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Cronache

Minorenni fingono rapimento, salvate dai carabinieri in un rudere

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Due ragazze di 15 anni sono state salvate dai carabinieri dopo aver finto di essere state aggredite e sequestrate, ed essersi nascoste in un rudere ad Albiate (Monza), dal quale non riuscivano piu’ ad uscire, nel tentativo di scappare di casa per qualche giorno per saltare la scuola. Le giovanissime, allontanatesi dalla fermata del bus dove i genitori le avevano lasciate per andare a scuola, ieri mattina, secondo quanto ricostruito dai militari, si sono arrampicate sulle rovine di un cascinale, dove hanno deciso di trascorrere la giornata. Non avendole viste rientrare e non riuscendo a raggiungere al telefono i loro genitori, intorno alle 18, hanno dato l’allarme. Poco piu’ tardi una delle due ha telefonato a casa: “aiuto, stavamo camminando, ci hanno preso, non so dove mi trovo!”, ha dichiarato la minorenne. Immediatamente sono partite le ricerche e grazie alla geolocalizzazione, i carabinieri le hanno individuate in una zona boschiva nei pressi del fiume Lambro, fino a raggiungere il rudere all’interno del quale le due giovanissime si erano nascoste. Grazie anche all’intervento dei vigili del fuoco, i carabinieri le hanno aiutate ad uscire dal casolare. Infreddolite a causa del vento e della pioggia, le ragazze hanno tentato di continuare la recita, affermando di non sapere come fossero arrivate in quel luogo ma di ricordare solamente di essere state aggredite. Trasportate alla Clinica Mangiagalli di Milano dopo l’attivazione della procedura antiviolenza, sono state visitate ed e’ stata esclusa ogni violenza. Con il passare delle ore, dopo che i carabinieri hanno rinvenuto effetti personali da “viaggio” nei loro zaini, cosi’ come cibo e coperte, le due quindicenni hanno ceduto e ammesso di aver inventato tutto. La loro posizione e’ ora al vaglio degli inquirenti.

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Cronache

Carabiniere eroe salva una donna dal suicidio a Sassari

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L’ha vista scavalcare la ringhiera del ponte di Rosello, a Sassari, ha fatto uno scatto e l’ha afferrata prima che si lanciasse nel vuoto. Gesto eroico di un carabiniere della centrale operativa di Sassari, che oggi ha salvato una giovane dal suicidio. Il militare, vice brigadiere Andrea Torru, era fuori servizio e quando ha visto la donna oltrepassare la ringhiera di quello che a Sassari è noto come “il ponte dei suicidi”, non ci ha pensato un attimo. Dopo averla salvata e riportata al sicuro, l’ha tranquillizzata e ha chiamato i soccorsi. Un’equipe del 118 si è presa cura della donna e l’ha accompagnata al Pronto soccorso del Santissima Annunziata. “Un gesto davvero straordinario quello del vice brigadiere Torru Andrea, che dimostra non solo il coraggio, ma anche l’umanità e la dedizione al servizio che caratterizzano i carabinieri.

La prontezza con cui ha agito per salvare la vita di una donna in un momento di estrema disperazione è un chiaro esempio di come il senso del dovere possa andare oltre il semplice adempimento delle proprie mansioni. La reazione tempestiva e la capacità di mantenere la calma di fronte a una situazione così critica non solo hanno evitato una tragedia, ma hanno anche messo in luce il profondo impegno dei militari nel garantire la sicurezza e il benessere della comunità”, sottolineano il segretario generale per la Sardegna dell’Unione sindacale italiana (Usic) Salvatore Floris e il segretario provinciale Massimo Deriu.

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13enne morta dopo schianto, famiglia sporge denuncia

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Su mandato del papà di Jennifer Alcani, la ragazzina di 13 anni morta dopo sei giorni di agonia seguito dell’incidente stradale avvenuto venerdì 10 gennaio ad Abbadia Lariana (Lecco), l’avvocato Marcello Perillo ha depositato una querela in Procura a Lecco nei confronti del 22enne che era alla guida dell’auto: un atto deciso per chiedere esplicitamente giustizia per la figlia, anche se i magistrati procedono d’ufficio. Diversi gli aspetti su cui si stanno concentrando le indagini: accertamenti cinematici per accertare la velocità, le analisi delle immagini pubblicate sui social e poi cancellate, gli accertamenti sui telefoni cellulari, ma soprattutto gli esiti degli esami tossicologici disposti sul giovane al volante. L’auto guidata dal giovane, e con un altro amico a bordo, era finita contro un muretto. Ad avere la peggio era stata la tredicenne. Sulla base degli esiti delle indagini, potrebbero scattare misure restrittive nei confronti del conducente.

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Cronache

Scatta pulsante emergenza,stop metro Roma per oltre un’ora

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Un pulsante di emergenza, scattato nel pomeriggio, ha fermato per più un’ora un’intera linea della metropolitana a Roma. Lo stop sulla linea B/B1 si è verificato poco prima delle 17.30, in un orario di punta con tantissimi passeggeri in attesa sulle banchine delle stazioni. Atac ha attivato le navette sostitutive per coprire la tratta mentre i tecnici si sono messi subito al lavoro per individuare e risolvere il problema. Hanno riscontrato un “intervento dei pulsanti di emergenza e hanno immediatamente attivato i controlli in linea necessari per isolare la tratta interessata” ha reso noto l’azienda capitolina che gestisce il trasporto pubblico nella Capitale. Intanto quando i treni si sono fermati si è provveduto a evacuare e chiudere tutte le stazioni della metro B.

I tanti passeggeri, tra studenti, lavoratori e turisti, sono stati fatti uscire all’esterno dove hanno letteralmente preso d’assalto le fermate degli autobus e le navette sostitutive messe a disposizione da Atac. Dopo più di un’ora, intorno alle 19, sono terminate le verifiche tecniche sul sistema di emergenza elettrica e la circolazione è tornata regolare. Resta da chiarire cosa abbia azionato uno dei pulsanti d’emergenza che sono diffusi su tutta la linea, nelle stazioni e lungo le gallerie. In particolare, se possa essere scattato a causa di uno sbalzo elettrico o, al contrario, se sia stato premuto da qualcuno. Solo qualche giorno fa, il 12 gennaio, è stato necessario chiudere per una ventina di minuti la metro Repubblica, sulla linea A, dopo che è stato azionato il sistema di allarme. Erano da poco passate le 16 e, a quanto ricostruito, qualcuno aveva azionato “indebitamente” il pulsante di emergenza facendo scattare l’allarme. Anche in quel caso i tecnici si sono messi subito al lavoro e poco dopo la stazione è stata riaperta.

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