Collegati con noi

Cronache

Miracolo Noemi, parla il papà Fabio: vogliamo riportare la bimba sana a casa e giustizia. Scappare da Napoli? Mai, sono loro che devono andarsene…

Pubblicato

del

La piccola Noemi non sta bene. Le sue condizioni cliniche destano grande preoccupazione nei medici. All’ospedale pediatrico Santobono di Napoli non sciolgono la prognosi. Gli specialisti che l’hanno operata per estrarle un proiettile che le ha bucato i polmoni e si è fermato a pochi millimetri dal cuore vogliono la massima attenzione di tutti rispetto ad un quadro clinico ancora difficile che inconsciamente si prova a dimenticare, quasi come riflesso condizionato per allontanare l’enorme male che è stato inflitto a quella bimba.

Noemi è vittima della banalità del male che aleggia su questa città. Era davanti ad un bar per prendere un gelato assieme alla mamma, ai nonni e alla sorellina piccola Greta quando un balordo le ha sparato. Non importa se per errore. Noemi era nel posto giusto al momento giusto, chi ha sparato non può essere libero tra la gente, è una bestia che va rinchiusa in una gabbia.

Della storia di Noemi se ne parlerà a lungo. Perchè Noemi ha qualcosa di speciale. Noemi è una bimba speciale. Noemi è in vita perchè l’hanno ricoverata in un ospedale di eccellenza in campo pediatrico. È stata operata da medici eccellenti. È curata, come tutti i bambini che sono ricoverati al Santobono, in una struttura sanitaria di eccellenza. Ma Noemi è anche una bambina miracolata. Perchè a troppe cose che le sono capitate non è possibile dare una spiegazione logica. A casa di Noemi, l’orologio in cucina è fermo sulle 17 e 35 dal giorno in cui è stata ferita in piazza Nazionale. E dalle immagini delle telecamere di sorveglianza di piazza Nazionale, l’orario in cui il sicario ha sparato al pregiudicato per ucciderlo ed ha colpito anche Noemi, è proprio quello delle 17 e 35.

Noemi quando viene presa in braccio dalla mamma, che nel corso della sparatoria ha messo in salvo la piccola Greta di 16 mesi,  non perde sangue. Non c’è una sola goccia di sangue all’altezza della spalla  da dove è penetrato un proiettile rinforzato, di quelli usati per armi da guerra. Noemi in braccio alla mamma rimane sempre cosciente. Nessuno capisce che è ferita. Se ne rende conto la mamma, Tania, che per motivi inspiegabili le toglie il giubbotto e nota un foro. Era il foro di entrata del proiettile. Sempre per motivi inspiegabili Tania, una ragazza che non capisce nulla di armi, avverte immediatamente un pericolo grave. Dal momento della sparatoria era già passata mezz’ora abbondante. Il pregiudicato Salvatore Nurcaro era già stato trasportato in ospedale in gravissime condizioni. La nonna di Noemi era stato portata anche lei in codice verde in ospedale per una  ferita di striscio alla natica. In piazza c’erano ancora poliziotti per le prime indagini e una ambulanza non attrezzata per un caso grave. Tania porta la figlia in ambulanza, pretende che venga portata subito in ospedale per capire che cos’è quel foro. Non era una ferita di striscio. Era una ferita potenzialmente letale. Noemi viene accompagnata al Santobono. Fino a quando entra in sala operatoria quella bambina di 4 anni è cosciente, vigile, parla con la mamma, risponde ai medici. Poi viene sedata. In nottata viene operata per l’estrazione del proiettile. La notte della estrazione del proiettile la famiglia di Noemi torna a casa. Sotto casa c’è una cappella dedicata a San Pio. Greta prima di entrare nel palazzo sorride, farfuglia qualcosa verso quella cappella votiva. Greta a 16 mesi, non parla. Eppure sorride e dice qualcosa guardando quella statua di San Pio sotto casa. Tutto il resto è storia recente. Noemi è una bambina ancora in vita. Noemi è un miracolo. Il Cardinale Crescenzio Sepe che l’ha visitata ha parlato di una luce negli occhi di quella bambina. Vuole portarla dal Papa. Appena starà bene, Noemi andrà a Papa Francesco.

 

Giornalista. Ho lavorato in Rai (Rai 1 e Rai 2) a "Cronache in Diretta", “Frontiere", "Uno Mattina" e "Più o Meno". Ho scritto per Panorama ed Economy, magazines del gruppo Mondadori. Sono stato caporedattore e tra i fondatori assieme al direttore Emilio Carelli e altri di Sky tg24. Ho scritto libri: "Monnezza di Stato", "Monnezzopoli", "i sogni dei bimbi di Scampia" e "La mafia è buona". Ho vinto il premio Siani, il premio cronista dell'anno e il premio Caponnetto.

Advertisement

Cronache

Ercolano: bimbo soffoca, salvato dalla prontezza di due marescialli dei Carabinieri

Pubblicato

del

Ercolano, corso Resina, un tranquillo pomeriggio che improvvisamente si trasforma in una corsa contro il tempo. È il maresciallo di una tenenza dei Carabinieri a notare il dramma: un uomo disperato, con in braccio il figlio di due anni che non respira. Il piccolo, privo di forze e con il viso violaceo, sembra lottare contro la vita. La scena è straziante, e il maresciallo, senza esitazione, si precipita a soccorrere il bambino.

