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Salute

Ministero della Salute, in arrivo il piano pandemico

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In merito alla circolazione dell’influenza aviaria e alle preoccupazioni espresse da alcuni esperti sulla mancanza di un piano pandemico, il ministero della Salute precisa che la situazione è sotto controllo come previsto dal PanFlu che oggi è il piano in vigore, fino alla definitiva approvazione del Piano pandemico per il controllo dei virus respiratori. “Il PanFlu, in ogni caso, mantiene attivo un sistema capillare di sorveglianza dei virus respiratori (RespiVirNet) che si basa sulle rilevazioni dei Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e Laboratori di Riferimento Regionale. La sorveglianza è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) con il sostegno del Ministero della Salute.

Dai dati di questa sorveglianza, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente con un livello pari a 7,8 casi per mille assistiti (7,2 nella settimana precedente), ma minore di quello osservato nella stessa stagione dello scorso anno (9,7 nella settimana 2023-47). “Le sindromi simil-influenzali, in questo momento, risultano essere sostenute dalla co-circolazione di diversi virus respiratori come dimostrato dalla sorveglianza virologica che, in queste settimane, rileva che la circolazione dei virus influenzali si mantiene ancora a bassi livelli: solo 1,6% dei campioni sono risultati positivi ai virus influenzali, mentre tutti gli altri risultano positivi per altri virus respiratori tra cui Rhinovirus, virus parainfluenzali, SARS-CoV-2 ecc.

Rispetto al piano pandemico, il ministero della Salute, attraverso il Dipartimento di prevenzione, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, ha operato ogni possibile valutazione e approfondimento nonché con sollecitudine al fine di arrivare ad approvare una versione che correggesse anche quei possibili errori messi in evidenza dalle esperienze passate. Affinché i ricercatori e i clinici del Dipartimento di Prevenzione e dell’Istituto superiore di sanità apportassero le modifiche finalizzate a renderlo operativo e approvabile, è stato necessario del tempo. Con la legge di bilancio in corso di approvazione, si finanzia l’attuazione del Piano come richiesto anche dalle Regioni. A breve – conclude il ministero – il Piano sarà sottoposto alla Conferenza delle Regioni”.

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In Evidenza

Contratto medici 2022-24, aumenti fino a 491 euro: firmata la preintesa. Cgil non firma e proclama sciopero

Firmata la preintesa del contratto 2022-24 per 137mila medici e dirigenti sanitari: aumenti medi di 491 euro al mese e arretrati da 6.500 euro. Cgil non firma e proclama sciopero per il 12 dicembre.

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Il nuovo contratto collettivo nazionale 2022-24 per la dirigenza medica e sanitaria prevede aumenti medi di circa 491 euro al mese per tredici mensilità e arretrati stimati in 6.500 euro. Il provvedimento riguarda 137mila professionisti, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici, per un investimento complessivo pari a 1,2 miliardi. Gli incrementi in busta paga arriveranno dopo la firma definitiva, attesa entro due o tre mesi.

La firma della preintesa e il giudizio positivo di Aran

La preintesa è stata sottoscritta nella sede dell’Aran al termine di una trattativa cominciata il primo ottobre. L’Agenzia definisce l’accordo ampiamente soddisfacente e sottolinea la rapidità del negoziato. La firma apre ora la strada al successivo contratto 2025-27, per il quale servirà un nuovo atto di indirizzo alle Regioni.

Le novità introdotte: riconoscimenti ai giovani e tutele dopo le aggressioni

Tra le novità, è previsto un incremento retributivo percentuale più elevato per i giovani professionisti, con l’obiettivo di rendere più attrattivo il lavoro nel servizio sanitario nazionale. È stato inoltre introdotto il riconoscimento dell’anzianità anche per le branche equipollenti e un sistema più flessibile di progressione professionale. I lavoratori vittime di aggressioni avranno diritto a tutela legale in ogni grado di giudizio e a un supporto psicologico garantito.

Le reazioni dei sindacati favorevoli

Molte sigle sindacali giudicano positivamente la preintesa. I rappresentanti della dirigenza medica evidenziano che le risorse erano già stanziate e che la firma consente di riversare subito gli aumenti nelle retribuzioni. Tra gli elementi apprezzati figurano i riconoscimenti economici per chi lavora nei pronto soccorso e l’attenzione alla permanenza dei giovani nel servizio sanitario pubblico.

La posizione contraria della Fp Cgil Medici e la protesta del 12 dicembre

La Fp Cgil Medici e il Fassid non hanno firmato la preintesa. La Cgil definisce il contratto insufficiente sul piano economico, sostenendo che il potere d’acquisto recuperato non compensi l’inflazione accumulata. Il sindacato annuncia uno sciopero per il 12 dicembre, in concomitanza con la mobilitazione generale già proclamata contro la legge di bilancio, e una consultazione in tutte le aziende sanitarie.


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Suggerimento immagine: immagine neutra di medici in corsia ospedaliera, senza volti riconoscibili, contesto istituzionale.


Aumenti medi e platea coinvolta

Il nuovo contratto collettivo nazionale 2022-24 per la dirigenza medica e sanitaria prevede aumenti medi di circa 491 euro al mese per tredici mensilità e arretrati stimati in 6.500 euro. Il provvedimento riguarda 137mila professionisti, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici, per un investimento complessivo pari a 1,2 miliardi. Gli incrementi in busta paga arriveranno dopo la firma definitiva, attesa entro due o tre mesi.

La firma della preintesa e il giudizio positivo di Aran

La preintesa è stata sottoscritta nella sede dell’Aran al termine di una trattativa cominciata il primo ottobre. L’Agenzia definisce l’accordo ampiamente soddisfacente e sottolinea la rapidità del negoziato. La firma apre ora la strada al successivo contratto 2025-27, per il quale servirà un nuovo atto di indirizzo alle Regioni.

Le novità introdotte: riconoscimenti ai giovani e tutele dopo le aggressioni

Tra le novità, è previsto un incremento retributivo percentuale più elevato per i giovani professionisti, con l’obiettivo di rendere più attrattivo il lavoro nel servizio sanitario nazionale. È stato inoltre introdotto il riconoscimento dell’anzianità anche per le branche equipollenti e un sistema più flessibile di progressione professionale. I lavoratori vittime di aggressioni avranno diritto a tutela legale in ogni grado di giudizio e a un supporto psicologico garantito.

Le reazioni dei sindacati favorevoli

Molte sigle sindacali giudicano positivamente la preintesa. I rappresentanti della dirigenza medica evidenziano che le risorse erano già stanziate e che la firma consente di riversare subito gli aumenti nelle retribuzioni. Tra gli elementi apprezzati figurano i riconoscimenti economici per chi lavora nei pronto soccorso e l’attenzione alla permanenza dei giovani nel servizio sanitario pubblico.

La posizione contraria della Fp Cgil Medici e la protesta del 12 dicembre

La Fp Cgil Medici e il Fassid non hanno firmato la preintesa. La Cgil definisce il contratto insufficiente sul piano economico, sostenendo che il potere d’acquisto recuperato non compensi l’inflazione accumulata. Il sindacato annuncia uno sciopero per il 12 dicembre, in concomitanza con la mobilitazione generale già proclamata contro la legge di bilancio, e una consultazione in tutte le aziende sanitarie.

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Boom di semaglutide in Italia: la nuova mania dimagrante che preoccupa medici e autorità

Cresce in Italia l’uso improprio della semaglutide per dimagrire: vendite in aumento, moda clandestina tra politici e VIP, rischi seri e mercato nero in espansione.

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I dati dell’Agenzia Italiana del Farmaco rivelano un aumento del 78,7% nelle vendite “in ricetta bianca” della semaglutide e di farmaci analoghi. È un incremento che riguarda soprattutto persone senza diagnosi di diabete o obesità, segno di una diffusione legata alla moda del dimagrimento rapido più che a reali esigenze cliniche.

