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 Milleproroghe al voto, stop superbonus 110% villette

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Dehors liberi fino al 31 dicembre ma niente da fare per la proroga al 30 giugno, proposta da FdI, del superbonus al 110% per le villette così come per la proposta del governo sui pensionati della p.a. a incarichi (retribuiti) di vertice. Il decreto milleproroghe prende sempre più forma nell’esame in commissione a Palazzo Madama mentre si attende anche una possibile soluzione sulla questione delle concessioni balneari dopo il nuovo incontro di questa mattina tra le associazioni di categoria interessate e Fratelli d’Italia. Intanto a Palazzo Madama va in scena un nuovo caso Lotito. Quando i senatori sembrano sul punto di poter partire speditamente sulle votazioni, infatti, i lavori si interrompono – come raccontano anche le opposizioni – per il braccio di ferro su un emendamento a firma del senatore e presidente della Lazio che abroga la consulta dei tifosi nelle società sportive. Secondo quanto viene riferito sulla proposta di modifica si è registrato, tra l’altro, un duro botta e risposta con il senatore di FdI Marco Lisei attaccato da Lotito, reo di non avergli espresso parere favorevole all’emendamento. Sembra siano volate parole grosse poi la seduta è stata sospesa e la proposta di modifica accantonata. Alla ripresa dei lavori le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio hanno proseguito l’esame speditamente arrivando fino a votare gli emendamenti a tutti gli articoli del provvedimento ma con una cinquantina di proposte accantonate.

Domani in mattinata sui nodi ancora da sciogliere si terrà una riunione di maggioranza e governo con il Tesoro prima che ripartano i lavori delle commissioni alle 12.30. Si punta, infatti, a chiudere il provvedimento entro domani. Il decreto, in scadenza il 27 febbraio, è previsto in Aula a Palazzo Madama tra il 14 e il 15 febbraio. Diversi i punti sui quali manca ancora una quadra definitiva. Secondo quanto viene riferito, infatti, sono in particolare tre i temi sui quali si attende una parola definitiva del governo: balneari, ma anche istruzione e salute. Su quest’ultimo fronte dovrebbe – secondo quanto riferito – probabilmente saltare la possibilità per i medici di andare in pensione a 72 anni su base volontaria (un’altra opzione è che venga prevista solo per alcune categorie). Confermata invece l’estensione delle ore di libera professione per infermieri e ostetriche così come la proroga dei fondi del piano oncologico nazionale. Il governo intanto ritira, anche per estraneità di materia, una serie di proposte di modifica.

Esce, come annunciato, la stretta sulle plusvalenze delle società sportive, che sarà oggetto di un altro provvedimento. Niente da fare anche per la proposta di modifica, che il governo ritira, che dava la possibilità, fino al 2026, di conferire incarichi di vertice presso enti, istituti o aziende di carattere nazionale, anche retribuiti e conferiti da organi costituzionali (previo parere delle commissioni parlamentari competenti) a personale in pensione della p.a. Più tempo – invece – per chiedere i mutui agevolati destinati ai giovani. Un emendamento riformulato dal governo proroga dal 31 marzo al 30 giugno di quest’anno il termine per presentare le domande di accesso alle garanzie potenziate del Fondo di garanzia prima casa per i mutui. Tra le novità di giornata anche la proroga del bonus decoder per il terzo settore e quella per i Comuni dell’utilizzo delle risorse in conto capitale per far fronte ai costi energetici. Intanto sul fronte del decreto carburante è stata rinviata a martedì la seduta prevista domani della Commissione Attività produttive della Camera per l’esame degli emendamenti al decreto sulla trasparenza dei prezzi della benzina. La decisione è stata presa durante una riunione di maggioranza che oggi a Montecitorio. Domani è previsto un nuovo incontro tecnico tra il governo e i sindacati dei gestori.

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Pnrr: emendamenti FdI-Lega per porte girevoli pm-politica

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Al Senato sono stati presentati da parte di esponenti della Lega e di FdI due emendamenti al decreto sul Pnrr per aggirare la riforma Cartabia e far tornare le ‘porte girevoli’ tra politica e magistratura. A denunciarlo è il responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa che su questo ha presentato un’ interrogazione parlamentare. I due emendamenti, scrive Costa su Twitter, “sono stati ritagliati ad hoc per consentire ai magistrati ai vertici dei ministeri di tornare subito nei Tribunali e avere incarichi direttivi. E magari giudicare gli avversari politici”. Le proposte di modifica “per ora sono state considerate improponibili, ma l’intenzione”, assicura Costa, “è di ripresentarli entro la prossima settimana in un altro provvedimento”. “Il ministro Nordio – chiede ancora il deputato di Azione – è al corrente di cosa sta facendo questa ‘manina esperta’?”.