L’intervento immediato e la corsa verso l’ospedale

Il maresciallo inizia a praticare la manovra di Heimlich, tentando di liberare le vie respiratorie del piccolo, ma senza successo. Con l’ambulanza che tarda ad arrivare, la situazione diventa sempre più critica. La collega chiede aiuto a un altro maresciallo, appena entrato in servizio, ma anche i suoi tentativi non danno esiti. La decisione è inevitabile: prendere l’auto di servizio e portare il bimbo direttamente all’ospedale Maresca di Torre del Greco.

Parte così una corsa disperata. Padre e figlio si trovano sui sedili posteriori mentre le due marescialle fanno il possibile per spianare la strada. Un viaggio che normalmente richiederebbe oltre 10 minuti si conclude in poco più di 3, con il piccolo che viene consegnato d’urgenza ai medici del pronto soccorso.

Un finale salvifico

Le cure immediate permettono ai medici di stabilizzare il bambino, che viene trasferito all’ospedale Santobono di Napoli per ulteriori accertamenti. Si è trattato di una grave reazione allergica, ma fortunatamente il piccolo è fuori pericolo. La prontezza e il coraggio dei due marescialli si sono rivelati determinanti.

Gli “angeli” di Ercolano

Di quel pomeriggio resterà la tensione, la paura, ma soprattutto il sollievo di una famiglia e la gratitudine di un padre che, vedendo suo figlio salvo, non ha trattenuto le lacrime: “Siete degli angeli”. Una frase che vale più di mille riconoscimenti e che ricorda quanto prezioso sia il lavoro delle forze dell’ordine, sempre pronte a intervenire anche nelle situazioni più drammatiche.

Continua a leggere

Cronache

Taser ai vigili di Napoli: parte la sperimentazione delle pistole elettriche

Pubblicato

del

La giunta comunale di Napoli ha approvato il regolamento per l’utilizzo sperimentale dei taser da parte della polizia municipale. Questo passo rappresenta l’ultima tappa prima della decisione del Consiglio Comunale, che dovrà dare il definitivo via libera alla proposta. In caso di approvazione, un gruppo selezionato di agenti inizierà un percorso di addestramento specifico, con l’obiettivo di avviare una sperimentazione di sei mesi. Alla fine di questo periodo, il Comune deciderà se integrare i taser nelle dotazioni ufficiali dei vigili.

Come funziona un taser?

Il taser è un dispositivo che permette di immobilizzare temporaneamente un aggressore senza ricorrere alle armi da fuoco. Ha la forma di una pistola, ma al posto dei proiettili spara due dardi elettrificati che trasmettono una scarica al sistema nervoso, provocando una paralisi muscolare temporanea. Questo consente di neutralizzare una minaccia in modo meno letale rispetto alle armi convenzionali.

Le prime sperimentazioni in Italia risalgono al 2022 e hanno coinvolto polizia, carabinieri e guardia di finanza. Successivamente, anche le polizie municipali hanno iniziato ad adottare questo dispositivo, benché il suo utilizzo resti oggetto di dibattito sulla sicurezza.

Il percorso per introdurre i taser a Napoli

Per introdurre i taser, il Comune di Napoli ha seguito un iter complesso, definito da normative nazionali. Il regolamento è stato elaborato in collaborazione con le Asl locali, che hanno certificato l’affidabilità e la sicurezza del dispositivo. Per velocizzare i tempi, è stato deciso di utilizzare un modello “x2” prodotto dalla multinazionale Axon, già ampiamente testato in passato, invece delle versioni più recenti in commercio.

L’addestramento previsto per gli agenti sarà rigoroso e strutturato in diverse fasi, comprendendo:

  • Lezioni sui possibili effetti delle scariche elettriche, a cura delle Asl.
  • Simulazioni con visori 3D, per riprodurre situazioni di emergenza.
  • Test sul campo per acquisire familiarità con l’utilizzo pratico del taser.

Dove saranno utilizzati i taser

Gli agenti dotati di taser saranno impiegati principalmente nelle aree più critiche della città, dove si registra il maggior numero di aggressioni. Zone come piazza Garibaldi, porta Nolana e via Duomo saranno tra le prime a vedere i dissuasori elettrici in azione. Durante i turni, due coppie di agenti muniti di taser saranno operative in queste aree.

La bodycam come garanzia di trasparenza

Ogni agente munito di taser sarà dotato di una bodycam, una telecamera che si attiva automaticamente nel momento in cui il dispositivo viene estratto dalla fondina. Questo sistema garantirà la massima trasparenza, documentando l’intervento e tutelando gli agenti da eventuali contestazioni.

Secondo il regolamento napoletano, il taser non deve essere puntato su parti sensibili come volto, petto e genitali. Il suo utilizzo è consentito esclusivamente in situazioni di aggressione pericolosa. Ogni impiego dovrà essere accompagnato da un rapporto dettagliato e dalla registrazione del video della bodycam.

Un passo verso maggiore sicurezza

L’introduzione sperimentale dei taser rappresenta un passo importante per migliorare la sicurezza degli agenti di polizia municipale e dei cittadini, pur mantenendo un approccio responsabile e controllato. La valutazione dei risultati sarà cruciale per decidere il futuro di questi dispositivi nel contesto napoletano.

Continua a leggere

Cronache

Abusi e sevizie su 16enne, fermati un uomo e un 14enne

Pubblicato

del

Un 44enne e un 14enne sono stati fermati dalla Polizia perché, nella notte tra lunedì e martedì scorso, avrebbero commesso abusi con sevizie, filmandolo, su un ragazzo di 16 anni nello scantinato di un condominio a Milano. Nell’inchiesta della Procura del capoluogo lombardo si contestano i reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, produzione di materiale pedopornografico. I fermi sono stati effettuati ieri.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto