mila abitanti a 50 km a sud di Kramatorsk. Arrivati sul posto i soccorritori hanno trovato il fianco di un edificio di cinque piani sgretolato. Tra le macerie sono stati estratti 15 corpi senza vita e 6 superstiti, ma oltre 20 persone sarebbero rimaste intrappolate, inclusa una bambina di nove anni, secondo quanto e’ emerso dalle testimonianze di chi e’ riuscito a comunicare con tre di loro. “Ci sono stati tre colpi”, ha raccontato una sopravvissuta, aggiungendo che “al secondo c’e’ stato un lampo e siamo corsi nel seminterrato, rimanendo nascosti fino alla mattina”. “Ero in camera da letto, sono uscita e tutto ha iniziato a tremare, a crollare. Mi ha salvata l’onda dell’esplosione che mi ha spinto, sanguinante, nei bagni”, la testimonianza di un’altra donna rimasta incolume. Nel raid e’ stato colpito anche un altro condominio, e il tetto e’ rimasto parzialmente distrutto, ma non sono state trovate vittime, hanno riferito i servizi di emergenza. Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare regionale, ha detto che la strage e’ stata provocata da due o tre razzi russi: “L’ennesima conferma dei crimini della Federazione Russa e che stanno bombardando aree residenziali”, la sua denuncia. Mosca invece, pur non commentando l’episodio specifico, nel bollettino quotidiano ha fatto sapere di aver “distrutto 17 postazioni di comando, quattro batterie di sistemi missilistici e due hangar vicino a Kostyantynivka, dove erano nascosti obici M777 di fabbricazione statunitense utilizzati per bombardare i quartieri residenziali di Donetsk”. Kostyantynivka si trova a nemmeno 20 km di Chasiv Yar.

Non e’ escluso, quindi, che ci sia stato un errore di traiettoria, se e’ vero che l’attacco e’ stato condotto con lanciarazzi Uragan, come affermano gli ucraini. Si tratta infatti di mezzi di epoca sovietica, vecchi di 50 anni, a cui l’Armata sta facendo ricorso per la carenza di armi piu’ moderne. Quanto accaduto a Chasiv Yar fa salire ad almeno 20 i civili uccisi nel fine settimana nel Donetsk, in una fase in cui i russi stanno insistendo con l’artiglieria verso Sloviansk bersagliando la citta’ da nord (Izium) e da est (Lysychansk). E prendendo di mira anche la E40, la strada principale che collega Donetsk e Kharkiv: un “obiettivo importante” per l’avanzata nella regione, ha spiegato l’intelligence britannica. Secondo i separatisti filo-Mosca, inoltre, e’ partita un’offensiva contro la citta’ di Siversk, sempre nella direzione di Sloviansk (dove i russi hanno rivendicato di aver colpito un deposito di munizioni della Nato, uccidendo “fino a un centinaio di militari”). Per lo stato maggiore di Kiev, invece, la resistenza ha inflitto ulteriori perdite al nemico in termini di mezzi e uomini. Anche sul fronte sud le forze di difesa hanno rivendicato di aver attaccato con successo delle postazioni dell’esercito russo nel territorio di Kherson. Nel nord-est, il governatore di Kharkiv ha riferito di un nuovo raid sulla regione che ha colpito una scuola ed una casa, ferendo una persona.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Esteri

Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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