“La finalità delle citate proposte emendative – scrive Costa nella sua interrogazione – è quella di annullare, per i vertici delle strutture ministeriali, gli effetti della riforma Cartabia che blocca le porte girevoli tra magistratura e politica, consentendo per soggetti destinatari di incarichi fiduciari da parte della politica l’immediato ritorno allo svolgimento di attività giurisdizionale (senza periodo di decantazione) e ad incarichi direttivi”. “Il testo della proposta emendativa rappresenta una palese retromarcia rispetto alla legge anti-porte girevoli magistratura-politica approvata nella scorsa legislatura – sottolinea il deputato di Azione – ed appare ritagliata ad hoc per persone ben definite che hanno assunto incarichi negli uffici di diretta collaborazione nei primissimi giorni dopo il giuramento del Governo, che al termine della loro esperienza potranno rientrare nei Tribunali ed anche assumere ruoli direttivi e semidirettivi, altrimenti preclusi per 4 anni”.

“Considerato che i proponenti sono senatori dei due principali partiti della maggioranza e che pertanto è prevedibile che l’emendamento in questione, ove presentato e ammissibile, in altro provvedimento potrebbe essere approvato, tenendo conto anche della singolare e totale coincidenza testuale tra i due emendamenti che induce a ipotizzare un’unica fonte di ispirazione” Costa chiede al Governo se “sia a conoscenza del tentativo di riproporre le porte girevoli magistratura-politica usando a pretesto il PNRR, modificando l’articolo 20 della legge di riforma del CSM come descritto in premessa”.

Ma Costa punta anche il dito contro la scelta di ricorrere a questo decreto di natura economica per inserire la modifica alla Cartabia “ritenuto che le urgenze del PNRR sarebbero così utilizzate come pretesti per derogare alla separazione netta tra attività politica e attività giurisdizionale e, pare, anche per derogare al limite decennale per i magistrati fuori ruolo. Il parlamentare chiede pertanto nella sua interrogazione “se gli uffici ministeriali interessati dagli effetti della proposta abbiano avuto un ruolo nel predisporla” e “a quali magistrati ordinari, amministrativi e contabili inseriti negli uffici di diretta collaborazione si applicherebbe la modifica normativa in questione”.

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Sondaggi, termometro politico: Fdi al 29,4, Pd stabile al 18

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FdI in leggera flessione, così come M5s, Pd stabile, FI e Terzo Polo i risalita. È quanto emerge da un sondaggio di Termometro Politico sulle intenzioni di voto. Secondo l’indagine il gradimento della premier rimane sostanzialmente stabile al 43,9%. Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico danno FdI in leggera flessione al 29,4%, il Pd stabile al 18% e il M5S in leggero calo al 16,3%. La Lega resta stabile al 9% mentre Terzo Polo e Forza Italia risalgono rispettivamente al 7,8% e al 7,7%. +Europa e Italexit si equivalgono (2,4%), seguono Sinistra Italiana/Verdi (2,25), Democrazia Sovrana Popolare (1,5%) e Unione Popolare (1,4%). Il sondaggio è stato realizzato con il metodo CAWI con 4200 interviste raccolte tra il 21 e il 23 marzo 2023.

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Blitz De Luca a evento Salerno, ‘troppo rumore, giù il volume’

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Da primo cittadino di Salerno si era guadagnato la nomea di ‘sindaco-sceriffo’ per i continui blitz in materia di sicurezza effettuati in giro per la città. Oggi il governatore campano Vincenzo De Luca è tornato a indossare quei panni, recandosi a Salerno in piazza della Concordia dove era in corso un evento organizzato da una multinazionale che opera nel campo dei motori. L’ex sindaco, da quanto si apprende, avrebbe contestato il volume proveniente dalle casse che, a suo dire, era troppo alto. Successivamente anche la polizia locale ha effettuato un controllo, riscontrando che gli organizzatori erano in possesso di regolari permessi per svolgere l’evento. La musica, in ogni caso, è stata notevolmente abbassata. Quanto accaduto è, secondo il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone “un inno all’arroganza e alla tracotanza”.

Per il parlamentare salernitano si è trattato di “una piazzata inaccettabile”. un atteggiamento che “non può essere tollerato per merito e modi con i quali si sono svolti i fatti”. Iannone nell’esprimere solidarietà agli organizzatori ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro Matteo Piantedosi. “Bisogna accertare – ha concluso Iannone – se il comportamento di De Luca configura abusi che fanno disonore alle Istituzioni e mortificano la città di Salerno”.

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