Un fenomeno che corre nei palazzi del potere

Il ricorso ai GLP-1 non riguarda solo il mondo dello spettacolo. Anche in politica, la diffusione è significativa. Alcuni esponenti utilizzano questi farmaci per motivi medici, altri — secondo testimonianze raccolte — per ragioni estetiche, pur senza dichiararlo pubblicamente. Rimane un tema sensibile che richiede prudenza e trasparenza nella prescrizione.

La spinta dei VIP e dei personaggi influenti

La popolarità dei GLP-1 è cresciuta grazie alla testimonianza di personaggi internazionali che hanno attribuito a questi farmaci dimagrimenti rapidi e visibili. In un contesto sociale che premia la forma fisica, questi prodotti sono diventati un simbolo di status e un presunto alleato contro la fame nervosa, soprattutto tra chi vive sotto forte pressione professionale.

Costi elevati e mercato privato in espansione

Secondo il rapporto Aifa, nel 2024 la spesa privata ha raggiunto oltre 55 milioni di euro per la semaglutide e 13 milioniper la liraglutide. Si tratta di cifre che confermano un ricorso esteso al trattamento al di fuori dei canali del Servizio sanitario nazionale.

L’allarme dei medici: tra moda e rischi reali

Gli specialisti ricordano che questi farmaci devono essere prescritti solo in casi specifici e monitorati con attenzione. Gli usi non giustificati espongono a rischi seri, soprattutto se si ricorre a prodotti acquistati al di fuori dei canali ufficiali.

Il pericolo crescente del mercato nero

Il costo elevato e le limitazioni di legge stanno alimentando un mercato clandestino online, dove circolano imitazioni prive di principi attivi o contenenti sostanze dannose. Recenti episodi, tra cui il caso di una giovane finita in coma dopo aver utilizzato un prodotto falso, mostrano la gravità del fenomeno.

Una moda che diventa ossessione

Il ricorso ai GLP-1 sta assumendo i contorni di una tendenza sociale in cui il dimagrimento rapido viene idealizzato. Ma la leggerezza con cui il fenomeno si sta diffondendo nasconde rischi sanitari concreti e una falsa promessa: dimagrire facilmente non significa farlo in sicurezza.

(Questo articolo tratta temi delicati come la salute delle persone, nutrizione, farmaci. Quello che possiamo aggiungere come avvertenza è che qualunque discorso relativo alla salute delle persone è una questione talmente seria e importante che necessità sempre di consigli medici e non giornalistici) 

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Salute

HPV, la campagna triennale di Gavi salva 1,4 milioni di vite nei Paesi a basso reddito

La campagna triennale promossa da Gavi ha protetto 86 milioni di ragazze e prevenuto 1,4 milioni di decessi per cancro cervicale nei Paesi a basso reddito.

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Una campagna triennale senza precedenti ha permesso di portare i vaccini contro il papillomavirus umano (HPV) nei Paesi a basso reddito, prevenendo 1,4 milioni di decessi per cancro cervicale. A renderlo noto è Gavi, l’Alleanza per i vaccini, che ha diffuso i dati attraverso una nota ufficiale.

86 milioni di ragazze ora protette

Secondo l’organizzazione, 86 milioni di ragazze risultano oggi immunizzate contro la principale causa del cancro cervicale, grazie al lavoro congiunto tra Gavi, i governi locali e le strutture sanitarie dei Paesi più vulnerabili.

Un impegno coordinato con gli Stati più fragili

Gavi sottolinea che questi risultati sono il frutto di un «sforzo concertato triennale» portato avanti con i Paesi beneficiari, impegnati nell’estendere le coperture vaccinali e rendere accessibile un farmaco decisivo nella prevenzione del tumore più diffuso tra le donne nei contesti meno sviluppati.

Un passo decisivo nella lotta al cancro cervicale

La prevenzione attraverso il vaccino HPV rappresenta oggi uno degli strumenti più efficaci per ridurre mortalità e incidenza della malattia. E i numeri diffusi dall’Alleanza mostrano come un intervento mirato possa cambiare il destino di milioni di persone.

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